Quante brutture e quanti pericoli tra i ciclamini in fiore nella Pineta Mirtina!

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

La ramazzata/marrazzata nella Pineta Mirtina risale ormai a qualche settimana fa. Ne restano qualche ramo non recuperato, i cerchi di terra e cenere dove sono stati bruciati i residui delle potature, i segni ancora chiari dei tagli su arbusti e alberelli, vigorosamente sfrondati soprattutto lungo i vialetti. Dopo l’intervento di potatura e la raccolta dei tanti rifiuti accumulati lungo il confine con via Francesco Sogliuzzo, la serie degli interventi invernali avrebbe dovuto chiudersi con l’arrivo dei manutentori, per provvedere almeno ai lavori più urgenti e necessari in un parco pubblico. Molto frequentato in ogni stagione, sia dagli ischitani che dai forestieri, e meritevole dunque anche di essere presentato in modo decoroso, almeno per le parti di “produzione umana”, visto che Madre Natura svolge al meglio il suo ruolo, nonostante tutto. E le prime, ancora timide ma deliziose fioriture primaverili stanno lì a dimostrarlo.

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

Sono passati mesi, molti, da quando “Qui Ischia” segnalò le panchine che erano state sfasciate in alcune delle radure e in particolare nei pressi delle vasche. Non foss’altro che per esigenze di sicurezza, sarebbe stato doveroso provvedere subito alla loro riparazione, ma non è mai stato fatto. E così i sedili sono ancora in mostra, alcuni completamente divelti, con ferri e chiodi arrugginiti che sporgono pericolosamente, altri con le assi di legno ridotte in pezzi che minacciano chiunque osi avvicinarvisi, altri ancora senza più nemmeno quelle, perciò privi dei requisiti minimi per svolgere ancora la loro funzione.  Brutture, particolarmente stridenti in quel contesto, magnifico nella sua naturale armonia. Ma anche pericoli che non potrebbero nè dovrebbero essere tollerati in uno spazio pubblico. Dove bisogna stare attenti a tenersi alla larga da parecchi sedili, perchè anche solo sfiorandoli ci si può far male. Tuttavia, se gli adulti sono tenuti ad essere attenti e prudenti, per i bambini i rischi sono notevoli e quanto meno per preservare loro bisognerebbe finalmente sistemare quegli sconci.

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Foto Qui Ischia

Ma cosa ci vorrebbe poi per togliere di mezzo quelle targhe di ferro prive ormai delle mattonelle decorate con le indicazioni e le iscrizioni che resistono ormai solo in pochi posti? Non si riesce a restaurarle, a ricomporle, a raddrizzarle? E allora tagliatele via e basta, sempre meglio che tenere quei ferri vecchi e inutili in quelle condizioni!

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E veniamo alla staccionata di (ex) legno che costeggia il vialetto verso l’uscita di via Francesco Sogliuzzo (‘a via ‘e l’Excelsior). Se prima mancavano solo alcuni pezzi, adesso è in gran parte distrutta e qualche fascio di tronchetti è accatastato a terra, ormai inservibile. Quel poco che resta in piedi non è in condizioni migliori:  i legni sono fradici, che se ci appoggi una mano rischi di

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buttare giù tutto. Poco male, potrebbe obiettare qualcuno, meglio niente che quello schifo. Ma in questo caso, c’è un problema di sicurezza che non può essere sottovalutato, perchè la staccionata serviva a proteggere il percorso, che è notevolmente rialzato rispetto al bosco, che si estende dall’una e dall’altra parte. Quella protezione è necessaria e imprescindibile in un parco pubblico, dove l’incolumità dei frequentatori va tutelata. Ma cosa succederebbe se uno dei tanti ragazzini che passano di là, anche solo per un attimo di disattenzione dell’accompagnatore di turno, nel correre finisse oltre quel poco che resta della staccionata originaria? Ci si preoccupa tanto della caduta eventuale di alberi, giustamente per carità, e non si vede l’enormità del pericolo di quel “confine” sfasciato? Anche in questo caso la RIPARAZIONE E’ URGENTE!

Ma poi, cosa ci vuole a rimettere in sesto la staccionata rustica e le panchine? Dei tronchi nuovi, rustici, per la prima e qualche asse per le seconde. Materiali che non costano neppure un granchè e che il Comune d’Ischia deve potersi permettere di acquistare e di utilizzare, anche destinandovi qualche spicciolo della cospicua entrata della TASSA DI SOGGIORNO. Che a queste cose dovrebbe essere finalizzata, quanto meno per rispetto alla legge che l’ha istituita per finalità ben precise. Che senso ha sennò partecipare alle fiere turistiche, se la Città d’Ischia non è capace nemmeno di sostituire qualche tavola o qualche pezzo di legno? E se continua a non tutelare la pubblica incolumità nei parchi dentro il paese? Senza contare la figura barbina con i tanti turisti che anche in questi giorni percorrono la Mirtina, guardandosi intorno e osservando, insieme a tanta bellezza, anche certe insopportabili brutture. Ancora più intollerabili, perchè basterebbe proprio poco a liberarsene. Davvero poco…

 

 

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