Fino a qualche anno fa, di questi tempi, l’isola turistica era già in piena attività grazie agli ospiti stranieri, soprattutto tedeschi con una percentuale non trascurabile di scandinavi. Erano gli anni dei cinque milioni di presenze, quelli in cui si lavorava a pieno ritmo senza soluzione di continuità da aprile a ottobre e a prezzi non stracciati. Poi, le cose sono cambiate, non in meglio. E per diversi anni, con la netta riduzione dei flussi dai Paesi di lingua tedesca e la quasi scomparsa degli ospiti dall’Europa del Nord, la stagione ufficiale è iniziata sempre più tardi e il mese di aprile ha finito per corrispondere ad un periodo di magra. “Aprile è stato fallimentare”, era il refrain degli operatori, che ormai lo consideravano la cartina di tornasole di una crisi profonda e neppure affrontata. Senonché, in questo quadro abbastanza inquietante, si è progressivamente ritagliato uno spazio quel turismo scolastico che a Ischia ai tempi delle vacche grasse non aveva mai preso piede, anzi era stato sistematicamente snobbato. Non ce n’era bisogno, allora. Mentre adesso è una boccata d’ossigeno niente male, anche per l’economia sul territorio.
Non è più raro se non rarissimo vedere scolaresche in giro per Ischia. La nostra isola è diventata ultimamente meta di viaggi d’istruzione, grazie ad un’offerta turistico-culturale in crescita, nonostante l’indifferenza e l’assenza del “sistema Ischia”, che non se n’è mai interessato. Com’era fin troppo facile quando anche all’inizio della primavera gli alberghi erano già pieni di stranieri e l’industria dell’ospitalità andava a gonfie vele. E invece, adesso che si rischia il (quasi) deserto, gli studenti fanno comodo per riempire le camere e garantire presenze infrasettimanali in bassa (ormai bassissima) stagione. Come dire: quando con la cultura si mangia…
D’altra parte, anche se in questo settore Ischia investe poco o nulla e tiene congelate molte delle sue potenzialità, può già contare su richiami di tutto rispetto e quell’ITINERARIO CULTURALE che non si è ancora riusciti a organizzare e promuovere, di fatto è già frequentato dai giovani che arrivano da varie parti d’Italia. E che con la loro stessa presenza e frequentazione gli stanno dando progressivamente corpo e vita.
Già diverse classi di istituti superiori hanno fatto tappa a VILLA ARBUSTO, visitando il MUSEO ARCHEOLOGICO, dove gli spunti per lezioni e approfondimenti sono numerosissimi. Per non parlare di reperti fondamentali, citati anche sui libri, a cominciare dalla Coppa di Nestore. In fondo, Pithecusa prima colonia della Magna Grecia non è più un mistero, ma è citata nei testi di storia e vale da sola la pena di un viaggio. E poi nella villa che fu di RIZZOLI, si trova anche il museo dedicato al Commendatore che cambiò il destino dell’isola, con tante notizie e foto che riguardano la storia del cinema e che possono coinvolgere i ragazzi. E a pochi passi da lì, altro riferimento imprescindibile, il MUSEO DEI CETACEI a villa Gingerò, per passare alle scienze naturali e garantire un’offerta interdisciplinare. Così, già da solo il complesso sulla collina dell’Arbusto, giustifica la scelta dell’Isola Verde in luogo di altre destinazioni, anche più consolidate sul mercato per il turismo scolastico.
C’è la visita irrinunciabile al CASTELLO ARAGONESE, altra tappa ideale che unisce storia, arte, natura e bellezza. E novità degli ultimi anni, c’è l’escursione alla scoperta di AENARIA, la città romana sommersa che può essere esplorata grazie alla barca dal fondo trasparente. Marina di Sant’Anna, che è l’artefice del recupero del sito subacqueo, ha puntato fin dall’inizio sul turismo scolastico e ha orientato in modo specifico verso quel target le sue iniziative promozionali, solitamente organizzate nel periodo invernale in Italia e sempre più anche all’estero. E per studenti di varie età sono stato ideato e prodotto il materiale divulgativo, i video e quanto serve per accompagnare e supportare le visite guidate sul sito e nel resto della baia di Sant’Anna, che offre anche vari motivi d’interesse scientifico, a cominciare dal punto in cui si stanno studiando i fenomeni correlati all’acidificazione del mare. Anche questo raccontano e spiegano le guide di PLATYPUS TOUR, l’azienda che si è specializzata in questo tipo di turismo e che pubblicizza molto anche all’estero l’offerta culturale fruibile dalle scolaresche.
Tra le mete dei ragazzi ci sono pure il MUSEO DEL MARE e il MUSEO DIOCESANO a Ischia Ponte, con i GIARDINI LA MORTELLA a Forio. Tutto compreso, un ampio e affascinante itinerario, che a Ischia è possibile alternare con passeggiate, con il mare, con la visita ai borghi più caratteristici e pittoreschi. Alla fine, una vera vacanza seppur breve, un assaggio dell’estate,, e siti culturali di tutto rispetto, come si conviene ad un viaggio che voglia essere davvero “di istruzione”.
Un fenomeno in costante aumento, quello delle visite scolastiche sull’isola. Un fenomeno prezioso per l’economia e per l’immagine di Ischia, tanto più che i ragazzi diventano essi stessi veicoli di buona promozione al loro ritorno a casa. E se Ischia riuscisse a valorizzare il suo enorme patrimonio culturale ancora negato e spesso abbandonato, quel flusso potrebbe crescere ancora. E garantire altro ossigeno all’industria dell’ospitalità non ancora completamente uscita dal tunnel.