Era stata a lungo sollecitata dalle organizzazioni sindacali per affrontare le tante questioni aperte e le criticità relative agli organici del personale paramedico in tutti gli ospedali della Na2 Nord. E stamattina si è svolto a Monteruscello l’atteso incontro con il commissario D’Amore e i vicecommissari che s è concluso poco fa. Con una serie di rassicurazioni e di impegni importanti da parte del vertice aziendale circa la volontà di affrontare i problemi sollevati e di adottare misure concrete per (quanto meno) ridimensionare le carenze più gravi. E tra i vari argomenti toccati, c’è stata anche la richiesta formale, corredata da un petizione promossa dalla Uil nelle scorse settimane, di un trasferimento in terraferma del personale infermieristico non residente in servizio da più anni sulle isole di Ischia e Procida. Una questione delicata e cruciale per il funzionamento dei presidi isolani, sia quelli che ospedalieri che quelli territoriali, dove la percentuale di personale pendolare è in netta maggioranza.
IL “CASO” DEI LAVORATORI SULLE ISOLE
Il commissario D’Amore ha dovuto prendere atto di una mobilitazione degli operatori sanitari non residenti impiegati sulle isole, in alcuni casi da oltre 10 anni, che scalpitano per andare a lavorare in terraferma. Tra l’altro, con il rischio che molti di loro partecipino all’avviso pubblico recentemente lanciato dall’Azienda ospedaliera “Cardarelli”, con buone possibilità di ottenere il posto. Che, sia pur a tempo determinato, darebbe la possibilità ai lavoratori interessati di prendersi un anno di aspettativa dalla Na2 Nord e, dunque, di sguarnire pesantemente i servizi isolani, con conseguenze devastanti per i regolare funzionamento di questi ultimi.
Così, il commissario ha accettato la richiesta di favorire il turn over di infermieri sulle isole, attraverso un apposito avviso pubblico che sarà rivolto proprio ai paramedici occupati a Ischia e Procida che vogliano trasferirsi in terraferma. Dunque, si apre l’esodo (perché i numeri si annunciano importanti) in uscita dalle isole. E il commissario ha concordato anche la creazione di un tavolo tecnico per seguire e accelerare l’iter di questo esodo – perchè coinvolgerà una trentina di persone - in uscita dalle isole.
E’ evidente, per non paralizzare la sanità a Ischia e Procida, che sarà contemporaneamente necessario coprire i posti che si libereranno. A tale scopo si attingerà dalle liste della mobilità extraregionale, che sono state riaperte dopo molti anni. E così, Ischia e Procida torneranno a rappresentare l’opportunità di avvicinarsi a casa, tornando a lavorare in Campania, per tanti infermieri che, dopo la laurea, si sono dovuti spostare nelle Regioni che assumevano, ovvero al centro e nord Italia. Compresi gli isolani di nascita (speriamo che ci siano anche in questa tornata), che è auspicabile siano in percentuale sempre maggiore nei presidi di Ischia e Procida, visto che sono innegabilmente gli unici in grado di garantire la presenza in ogni caso, in ogni emergenza, in ogni stagione e con tutte le condizioni meteo.
Ma tant’è, poichè le esigenze numeriche impongono comunque una percentuale di “forestieri”, è essenziale che sia confermato anche nei nuovi contratti l’obbligo di restare per alcuni anni (di solito cinque) in servizio a Ischia e Procida, per evitare che le isole siano utilizzate solo per avvicinarsi a casa, per poi trasferirsi il prima possibile in terraferma (com’era non di rado in passato) con effetti negativi nei presidi isolani. Come è auspicabile che un turn over che si annuncia tanto massiccio avvenga in modo graduale, anche in considerazione del fatto che siamo già in piena stagione turistica e che ci avviciniamo al periodo di maggior lavoro e affollamento per il “Rizzoli”, per ovvie ragioni il presidio più coinvolto nella novità.
IL PRONTO SOCCORSO
Nella riunione di questa mattina si è pure discusso delle esigenze di personale paramedico dei Pronto Soccorso di tutti gli ospedali azinedali, tanto più alla vigilia dell’avvio del TRIAGE , che partirà a breve al “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. E che dovrebbe prima o poi (chissà quando?) anche al “Rizzoli”.
Il commissario D’Amore ha accolto la richiesta di rinforzare gli organici entro 1 anno ed è stato definito il numero di operatori destinati ai vari presidi. A quello di Ischia dovrebbero esserne assegnati 5. Vedremo…