Esibito davanti ai turisti, che sperpetuo!!!

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Foto Qui Ischia

Lo spettacolo è servito direttamente in primo piano. La posizione è strategica, in modo che non possa passare inosservato. In ogni caso, che si entri o si esca dalla struttura in cui sono collocate le biglietterie, sulla banchina del Redentore. O che si stia seduti in quello stesso spazio, adibito anche a sala d’aspetto per chi debba imbarcasi sull’aliscafo. Per quanto si possa essere distratti o concentrati sul viaggio, basta un’occhiata per cogliere il degrado in cui versano le ex biglietterie e l’Ufficio del Passeggero, nell’edificio che qualche decennio fa era stato finalizzato proprio ad ottenere l’effetto contrario rispetto alla sua condizione attuale, ovvero accogliere i turisti nel modo più ospitale, curato, appropriato. Sotto quella tettoia di legno sempre più “sgarrupata” allora crescevano piante fiorite nei  grandi vasi ed era assicurata una pulizia che ormai sembra appartenere ad un altro pianeta. Una metamorfosi devastante, che ora, al contrario di allora, ci svergogna davanti a coloro a cui dovremmo presentarci, in quel luogo, in modo inappuntabile.

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Foto Qui Ischia

E’ passato un bel po’ di tempo dalla precedente visita di “Qui Ischia”, che s’imbatté in un immondezzaio, fuori alle vecchie biglietterie ormai in disuso come all’interno, al di là della porta a vetri disastrata. Da allora non è accaduto nulla. Di buono. E’ solo peggiorata la situazione igienica ed estetica di quel luogo, che è diventato simbolo di un’accoglienza indecorosa e incivile. Senza che nessuno dei soggetti che hanno attività, interessi e responsabilità nella struttura fatiscente e in quel tratto del porto borbonico si sia preso il fastidio di alzare un dito, quanto meno per ridurre la vergogna esposta davanti agli occhi dei forestieri. Eppure, dovrebbe essere interesse di tutti, dare almeno una sistemata sommaria, eliminando gli sconci più evidenti e la “monnezza” più imbarazzante, recuperando un minimo di decenza.

Fuori, c’è sporcizia in quantità industriale, una porta distrutta appoggiata e robaccia  varia. Perché nessuno si prende la briga almeno di fare periodicamente pulizia e di rimuovere quella robaccia accatastata. Basterebbe chiamare un furgone di Ischiambiente per raccogliere quella roba e rendere già più presentabile quell’angolo. Va bene che è fatiscente e che fu chiuso a suo tempo perché era pericolante (sic!), ma per quale motivo bisogna aggiungere a tutto questo anche tanta sporcizia e quella robaccia abbandonata?

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

E poi c’è quella porta,  che nella parte sottostante è priva di un vetro ed è da lì  che si osserva come stanno le cose all’interno. Sarebbe meglio non vedere, perchè anche lì sono prepotenti i risultati di un prolungato abbandono. Ma senza dover aspettare l’intervento “risolutivo”, che si svolgerà chissà quando, si potrebbe/dovrebbe intervenire con una pulizia a fondo. E rimettendo il vetro al posto suo, si realizzerebbe la “magia” di lasciare dietro la sporcizia e di non continuare ad esibirla.

Insomma, con un po’ di spirito d’iniziativa e di senso di responsabilità, visti i tempi biblici di un intervento risolutore, si potrebbe subito recuperare ad un minimo di decoro quella struttura in brutta vista, che dà un contributo significativo allo squallore che regna sull’antico porto, soprattutto in corrispondenza del tratto tra la banchina del Redentore e il primo pontile, anch’esso ufficialmente “sgarrupato”. Invece, nell’indifferenza generale, a cominciare da quella degli amministratori pubblici, nulla si muove e l’abbandono prosegue come se quello schifo rappresentasse una situazione normale. Intanto, i turisti guardano. E si fanno un’idea di come ci prendiamo cura del territorio, della “nostra” casa in cui li abbiamo come ospiti e, dunque, dei nostri doveri di accoglienza. Che si può fare di più e di peggio?

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Foto Qui Ischia

A proposito: nel paese dei ciclamini, un po’ più di cura per lo spazio (ex) verde ai piedi della statua del Redentore, almeno per rispetto del monumento, no?

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