Ma quando passa e dove ferma il bus? A Ischia sono informazioni top secret…

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Foto Qui Ischia

E’ una vecchia storia. Anzi, una vecchia mancanza. Che si ripete ogni anno, nel pieno della stagione turistica, nonostante le lamentele e le richieste ricorrenti dei tanti turisti che frequentano Ischia Ponte. E che sono costretti ad aspettare sotto al sole o anche sotto la pioggia l’autobus che non arriverà mai. Un disagio che si verifica in corrispondenza delle fasce orarie in cui il borgo è precluso al traffico, mezzi pubblici compresi. Ore in cui cambiano i percorsi dei bus, ma nessuno si preoccupa di informarne l’utenza. Cosa che dovrebbe essere talmente ovvia e scontata che non si sarebbe neppure dovuto porre il problema. Che, invece, è più  attuale che mai.

“Sa per caso quando passa l’autobus? E’ un’ora che aspetto e non si vede”. A chi non è capitato di sentirsi rivolgere questa domanda sul piazzale Aragonese, capolinea del 7 “desaparecido”? Forestieri infastiditi, se non peggio, dopo lunghe e vane attese in condizioni tutt’altro che confortevoli,  che neppure la bellezza del panorama riesce a rendere più sopportabili.

Si guardano intorno, i turisti, non solo per ammirare il posto, ma anche alla ricerca di un cartello, un avviso, un pezzo di carta qualsiasi che chiarisca il “mistero” del transito del bus. Ma non trovano nulla: non c’è traccia di indicazioni sugli orari e le modalità del servizio quando il traffico è vietato. Nè sul piazzale Aragonese, nè a monte, in corrispondenza del bivio Sogliuzzo-Cartaromana, dove si verificano puntualmente gli stessi disagi, le stesse richieste di informazioni, le stesse – giustificatissime – lamentele.

E’ così anche alla fermata in corrispondenza del presidio San Giovan Giuseppe, dove a restare per ore inutilmente in attesa non sono solo i turisti, ma anche quanti si recano presso la sede dell’Asl per usufruire dei servizi sanitari lì allocati. E da qualche mese anche dei servizi amministrativi spostati da Villa Romana. Utenti che provengono da ogni parte dell’isola e che , quindi, non sempre conoscono (e non sono tenuti a conoscere) gli orari di apertura e chiusura del traffico a Ischia Ponte, da cui dipende il percorso dei bus. E l’esito della loro attesa.

Per due anni di seguito ad avvisare i turisti degli orari in cui dovevano fermarsi sull’altro marciapiede di via Sogliuzzo per la fermata dei bus sono stati i cartelli in quattro lingue di Gina Menegazzi. Nessuno ha fatto altrettanto sul piazzale Aragonese. Ma possibile che in un paese turistico ci si debba affidare per quelle informazioni essenziali al passaparola, alla buona volontà del singolo cittadino o ci si debba rassegnare a fare figuracce con gli ospiti (paganti)?

Possibile che tra Eav e Comune non si riesca a confezionare dei cartelli di avviso e a collocarli in corrispondenza di tutte le fermate interessate? Non ci vuole mica un’epigrafe marmorea, bastano dei fogli stampati e plasticizzati, roba di pochi spiccioli, non di milioni. Neppure questo ci esce dalla tassa di soggiorno? Eppure, i turisti la pagano…la tassa di scopo. Ma a scopo di che?

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