Dopo mesi di attesa, è arrivata finalmente da Monteruscello la fumata bianca sull’assetto del Dipartimento di Salute Mentale, uno dei settori più in sofferenza dell’Asl Na2 Nord ancora prima che si insediassero l’attuale commissario e il suo predecessore ormai quasi un anno fa. L’altro ieri ANTONIO D’AMORE, insieme ai due sub commissari PIRONTI e DI PAOLA, ha firmato la delibera con cui ha conferito l’incarico al nuovo Direttore del Dipartimento. Un incarico comunque provvisorio, perché, come puntualizzato più volte nel provvedimento, è la stessa provvisorietà della gestione commissariale che impedisce di assumere decisioni di ampio respiro e di attribuire incarichi di lungo periodo. Anche se, come in questo caso, il compito assegnato è complesso, impegnativo e fondamentale per restituire un corretto funzionamento ad uno dei gangli vitali dell’Azienda, dopo anni di (quasi) forzata paralisi per l’assenza di un responsabile. Come abbiamo imparato proprio a Ischia, sulla pelle dei “pulicini sperduti” della ex Sir e di tutti gli utenti dei servizi psichiatrici ridotti al lumicino.
La decisione di partire dalla nomina di un nuovo Direttore è scaturita, secondo la delibera, dalle risultanze del lavoro della Commissione insediata il 2 dicembre scorso proprio per fare il punto sulla situazione del Dipartimento di Salute Mentale. La relazione finale individua tra le cause delle tante criticità emerse proprio la mancanza da tempo di una figura apicale, il cui ripristino è una condizione indispensabile per porre mano alle altre questioni da risolvere. Di qui la priorità di questa investitura e i criteri adottati per la scelta. Così, ad essere chiamato a ricostruire dei percorsi assistenziali adeguati è stato il dottor LORIS PETRONE, che fino a ieri aveva diretto l’Unità Operativa di Salute Mentale di Giugliano. Dovendo procedere ad una nomina provvisoria, si è puntato sui dirigenti di struttura complessa già in forze all’Azienda. Ad avere i titoli per partecipare alla selezione interna erano il dottor Petrone e la dottoressa EMILIA CECE, responsabile di quel poco che resta dopo le macerie disseminate da Ferraro-Iovino dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Ischia. Esaminati i curriculum dei candidati, la scelta finale è caduta su Petrone, ritenuto “il dirigente più adatto a ricoprire l’incarico provvisorio di Direttore del Dipartimento della Salute Mentale per le capacità organizzative e di processo evincibili dalla lettura del curriculum dallo stesso prodotto”.
Di sicuro, le capacità organizzative che gli vengono riconosciute, Petrone dovrà metterle a frutto al meglio fin da subito, visto il grande lavoro che gli si prospetta in base a quanto stabilito nella delibera, che è immediatamente esecutiva. Dovrà, infatti, procedere alla “RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE TERRITORIALE per la gestione delle urgenze/emergenze psichiatriche, da strutturare in modo da garantire la CONTINUITA’ DELL’ATTIVITA’ DI ASSISTENZA E DI CURA NELLE 24 ORE”. Dovrà occuparsi di definire delle “procedure certe ed univoche” in linea con la normativa vigente, per individuare percorsi distinti relativi a PRESTAZIONI TERAPEUTICO-RIABILITATIVE intensive ed estensive, “con presa in carico e gestione diretta dei percorsi di cura e riabilitazione psicosociale, attraverso la COSTRUZIONE E REALIZZAZIONE DEI PROGETTI TERAPEUTICI RIABILITATIVI INDIVIDUALI”. Si dovrà provvedere alla “RIVALUTAZIONE DEI PAZIENTI RICOVERATI PRESSO STRUTTURE DEDICATE” ; alla “RIMODULAZIONE DELLE RISORSE UMANE ASSEGNATE AL DSM”; alla “RICOGNIZIONE DELLE STRUTTURE CHE INSISTONO SUL TERRITORIO AZIENDALE”, valutando anche la RICONVERSIONE DELLA RETE RESIDENZIALE; alla “FORMULAZIONE DEL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO E COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE DI DIPARTIMENTO”. Insomma, un bell’elenco di obiettivi da centrare.
Con la nomina di Petrone, che fece parte della prima commissione di rivalutazione dei pazienti isolana insediata dalla Iovino nell’anno orribile della Salute Mentale ischitana, torna prepotentemente attuale la necessità di tornare a garantire anche a Ischia e a Procida un’assistenza psichiatrica degna di un Paese civile nel ventunesimo secolo. Ciò che abbiamo perso dalla famigerata delibera con cui quasi un anno fa la commissaria Iovino liquidò la Sir, cancellando 18 anni di assistenza all’avanguardia nel nostro territorio e riducendo ad una scatoletta (visto che è stata privata anche di spazi minimi per poter funzionare) semivuota l’Unità operativa isolana. Tante criticità concentrate su un territorio già penalizzato dall’insularità, che influisce notoriamente anche sulla maggiore incidenza di patologie psichiatriche rispetto ai territori continentali. Un quadro desolante, che non dovrebbe essere sfuggito all’attenta valutazione della Commissione di cui la delibera dell’altro ieri è figlia. Anche se i commissari non si sono mai visti a Ischia, neppure per rendersi conto direttamente delle condizioni in cui è ridotta la Salute Mentale e dei disagi degli utenti. A cominciare dalle vergognose modalità di distribuzione quotidiana del pasto di mezzogiorno nel parcheggio fuori alla Villa Romana.
Perciò, dopo aver atteso per sei mesi che il commissario D’Amore assumesse qualche decisione, è adesso il momento di riproporre con forza al neodirettore l’URGENTE NECESSITA’ DI RESTITUIRE ALLA COMUNITA’ ISOLANA IL MALTOLTO, in linea con quanto prescrivono le leggi vigenti in materia di servizi psichiatrici minimi da garantire su tutto il territorio della Repubblica. Rientra nelle sue competenze e nel mandato che gli è stato affidato. E i pazienti ischitani, a cominciare da “pulicini sperduti” della Sir scandalosamente soppressa, hanno già aspettato troppo tempo quell’assistenza e quelle cure che sono state loro ingiustamente e inopinatamente negate.