Rizzoli, 2 soli infermieri per 2 sale operatorie, i sindacati chiedono un incontro al commissario

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Foto Qui Ischia

Ha rappresentato una novità importante, attesa e auspicata da tempo. Un bel passo avanti per la dotazione dell’ospedale isolano, compiuto di recente, al termine di un lungo periodo di lavori, con tutti i disagi conseguenti. Ma all’apertura del nuovo complesso operatorio si sarebbe dovuto accompagnare anche un adeguamento della dotazione di personale, perchè non ha senso logico il raddoppiare le sale operatorie se poi il numero degli addetti resta commisurato ad una sola. Eppure, è quello che sta accadendo al “Rizzoli”. Dove per friggere i pesci scarseggia ormai perfino l’acqua. Mentre a Monteruscello, pur nella piena consapevolezza delle esigenze reali e del loro ulteriore incremento in questo periodo dell’anno coincidente con la stagione turistica, non hanno trovato di meglio che proporre qualche incentivo economico per sanare una carenza di personale, soprattutto infermieristico, da far paura. In senso letterale, perché certe situazioni limite purtroppo si riflettono sulla qualità e, dunque, sul livello e l’affidabilità delle prestazioni erogate all’utenza.

Se in tutti i reparti si soffre, in Chirurgia la situazione si è fatta seria. Già qualche mese fa fu stigmatizzata l’insufficienza di paramedici che rendeva difficile fornire l’assistenza necessaria ai degenti e addirittura impossibile seguire con la necessaria attenzione e continuità i pazienti monitorati. Nonostante quel grido di dolore, esternato anche mettendo nero su bianco la richiesta di intervento inoltrata, tramite i sindacati, all’Azienda Na2 Nord, non si sono verificati cambiamenti. Nel reparto, sempre con tutti i posti letto occupati  e l’aggiunta ormai quasi fissa di pazienti ricoverati in barella, ancora operano SOLO 2 INFERMIERI A TURNO. Che sono in tutta evidenza troppo pochi. assolutamente insufficienti alla quantità e qualità del lavoro che viene loro richiesta.

E se Atene (il reparto) piange, Sparta (ovvero il nuovo complesso operatorio) non ride. Nel senso che il buco di organico è pesante e assolutamente rischioso anche nelle sale operatorie. Che sono due e funzionano a pieno ritmo, ma con APPENA 3 INFERMIERI, quanti rappresentano la dotazione minima adeguata per una sola sala operatoria.

Una situazione gravissima di cui si sono fatti portavoce i sindacati, che in una nota inviata oggi ai vertici dell’Asl hanno avanzato la richiesta di un INCONTRO CON IL COMMISSARIO proprio su questa tematica.

 La nota illustra una quotidianità pesantissima nel complesso operatorio. “Insostenibile” la si definisce esplicitamente. E questo perchè ci sono appena 3 infermieri per svolgere una notevole mole di lavoro preparatorio e durante lo svolgimento degli interventi. Impegno sintetizzato così: “Accettare e preparare il paziente; assistere direttamente l’anestesista durante la procedura di sedazione sia spinale che generale; assistere i chirurghi nella preparazione dell’intervento; assistere in sala direttamente agli interventi; riordinare la sala lavaggio e stoccaggio dei ferri chirurgici”. Tra l’altro, non essendo in forza al “Rizzoli” dei ferristi,  quel delicatissimo incarico viene svolto solitamente da un paramedico dell’équipe senza specifica specializzazione. E ad aggravare ulteriormente il quadro, contribuisce la sottrazione di un’altra unità, giacchè uno dei tre infermieri del complesso operatorio dal 13 giugno è stato spostato nell’ambulatorio di ortopedia nei giorni dispari. Durante i quali si opera regolarmente, per cui vi sono a disposizione solo 2 infermieri per le 2 sale operatorie.

Una situazione assurda, che secondo la nota sarebbe stata esplicitata più volte ai responsabili del presidio,  invitati con quella dotazione di personale almeno a ridurre gli interventi programmati nella lista giornaliera, per alleggerire l’impegno abnorme del personale sotto organico. Eppure, “nulla è accaduto onde evitare di sottoporre i lavoratori ad eccessivo stress”.

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