Con “Suoni di una notte di mezza estate” stasera il ritorno della grande musica sul Castello

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Foto Qui Ischia

 STASERA NELL’ANTICA CATTEDRALE ALLE 21.30 INGRESSO LIBERO, FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Era da un po’ che mancava. Non che anche negli ultimi anni ne siano stati completamente esclusi degli appuntamenti musicali, ma si era trattato di iniziative estemporanee, che non rispondevano ad un disegno organico di ampio respiro. Eppure, l’idea di riportare la musica tra le mura cariche di storia e di storie del Castello Aragonese non era mai venuta meno, semplicemente era stata coltivata in silenzio e con discrezione, in attesa dell’occasione buona e del progetto giusto per cominciare a darle forma. E a trasformarla in un incontro unico e speciale tra l’armonia dei suoni e quella, del tutto peculiare, dell’ambiente che li avrebbe accolti, aggiungendoci generosamente qualcosa di suo. Finchè quel momento è arrivato. Frutto di una riflessione condivisa tra NICOLA e CRISTINA MATTERA e l’amico musicologo GIORDANO MONTECCHI, che ha trovato la chiave giusta per una rentrée all’altezza del Castello e del suo fascino. Così ha preso vita “Suoni di una notte di mezza estate”, il concerto che tra poche ore inonderà di note il silenzio austero e avvolgente della rocca.

“Non sarà un evento”, la prima definizione la pronunciano quasi ad una voce, Nicola Mattera e Giordano Montecchi. Poche parole, un concetto chiaro, per sgombrare subito il campo da eccessi e ridondanze che non appartengono dall’inizio, per scelta comune e convinta, all’idea originaria e ai suoi sviluppi e aggiustamenti successivi. Nessuno snobismo, solo – spiegano – “ci unisce la volontà di non creare un evento, di non cercare star, perché non ci interessa una scatola che anche molto ben confezionata e pubblicizzata, spesso poi è vuota. Il nostro intento è che sia la musica in primo piano e che la qualità sia l’unico criterio nella scelta fondamentale dei brani e dei musicisti che li eseguiranno”. Si rendono conto di andare controcorrente, di aver preso una rotta non necessariamente sicura, anzi: “E’ un tentativo un po’ difficile – sottolinea Mattera – ma ci crediamo molto. Anche perchè cominciamo con questo concerto per avviare qualcosa di più ampio e articolato nei prossimi anni. Bisognerà trovare una quadratura, perchè affronteremo tutto in autonomia e  si tratta di un’organizzazione complessa per le caratteristiche degli spazi in cui operiamo, ma le idee di Giordano, la sua disponibilità e quella dei musicisti ci aiuteranno”.

Docente al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, storico e critico musicale,  autore tra l’altro di una “Storia della Musica” per Rizzoli, Montecchi è innamorato del Castello da quando ci mise per la prima volta piede diversi anni fa e ha perfettamente descritto il suo rapporto con il luogo nell’intensa presentazione alla serata di oggi che “Qui Ischia” ha pubblicato due giorni fa. E l’amore, insieme al profondo rispetto che nutre per l’Insula Minor, sono stati elementi fondamentali nell’orientare le sue scelte sul concerto di questa sera: “Abbiamo la responsabilità di sorprendere e di far innamorare il pubblico, che è sempre curioso di novità e di incognite, non si può accontentare di déjà vu. E poi anche questo spazio suggerisce di essere creativi dal punto di vista musicale, per fruire anche la bellezza del Castello. E’ un posto talmente ricco che merita un progetto originale, la possibilità di farvi cose interessanti, che uniscano la qualità delle scelte musicali al fascino che vi si prova”.

E i musicisti, come si relazioneranno con questa ambientazione, quanto peserà anche sull’interpretazione musicale? Questi aspetti sono entrati nella scelta di non puntare su star, su nomi altisonanti, ma solo sulle qualità musicali degli artisti: “I musicisti – puntualizza Montecchi – si dividono in due categorie: chi esibisce sè stesso e chi si mette al servizio della musica. Il concerto che intendiamo noi deve avere al centro la musica, che è condivisione, rapporto, sensibilità e questi sono argomenti che affronto anche insegnando al Conservatorio a Parma”.

Per questo primo concerto sul Castello, Montecchi ha scelto due ottimi musicisti, che hanno un nome e curriculum di tutto rispetto e che condividono l’impostazione di fondo di questo incontro musicale: OLGA ARZILLI, una delle migliori soliste di viola in Italia, che ha scelto di dedicarsi all’insegnamento, e PIERPAOLO MAURIZZI, concertista che cura anche la formazione di giovani. “Due bravi maestri”, li definisce Montecchi, che con loro ha deciso il programma del concerto per viola e pianoforte, un connubio solitamente poco frequentato, che già per questo sarà particolare. Tutti entusiasti di proporre l’”Arpeggione” di Schubert, “ispirato da questo antico strumento a sei corde che non esiste più. Un capolavoro impareggiabile, in cui c’è tutta la vena melodica schubertiana”. E poi ci sarà Bach, “la prima sonata per viola da gamba e cembalo che segna il ritorno agli amori cameristici degli ultimi anni. Quando il mercoledì sera si esibiva presso il Caffè Zimmermann”. Poi c’è il pezzo più importante per la viola del ’900, scritto da Šostakovič due giorni prima di morire. 

Un repertorio di cui si conoscerà l’impatto sul pubblico solo nel corso della serata, che sarà anche un esperimento utile per capire come muoversi nei prossimi anni. Tante le variabili da testare e verificare, a cominciare dall’incontro che si creerà con il pubblico, per proseguire con l’acustica della Cattedrale in certe condizioni anche meteo. Una prima prova per un progetto da definire, affinare, adeguare in corso d’opera. “Cominciamo a creare questo appuntamento musicale d’estate sul Castello - concordano Mattera e Montecchi – Ci sarà bisogno di crescere, con dei giovani dal prossimo anno, per ora stiamo mettendo i semi. Vogliamo seguire la crescita di questa pianticella. Le idee non mancano, il Castello può essere un ambiente ideale per una proposta musicale diversa”. Di cui anche il pubblico sarà parte integrante e in qualche modo creativa, tra poche ore.

IL PROGRAMMA

Johann Sebastian Bach - Sonata n. 1 in sol maggiore BWV 1027

- Adagio

- Allegro ma non tanto

- Andante

- Allegro moderato

 

Franz Schubert - Sonata D. 821 “Arpeggione”

- Allegro moderato

- Adagio

- Allegretto

 INTERVALLO

 Dmitrij Dmitrievič Šostakovič - Sonata op. 147

- Moderato

- Allegretto

- Adagio (in memoriam Beethoven)

I PROTAGONISTI DEL CONCERTO

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Olga Arzilli

OLGA ARZILLI ha studiato con Piero Farulli alla Scuola di Musica di Fiesole, dove ha frequentato anche i corsi di qualificazione professionale per orchestra e i corsi speciali per duo. Si è diplomata presso il Conservatorio a Firenze con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Successivamente ha seguito i corsi di perfezionamento di quartetto e di viola tenuti da Piero Farulli e Yuri Bashmet all’Accademia Chigiana di Siena, conseguendo il diploma d’onore. Ha vinto il Concorso per Duo “Città di Vittorio Veneto” e il Max Rostal Competition di Berna. Nel 1993 è risultata finalista al Concorso ARD di Monaco di Baviera. Vincitrice del Concorso per prima Viola al Teatro Comunale di Firenze e al Teatro alla Scala di Milano, dopo una stagione al teatro milanese si è dedicata all’insegnamento e all’attività concertistica. E’ stata viola del Quartetto Sandro Materassi con il quale si è esibita nelle più importanti sale italiane. Partecipa ai progetti dello Überbrettl Ensemble e si avvale della collaborazione pianistica di Pierpaolo Maurizzi. Ha suonato come solista con l’Orchestra Giovanile Italiana, con l’Orchestra della Comunità Europea, con la Wienerkammerorchester e con i Cameristi del Teatro alla Scala, dirette da P. Bellugi (Sinfonia Concertante di Mozart) e S. Accardo (Concerto di Bartòk). E’ titolare del corso di Quartetto di I° e II° livello e del biennio specialistico di Viola presso il Conservatorio di A. Boito di Parma.

Maurizzi 2016

Pierpaolo Maurizzi

PIERPAOLO MAURIZZI Fondatore del Trio Brahms e dello Überbrettl Ensemble, deve la sua formazione musicale a Lidia Proietti, Piero Guarino e Dario De Rosa. Fertili sono stati poi gli incontri con il Trio di Trieste, Pierre Fournier, Franco Gulli e Detlef Kraus. Dall’affermazione al Concorso J. Brahms di Amburgo nel 1983 ha dedicato la sua vita musicale alla musica da camera. Si è esibito in Europa, Stati Uniti, Canada e America del Sud, invitato nei festival più importanti di Monaco di Baviera, Vienna, Salisburgo, Recklinghausen, Gmunden, Praga, Guanajuato, Oporto, Bergamo, Bologna, Brescia, Cremona,Palermo, Ravenna, Venezia. Come solista ha suonato sotto la direzione di Umberto Benedetti Michelangeli, Mikka Eichenholz, Peter Hirsch, Giorgio Magnanensi, Karl Martin ed Emilio Pomarico. Ha tenuto in prima esecuzione composizioni di Alberto Caprioli, Arnaldo De Felice, Adriano Guarnieri, Giorgio Magnanensi, Andrea Molino, Luca Mosca, Claudio Scannavini e Andrei Tabechki. La sua intensa attività cameristica l’ha visto al fianco di Yves Savary, Rainer Honeck, David Schultheiss, Kolja Lessing, Liliana Attanasiu Ciulei, Patricia Kopatchinskaja, Uri Caine, il Bayerische Staatsoper Streichquartett, il Nuovo Quartetto Italiano, Olga Arzilli, Maddalena Crippa e Sabina von Walther. Dal 1986 è docente di Musica da Camera al Conservatorio di Parma. Nell’ambito della sua attività didattica ha fondato e dirige l’Ensemble di Musica da Camera del Conservatorio A. Boito. Alle esecuzioni di questo gruppo hanno partecipato più di 200 giovani musicisti provenienti da 18 paesi.

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