Dopo la Caremar tocca alla Laziomar, vita dura per i marittimi in servizio tra le isole

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Foto Qui Ischia

(c.s.) “Ci hanno schiavizzato, facendoci perdere diritti acquisiti, soldi e dignità “: è questo, in sintesi, il grido di dolore che l’Autmare raccoglie sulle isole pontine a seguito del contratto di secondo livello, imposto come in Campania, dalla Laziomar con il sostegno di alcuni sindacati tradizionali.

Si parla di un’assemblea dei lavoratori marittimi a bordo della M/N Tetide, tesa a ratificare un accordo di vertice penalizzante per la categoria, che registra – tra parole grosse, malumori e accuse di tradimento – il rigetto all’unanimità di quanto viene proposto dall’Azienda.

 Accuse feroci coinvolgono anche i Comandi di Bordo che,  invece di essere a fianco del personale imbarcato, manifestano un atteggiamento sempre più schiacciato sugli interessi di parte padronale, se non su quelli propri. E voci sempre più insistenti parlano di complicità da parte di alcuni che, a quanto pare, successivamente alla dichiarata assemblea, non disdegnano in uno ad alcuni  delegati sindacali di parte di raccogliere firme in calce ad un documento che tende a superare il voto assembleare in un clima che potremmo definire “ di ricatti e di minacce”. Cosa a cui la scrivente Associazione non dà alcun credito; che se dovesse risultare anche minimamente rispondere a verità sarebbe da  Procura della Repubblica.

Quanto accade in Laziomar  richiama quanto è già accaduto in Caremar ( d’altra parte le due società, con qualche variante, hanno lo stesso gruppo armatoriale ed anche  i stessi riferimenti sindacali! ): in Caremar il Referendum dei lavoratori boccia all’unanimità il contratto di secondo livello e l’Azienda ed i Sindacati sostenitori nulla ancora hanno fatto per recepire il dissenso e per correggere il tiro. Capisco l’Azienda e le sue esigenze, ma non i Sindacati firmatari che, pur di non tradire le aspettative aziendali, nulla fanno per riconquistarsi un ruolo di classe e la fiducia dei lavoratori marittimi che finalmente alzano la testa per difendere i propri diritti, la propria dignità.

Ma, come in Caremar anche lì,  in Laziomar, una grossa novità già s’intravede: quella della presenza dei Sindacato ORSA che si appresta a raccogliere il dissenso dei lavoratori per convogliarlo nella lotta e ne vedremo delle belle nel prossimo futuro se i lavoratori lo vorranno..

 Nicola Lamonica, presidente Autmare

 

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