A tutti gli organi di stampa e comunicazioni sociali
Carissimi,
l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno, costruito e donato agli isolani nel 1962 dal cavalier Angelo Rizzoli, ha subito una completa ristrutturazione nei primi anni 2000 alla quale avrebbe dovuto fare immediatamente seguito un ampliamento, con la costruzione di una nuova ala, grazie alla quale avrebbe potuto conservare la sua dotazione iniziale di oltre 70 posti letto. Al contrario di quanto previsto, però, ottenuti tutti i permessi e le autorizzazioni necessari, non si è potuto procedere alla edificazione della struttura contigua perché nel 2012 i fondi già assegnati e sul punto di essere erogati furono dirottati altrove. Così, sii è rimasti con una dotazione di 51 posti letto, assolutamente insufficiente per l’isola già in inverno. Il prossimo Piano ospedaliero, fonte di tante contestazioni a Procida e anche a Ischia, prevede per il “Rizzoli” un incremento di posti letto, che tuttavia non potrà essere concretizzato per mancanza di spazio nella struttura attuale. A fronte dell’aleatorietà della maggior dotazione di posti letto, peraltro necessaria, il Piano ospedaliero prevede la soppressione dell’Utic (Reparto rianimazione).
Intanto, ci sono le criticità già conclamate, che ormai si registrano in tutto l’arco dei dodici mesi, anche se d’estate si accentuano sia per l’aumento dell’utenza sia per le ferie del personale, che possono essere godute per legge solo nel periodo estivo. La carenza di personale è il maggior problema dell’ospedale e della sanità isolana. E non da oggi. Ma i vincoli degli ultimi anni hanno determinato una riduzione ai minimi termini di tutti gli organici. Inevitabili sono le ripercussioni sulla qualità e quantità delle prestazioni all’utenza. D’altronde, Ischia è una destinazione che nessuno sceglie. E che, se non può fare a meno di venirci (per tornare in Campania, per esempio) cerca di lasciare appena possibile. Il reclutamento di medici e infermieri è sempre arduo. Di qui la necessità di riconoscere le isole (anche Procida e Capri) ZONE DISAGIATE, per garantire incentivi utili a dirottare qui chi oggi non lo ritiene conveniente né a livello economico né professionale.
Alle carenze dell’ospedale si aggiungono le difficoltà in cui opera l’Oncologia nel Presidio “San Giovan Giuseppe” a Ischia Ponte. In locali insufficienti e inadeguati, con una dotazione di personale ridotta all’osso.
E poi c’è la nota dolente della Salute Mentale. Il centro diurno, con gli spazi per seguire i pazienti e per le attività di riabilitazione, non esiste più, a parte la piccola oasi del Giardino dell’Amicizia. E gli utenti continuano a ricevere il pranzo dal “Rizzoli” con la distribuzione in piedi, sotto il sole o la pioggia, tra le auto nel parcheggio di Villa Romana!
Sono queste criticità e emergenze della sanità isolana, sia in ospedale che sul territorio, che hanno motivato la nascita del Comitato unitario per il diritto alla salute ex art. 32 della Costituzione. Che si propone di sollecitare le istituzioni competenti, a tutti i livelli, a fornire risposte concrete a queste esigenze primarie e irrinunciabili per la popolazione residente e per gli ospiti italiani e stranieri. E per dare forza a queste istanze (potenziamento del personale, programmazione dell’adeguamento strutturale dell’ospedale, mantenimento dell’Utic, riconoscimento della “sede di lavoro disagiata”, restituzione della Sir e dei servizi di Salute mentale) è stata organizzata una manifestazione giovedì 28 luglio, con corteo da piazza Marina a Casamicciola fino all’ospedale, alle ore 17.30.
Il nostro Vescovo Pietro in prima persona e l’intera Chiesa di Ischia hanno accolto l’invito a prendere parte a questa importante manifestazione per tutelare il diritto alla salute anche di chi, per ricevere cure e assistenza adeguate, deve fare i conti con il serio limite dell’essere un’isola.
Il Vescovo Pietro chiede di estendere a tutte le comunità parrocchiali l’invito ad essere presenti a questo importante momento.
Ischia, 22 luglio 2016
Festa di S.Maria Maddalena
Don Gaetano Pugliese
Direttore ufficio diocesano di Pastorale sociale e lavoro
Don Carlo Candido
Direttore ufficio diocesano comunicazioni sociali