E ORA ALTRO DENARO PUBBLICO PER IL RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI?
Prima o poi doveva accadere. Una volta riconosciuta la legittimità della delibera comunale che obbligava al ripristino dello stato dei luoghi, non ci voleva l’aruspice per prevedere che l’Asl avrebbe dovuto sobbarcarsi altre spese, prima di chiudere la scombinatissima vicenda Villa Stefania. E quell’epilogo dell’epilogo si starebbe compiendo in questi giorni. Giorni di lavori, in via Nizzola a Casamicciola. Dove si sta concretizzando l’ennesimo schiaffo alla tanto invocata “spending review” con cui il duo Ferrari-Iovino aveva preteso di far passare l’operazione di trasferimento da Villa Orizzonte prima e la cancellazione della Sir isolana poi.
Doveva essere un’OPERAZIONE RISPARMIOSA, così ce l’avevano presentata e giustificata gli allora massimi dirigenti dell’Azienda di Monteruscello. E si è rivelata invece un’OPERAZIONE DISPENDIOSA, assolutamente ingiustificata e ingiustificabile da tanti punti di vista, in particolare proprio per il modo in cui l’Asl ha (mal)speso i soldi dei contribuenti. Buttati in opere dichiarate illegittime in tutte le sedi giudiziarie in cui sono stati valutati e poi per tornare alla situazione pregressa. Incredibile e scandaloso, alla luce dello stato pietoso in cui è stata ridotta la Salute Mentale sull’isola e dei tagli apportati ad altri servizi sanitari sul territorio.
Il riassunto delle puntate precedenti di questa triste storia inizia proprio con i fondi destinati alla ristrutturazione dell’edificio di Casamicciola che, secondo i vari giudizi di vari tribunali, non si sarebbe potuta e a maggior ragione dovuta fare. Ma la si è fatta, invece, per la “modica” cifra – appostata in bilancio- di 250 mila euro. Utilizzati per il restyling dell’ultimo piano di Villa Stefania, in cui vennero allocati i servizi e i sanitari della Salute mentale, e del piano interrato, per accogliere la Guardia Medica di Forio ed altri servizi al pubblico mai spostati.
Opere realizzate anche quando già pendeva un ordine della magistratura di trovare delle soluzioni alternative per la Sir e le attività fin lì trasferite. D’altra parte, con l’ordine di sgombero pronunciato dal magistrato incombente, non ci si fece scrupolo da parte dell’Asl di spendere altri 5mila euro per un nuovo portone d’ingresso a Villa Stefania.
A tutto questo si aggiungano gli affitti, dai 140-170mila annui, pagati pure quando la struttura (ex) termale era già stata sgomberata, dopo l’incendio che aveva portato all’allontanamento immediato dei pazienti e alla chiusura degli altri servizi.
E adesso a giochi fatti, altri lavori, per fare completa marcia indietro rispetto a quelli compiuti appena due anni fa senza alcuna “carta” d’appoggio. “‘ncopp a cuott acqua volluta!, viene da commentare con sconcerto verso una vicenda assurda. E vergognosamente costosa.
Ce la volevano far passare come un’impresa da “spending review”, ma le uniche cose su cui si è RISPARMIATO A PIENE MANI sono stati il benessere e la serenità dei residenti della Sir e degli altri utenti della Salute Mentale. Senza contare che con la soppressione della Sir isolana, il trasferimento di alcuni degli utenti in strutture della terraferma, dove si spendono cifre enormi (intorno ai 4-500 euro al giorno per ciascuno), ha incrementato notevolmente la spesa rispetto a quanto accadeva a Villa Orizzonte in precedenza.
Un’impresa fallimentare da tutti i punti di vista, che continua a presentare il conto, salato, all’Asl NA2 Nord. E a Monteruscello, il neo direttore generala D’Amore dovrebbe approfondire tutti i passaggi “edilizi” di questa brutta storia dalle deprecabili ricadute sulla sorta dei “pulcini sperduti”.
E’ anche per dire convintamente NO ai tagli che penalizzano servizi e cittadini fruitori, che si terrà la manifestazione di giovedì 28 luglio in difesa del Diritto alla Salute degli isolani. Quello mortificato per anni dalla precedente gestione dell’Asl. Che ha lasciato, con le macerie dei servizi, anche altri conti da pagare con il denaro dei contribuenti. Che incredibile “spending review”!