Il “Rizzoli” ai piedi di Pilato, si toglie quel poco che c’è alla Chirurgia per dare al Pronto soccorso

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Foto Qui Ischia

Dopo la  sua recente visita in ospedale, il direttore generale dell’Asl D’Amore aveva sottolineato pubblicamente di aver trovato che al “Rizzoli” si garantiva tutta l’assistenza dovuta ai pazienti. Ci sarebbe mancato, che non fosse stato così! L’ospedale ha questa funzione da assolvere. Ma ciò che dovrebbe interessare e su cui dovrebbe concentrarsi la dirigenza di Monteruscello (e anche quella di Palazzo Santa Lucia) è sulle condizioni in cui si riesce a rispettare la “missione” dell’unico presidio ospedaliero dell’isola. CONDIZIONI ESTREME, PROIBITIVE, RISCHIOSE. Per gli operatori e per gli assistiti. Come dimostra l’ennesima notte di “passione” in Chirurgia. Dove quello delle formiche liberamente a passeggio tra i pazienti è solo uno dei problemi seri da risolvere. Ben più impegnativa e consolidata è la perdurante carenza di infermieri, che è una vera iattura, anche perchè non se ne intravede ancora la via d’uscita.

Anche la notte scorsa, come avviene sempre più di frequente tanto da poter essere considerata la”normalità”, NEL REPARTO hanno lavorato SOLO 2 INFERMIERI. Per ogni turno ce ne dovrebbero essere tre, che già è il minimo accettabile, ma nel corso dei mesi è capitato tutt’altro che raramente che ce ne fossero in servizio solo due. Che è davvero al di sotto di ogni standard accettabile. Soprattutto ove si pensi che il turno “nottuno” dura ben SEDICI ORE, dalle 16 del pomeriggio alle 8 del giorno successivo. Altro che turni europei! Ne siamo lontani anni luce e nessuno sembra preoccuparsene. Neppure di avvicinarvisi, se non proprio di applicarli alla lettera, così come prevedono, peraltro, le norme della Repubblica che hanno recepito la direttiva europea.

Dunque, per sedici ore consecutive, solo due paramedici si sono dovuti fare carico di un reparto complesso come quello della Chirurgia del “Rizzoli”. Complesso, perchè ad esso è accorpata anche l’Ortopedia, che è autonoma, ma non ha stanze di degenza proprie a causa delle note ristrettezze strutturali dell’ospedale isolano. Ciò comporta che gli infermieri di Chirurgia debbano seguire contemporaneamente tipologie di malati diverse, con esigenze e terapie differenti. Un aggravio notevole di un lavoro già al massimo, perchè la ventina di posti letto è sempre occupata, quando non  si aggiungono anche persone ricoverate in barella. E si tratta di malati che richiedono tutti un’assistenza molto intensa, a cominciare dai degenti appena operati, alcuni dei quali in caso di urgenze arrivano anche in piena notte.

Ad aggravare il quadro c’è il fatto che non si è trattato di “episodi”,  bensì di una realtà quasi quotidiana e come tale si è configurata nel corso dell’estate. Anche per le carenze di altri reparti, nello specifico del Pronto Soccorso. Già, perchè come è accaduto ieri sera, la squadra della Chirurgia è stata ridotta ai minimi termini per tamponare la carenza di personale del reparto di prima emergenza.

E si verificato di sovente che si dovesse togliere a chi già stava al minimo per coprire buchi in altri gangli vitali e strategici del “Rizzoli”. Dove si è fronteggiato lo “tsunami” estivo solo grazie a un PROGETTO  che ha molto incrementato gli STRAORDINARI. Per compensare l’insufficienza numerica degli operatori, insomma, li si è fatti lavorare di più! Ma fino a che punto questa è una soluzione, dal punto di vista della qualità del servizio? E della sicurezza delle prestazioni? Stiamo parlando di un servizio  particolare, da cui dipende la salute – la vita – delle persone, che richiede dunque sempre il massimo dell’attenzione e dell’impegno. fisico e mentale.

Se si arriva a togliere alla Chirurgia, già con poco personale di suo, per dare al Pronto soccorso e in piena emergenza agostana, vuol dire che in via Fundera si è arrivati proprio ai “piedi di Pilato”. E per fortuna i nostri santi protettori sono molto attivi e svegli… Ma altro che essere soddisfatti e tranquilli perchè al “Rizzoli”, NONOSTANTE TUTTO, si riesce a garantire assistenza ai pazienti!

A proposito, dopo la pausa estiva, domani in Chirurgia si comincia ad operare a pieno ritmo, con la ripresa degli interventi di elezione. Compresi quelli di “riduzione dello stomaco”, che richiedono una delicatissima fase post operatoria, addirittura con assistenza SUBINTENSIVA. Un altro bel peso per un personale al di sotto del minimo del minimo del minimo…

 

 

 

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