Agosto. A Ischia. Si può immaginare un incontro con un ospite importante, con un ruolo di primo piano e con il potere di decidere su alcune questioni essenziali per l’isola, senza collocarlo nella magnifica cornice (si dice così, no?) di un quattro stelle in zona salubre e con panoramica ed ammaliante vista mare? No, di certo! Significherebbe venir meno ad uno dei primi doveri di ospitalità ed accoglienza “made in Ischia”. Non è forse in certi casi, di “rappresentanza”, che si suole mettere in mostra i gioielli di famiglia? E poi, con il caldo, dopo un viaggio seppur con il mare una tavola e la prospettiva di farne un altro di lì a poche ore, una sosta ritemprante al fresco immersi nel verde è davvero imprescindibile. L’Isola Verde non potrebbe mai macchiarsi di una simile caduta di stile. E che diamine, saremo poco tempestivi, poco concreti, avremo pure una tendenza al letargo e mancheremo pure di una spiccata capacità propositiva, ma sull’organizzazione “alberghiera”, appropriatamente stellata, in certe circostanze speciali non possiamo fallire!!!
Saranno state queste le riflessioni dei nostri Sindaci nello scegliere la LOCATION del loro incontro riservato con il massimo dirigente dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore? La prima dopo la sua recente nomina a direttore generale, dopo otto mesi di incarico commissariale. E anche la prima dopo LA PIU’ GRANDE MANIFESTAZIONE DI PIAZZA FATTA DAGLI ISOLANI NEGLI ULTIMI 23 ANNI.
UNA MANIFESTAZIONE – tanto per sgombrare il campo da letture e interpretazioni a dir poco stupefacenti – ORGANIZZATA PER SALVAGUARDARE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA E PER RIVENDICARE SERVIZI SANITARI ALL’ALTEZZA DI QUELLI CHE LA COSTITUZIONE ITALIANA RICONOSCE COME DIRITTO A TUTTI I CITTADINI DELLA REPUBBLICA, MA CHE PER GLI ISOLANI SONO PERENNEMENTE A RISCHIO, QUANDO NON SONO GIA’ ANDATI PERDUTI O SONO ANCORA LUNGI DALL’ESSERE RICONOSCIUTI.
Ma torniamo alla “location”. Ecco, è questo il termine che meglio sintetizza un clamoroso EQUIVOCO. Quello che si sostanzia – e si è sostanziato nel caso specifico – nello scambiare un INCONTRO necessariamente e doverosamente ISTITUZIONALE con un APPUNTAMENTO estivo PER SCAMBIARE QUATTRO CHIACCHIERE con un gradito ospite in arrivo dalla terraferma. E’ il secondo che si presta ad essere ben allocato in una magnifica cornice alberghiera. Alla pari di convegni, seminari, feste, manifestazioni aperte al pubblico o per un pubblico ristretto di invitati.
Diversa dovrebbe essere la scelta per incontri tra rappresentanti di enti pubblici che devono interloquire e collaborare su temi di interesse, competenza e responsabilità comune. In quei casi, il problema della location ammaliante non esiste. PERCHE’ C’E’ UNA SEDE ISTITUZIONALE, DELL’ENTE CHE OSPITA L’INCONTRO NEL SUO TERRITORIO, CHE E’ QUELLA DEPUTATA AD OSPITARE QUEL TIPO DI INCONTRI. E a Ischia, con sei Municipi, c’era solo l’imbarazzo della scelta della sede più appropriata.
Peraltro, abbiamo anche la fortuna di avere palazzi municipali all’altezza, sull’isola. Compresi gli affacci panoramici vista mare e dei funzionanti impianti di condizionamento, tanto per onorare anche gli aspetti di “rappresentanza”. Perciò, cosa ha impedito di utilizzare la sede più adeguata e opportuna, ossia quella pubblica, in luogo di una “location” privata?
Non è una QUESTIONE secondaria, di forma, bensì DI SOSTANZA. E’ nei palazzi municipali, sedi delle istituzioni locali che rappresentano le comunità, che si tutelano gli interessi di queste ultime. Nella chiarezza, trasparenza, evidenza dei ruoli, delle funzioni, dei poteri e delle responsabilità degli interlocutori, che non parlano e agiscono da privati cittadini, ma da soggetti pubblici. Nello specifico, i Sindaci e il responsabile dell’ente che ha il compito di organizzare e gestire la sanità pubblica sul territorio. Ed è bene che in questi casi anche l’acqua delle bottiglie, i bicchieri di plastica, anche una bibita rinfrescante vista la stagione e l’energia per il condizionatore siano a carico del pubblico, cioè della comunità. In nome della quale operano e sono remunerati sia i Sindaci che il Direttore generale dell’Asl.
Chi ha pensato, sicuramente con le migliori intenzioni, di dare una dimostrazione di stile nel privilegiare una “location” alla SEDE, per l’incontro di ieri con D’Amore, è incorso piuttosto in una grave CADUTA DI STILE ISTITUZIONALE. Sarà il caso di rifletterci meglio, la prossima volta che dovesse organizzare un incontro ufficiale, seppur “riservato”, con i responsabili di altri enti. E con lo stesso D’Amore. A proposito: se si dovesse fare un incontro con l’Asl in terraferma, il manager dove riceverebbe, in via Corrado Alvaro o in un hotel stellato della costa flegrea?