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Sanità “Rizzoli”, il 1° settembre potrebbe non esserci spazio per riprendere la piccola chirurgia?!
“Rizzoli”, il 1° settembre potrebbe non esserci spazio per riprendere la piccola chirurgia?!
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9 anni ago |

Foto Qui Ischia
La favoletta del tutto a posto tutto sotto controllo, a proposito del “Rizzoli”, è durata giusto il tempo della chiacchierata in hotel vista mare tra il direttore generale dell’Asl e i Sindaci isolani freschi di atterraggio da Marte. Nonostante l’ottimismo ad oltranza “di chi di dovere”, le questioni aperte in via Fundera sono tutt’altro che chiuse e anche quelle che si sarebbe potuto immaginare fossero state superate, rispuntano con la velocità dei funghi, con tutto il loro carico di problemi e di disservizi. Come in Chirurgia, dove l’arrivo di settembre potrebbe non coincidere al meglio con l’attesa ripresa della normale attività, malgrado i tanti lavori strutturali effettuati nel corso di quest’anno per la completa ristrutturazione del complesso operatorio.
D’estate, tra luglio e agosto, gli interventi d’elezione, ovvero tutti quelli che possono essere oggetto di programmazione, perchè non sono urgenti, vengono tradizionalmente SOSPESI. E anche quest’anno non ha fatto eccezione. Ovviamente, con la stessa puntualità e costanza, con l’arrivo di settembre, riprende appieno l’ordinaria attività chirurgica. Dunque, accanto alle urgenze si torna anche ad operare in elezione. E nel ritorno alla normalità rientra anche l’esecuzione dei piccoli interventi, quelli che non necessitano di ricovero per intenderci, tipo cisti, unghie incarnite e via elencando. Che sono una parte importante dell’assistenza fornita alla popolazione, specialmente in un territorio senza presidi alternativi e circoscritto come l’isola.
Ora, con il primo settembre riprenderà regolarmente al “Rizzoli” la chirurgia di elezione. Ma sembra che non altrettanta puntualità potrà essere garantita per i piccoli interventi, che potrebbero restare sospesi fino a data da destinarsi.
Già grave, questa prospettiva. Ma ciò che la rende ancora più assurda è la causa di questo DISSERVIZIO. Che starebbe in una carenza logistica, ovvero la mancanza di uno spazio disponibile da adibire specificamente a quella tipologia di interventi, che per motivi igienico-sanitari non possono essere effettuati nelle sale operatorie. Si starebbe cercando un locale in cui procedere ai piccoli interventi, magari in coabitazione con qualche altro servizio, tipo la saletta dedicata alle endoscopie. E fin che non si sarà trovata la quadratura del cerchio, i piccoli interventi dovrebbero rimanere in sospeso.
Nella scorsa primavera, per mesi, anche sforando di parecchio i tempi preventivati, si era proceduto al rifacimento del complesso operatorio. Lavori straordinari, impegnativi e costosi, che avrebbero dovuto consegnare all’isola una soluzione adeguata per un ragionevole lasso di tempo alle esigenze dell’utenza. Ma, evidentemente, non era proprio così se solo poche settimane fa, a luglio, sono state di nuovo chiuse le sale operatorie per lavori. Un supplemento che già aveva provocato i suoi disagi e sollevato dei perché. Ma anche quell’altro ostacolo era stato superato. E adesso scopriamo che con tutti questi interventi, con tutti i soldi spesi, non ci sarebbero ancora dei metri quadri attrezzati e disponibili per i piccoli interventi? Che sarebbe rimasto ancora un problema logistico da risolvere?
Ci sono ancora alcuni (pochi) giorni per tirare fuori il coniglio dal cilindro. Ma se non ci si dovesse riuscire in tempo, se effettivamente non si potesse procedere alla riattivazione dei piccoli interventi chirurgici da giovedì prossimo, si dovrà spiegare ai cittadini, che da contribuenti sono anche committenti delle opere, come sia possibile che dopo tanti lavori nel complesso operatorio non si sia trovato il modo di ricavare, allestire, “impupazzare” una stanzetta per quel tipo di prestazioni.
Dalla direzione dell’ospedale ai servizi tecnici dell’Asl allo stesso direttore generale, si preparino a dare risposte convincenti. Ammesso che ci siano.