Al via il risanamento dell’edificio sotto il Redentore, che doveva essere finito nel 2014…

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Foto Qui Ischia

Quel cartello con la scritta “Lavori in corso” sembra quasi uno scherzo. Dopo tanti anni di inutile e ormai impaziente attesa si fa fatica a credere che sia davvero possibile. E che dietro la barriera con la classica rete di plastica arancione si stia veramente lavorando a rimettere in sesto gli “sgarrupatissimi” locali delle ex biglietterie e dell’ancora più ex Ufficio del Forestiero. Ma la porta disastrata di uno degli uffici è aperta, si nota qualche pezzo di legno depositato all’ingresso e poi esce anche un uomo non proprio in tuta da lavoro, ma fa lo stesso: è il segnale che qualcosa davvero si sta facendo, che la barriera e i cartelli non sono l’ennesima presa in giro. Che finalmente si sta mettendo mano a una delle più sfacciate brutture che deturpano il magnifico (nonostante tutto) porto di Ischia. Eh sì, stavolta ci siamo sul serio, non è un miraggio. Con la nuova settimana, si è aperto il cantiere per “messa in sicurezza e risanamento immobile di Ischia”, commissionato e finanziato dalla Provincia di Napoli odierna Città Metropolitana. Stavolta ci siamo. Per davvero.

Oltre alla descrizione dei lavori, l’apposito cartello che sintetizza i dati salienti del cantiere contiene altre informazioni interessanti e decisamente sorprendenti. Addirittura più della novità che il cantiere è partito. A colpire l’attenzione sono soprattutto le date. Che sulle prime si stenta a credere di aver letto bene. Il fatto è che la data d’inizio dei lavori scritta sul cartello con il pennarello blu non è quella di oggi, neppure di una settimana né di un mese fa. E neppure di un anno fa, ma di TRE. Già: il 6/11/2013! Un bel balzo all’indietro, no?

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Foto Qui Ischia

Ancora più stupefacente è che lo spazio corrispondente alla data di ultimazione dei lavori non sia in bianco, come ci si aspetterebbe che fosse. Anche lì c’è una data, incredibile come se non più della prima: 5/5/2014! Praticamente i lavori iniziati oggi sarebbero dovuti essere finiti due anni e mezzo fa…E quelle altre date scritte sotto, si riferiscono a posticipazioni del primo riferimento? Dobbiamo considerare allora come data della vera ultimazione il 10/02/2017? Forse…

Al di sopra di queste indicazioni del tutto sballate c’è finalmente un riferimento cronologico plausibile, spiegato da una parola magica “PROROGA”, che ci riporta ai giorni nostri. Precisamente al 18 MAGGIO 2016, che è la data della DIA all’Ufficio Tecnico del Comune. Il documento finale e decisivo di una trafila burocratica lunga e certamente tortuosa, visto che quel lavoro avrebbero dovuto farlo e consegnarlo da un pezzo. Sarà per questo, per queste informazioni imbarazzanti, che il cartello più importante è stato piazzato sul lato meno accessibile, dietro ad una pianta, dove la lettura è tutt’altro che agevole?

Comunque, meglio tardi che mai. E in questo caso, altro che ritardo! Pensare che quello “sperpetuo” avremmo potuto risparmiarcelo negli ultimi due anni e mezzo. E avremmo potuto risparmiare la vista di quella vergogna a centinaia di turisti. E nel frattempo avremmo potuto risolvere in modo certamente più decoroso il problema dell’allocazione delle biglietterie, invece di mettere in piedi quei “cascioni” che ostruiscono la vista della chiesa dal mare e deturpano l’immagine del porto.

A proposito, quando saranno conclusi i lavori, a cosa saranno destinati i locali restaurati? Non sarebbe lì che dovrebbero andare le biglietterie degli aliscafi, invece di prevedere la bruttura della struttura per i servizi, in aggiunta al già impattante pontile di cemento armato che il Comune d’Ischia ci tiene tanto a piazzare davanti dal Tondo?

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