Contro il taglio dell’Utic e dei livelli di assistenza sanitaria, Ischia di nuovo in piazza il 14

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Foto Qui Ischia

I presupposti c’erano anche prima che tornasse d’attualità la questione dell’Utic. Dall’incontro d’inizio settembre a Monteruscello con il Direttore generale dell’Asl, il Cudas Ischia auspicava che scaturissero risposte concrete almeno a qualcuna delle richieste avanzate su 20 questioni prioritarie, da affrontare nel breve periodo. Ma il riscontro atteso non c’è stato. Neppure l’intervento più urgente e relativamente semplice, ovvero la disinfestazione dell’ospedale per contrastare l’avanzata di formiche, scarafaggi e topi, si è riuscita ad ottenere in un oltre un mese di inutile attesa. Così, le criticità dell’ospedale sono rimaste tutte intatte, con l’aggiunta della bomba dell’Utic, che i politici avevano cercato di disinnescare negandone, se non l’esistenza, la reale pericolosità, confermata tutta però dall’evoluzione degli avvenimenti. E davanti a questo quadro a tinte fosche, il Comitato per la Salute, che aveva già dichiarato lo stato di mobilitazione permanente, lancia oggi un nuovo APPELLO AI CITTADINI DELL’ISOLA AFFINCHE’ TORNINO A PROTESTARE IN PIAZZA PER TUTELARE IL PROPRIO DIRITTO ALLA SALUTE IL 14 OTTOBRE PROSSIMO.

Oggi si è tenuta a Ischia una riunione allargata ai rappresentanti delle associazioni, nel corso della quale il Comitato Unitario per il Diritto alla Salute ha comunicato l’intenzione di promuovere una nuova manifestazione popolare per la metà di ottobre, sulle criticità già sottoposte all’attenzione del manager dell’Asl e sulla priorità delle priorità: LA SALVAGUARDIA DELL’UTIC di cui il nuovo Piano ospedaliero regionale prevede ancora, a tutt’oggi, la cancellazione, nonostante le chiacchiere e le promesse propinateci nei giorni scorsi dalla terraferma. E Ischia non può permettersi di perdere un altro pezzo essenziale, irrinunciabile, della propria dotazione di servizi, già nettamente inadeguata rispetto alle esigenze dei residenti e dei turisti.

Dunque, tra una decina di giorni si torna di nuovo in piazza. Per far sentire con forza e chiarezza a chi ha il potere di decidere le sorti e il futuro della nostra sanità insulare sia a Monteruscello che – soprattutto – a Napoli e sulla questione Utic anche a Roma, che GLI ISCHITANI NON INTENDONO ACCETTARE DI SACRIFICARE ULTERIORMENTE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA a loro garantiti attualmente in ospedale e sul territorio, che già li vedono spesso penalizzati rispetto ai cittadini “continentali”. Una forte rivendicazione del DIRITTO ALLA SALUTE assicurato dalla Costituzione delle Repubblica a tutti gli italiani, compresi gli isolani. Anche se spesso a Monteruscello e a Napoli sembrano dimenticarsene.

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