Un mese fa, dopo l’incontro con il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio d’Amore, con il Cudas Ischia ci si aspettavache da Monteruscello arrivasse un comunicato con il resoconto di quel colloquio, da affiancare a quello diramato dal Comitato stesso per informare doverosamente i cittadini ischitani sull’esito della trasferta puteolana. Ma allora non fu diffusa una riga dalla sede centrale dell’Asl. In compenso, è arrivata poco fa una LETTERA APERTA DEL MANAGER AZIENDALE AI CITTADINI DELLE ISOLE che riporta quasi integralmente quello che sarebbe potuto essere il comunicato mancato d’inizio settembre. Perchè, nella sostanza, lo scritto del Direttore generale ripropone in gran parte quanto ebbe a dire durante l’incontro a Monteruscello. Fatto salvo qualche impegno concreto che, peraltro, non ha mai trovato l’attesa e auspicata concretizzazione.
Sinceramente, mi sfugge il motivo che ha spinto solo oggi il manager a rivolgersi ai cittadini isolani, riproponendo argomentazioni, giustificazioni e puntualizzazioni già esternate un mese fa, che d’altra parte nel comunicato del Cudas furono ampiamente sintetizzate quasi nell’immediato. Così, non foss’altro che per una coincidenza cronologica con le iniziative preparatorie di questi giorni, viene legittimamente il dubbio che questa improvvisa presa di posizione, in assenza di altri fatti scatenanti, possa essere collegata alla CONVOCAZIONE A ISCHIA DI UNA NUOVA MANIFESTAZIONE POPOLARE PER LA TUTELA DEL DIRITTO DEGLI ISCHITANI ALLA SALUTE IL 14 OTTOBRE PROSSIMO.
Già a Monteruscello il Direttore generale non nascose il suo giudizio fortemente critico verso la manifestazione del 28 luglio, perchè a suo parere prima di chiamare in piazza la cittadinanza il Comitato avrebbe dovuto rivolgersi a lui per un colloquio. E che ancora nella lettera di oggi ci abbia tenuto a inserire il passaggio sulle “manifestazioni” che sarebbero state convocate solo dopo il suo insediamento, è indicativo di una valutazione sulla mobilitazione degli isolani che resta molto parziale e non esattamente precisa. D’altra parte, come lui stesso ricorda nel suo scritto, d’Amore è in carica solo da un anno, e solo da pochi mesi con i poteri di un direttore generale, per cui non è tenuto a conoscere esattamente cosa era accaduto prima del suo insediamento in via Corrado Alvaro.
Non è esatto che prima di lui a Ischia “pochi si lamentavano, nessuno organizzava manifestazioni e non comparivano notizie strumentali sui giornali”. Qualcuno dovrebbe informarlo che prima del suo arrivo a Monteruscello, durante le gestioni dei commissari FERRARO e IOVINO, a Ischia c’erano state proteste, manifestazioni, sit-in, presidi stradali, fiaccolata e finanche azioni giudiziarie CONTRO LA CHIUSURA DI VILLA ORIZZONTE E IL PASTICCIACCIO DELLA SIR E LO SMANTELLAMENTO DELLA SALUTE MENTALE. Tutti argomenti che sono stati sottoposti all’attenzione del Direttore generale, perdipiù evidenziando alcuni aspetti amministrativi che egli ha appreso proprio in quell’occasione. Tuttavia, rispetto alla richiesta di riattivazione della Sir isolana, d’Amore ha dato una risposta ancora molto interlocutoria, rinviando ogni decisione all’esito del riassetto complessivo dei servizi psichiatrici in tutta l’Azienda.
A Monteruscello fu chiarito al manager che non vi era stata nessuna presa di posizione o riserva pregiudiziale nei suoi confronti, anzi la sua nomina era stata salutata come l’opportunità di una netta soluzione di continuità rispetto alle gestioni precedenti. Con il riconoscimento che toccava a d’Amore il difficile compito di ricostruire sulle macerie ereditate, a cui egli stesso fa riferimento nel suo scritto. Perciò, le proteste, le manifestazioni, la mobilitazione degli isolani non sono “ad personam”, ma sono mutuate sempre da fatti, situazioni, problemi concreti e spesso annosi e sono finalizzate a salvaguardare i livelli di assistenza di un Paese civile anche in realtà marginali, quali sono considerate – e trattate – le isole nell’ambito della grande Asl a nord di Napoli.
Di sicuro, non abbia dubbi d’Amore, gli ischitani che sono scesi in piazza prima del suo arrivo, quelli che l’hanno fatto il 28 luglio e quelli che ci saranno il 14 ottobre non lo faranno perchè l’Asl “sta assumendo personale (a proposito, i vincoli contrattuali a restare per un periodo lungo sull’isola ai nuovi assunti furono introdotti già diversi anni fa e per effetto di un’altra battaglia della cittadinanza isolana,NDR), riattivando servizi e ristrutturando edifici”. Ci mancherebbe! I cittadini che legittimamente utilizzano gli strumenti della partecipazione democratica in difesa di un bene primario come la salute non sono folli, sprovveduti, visionari e neppure stupidi. I motivi del loro impegno e della loro mobilitazione sono reali, concreti, oggettivi. Ed ha ammesso di averli verificati lo stesso manager, dunque non si comprende il motivo di immiserirli e negarli nè tanto meno di leggervi dietrologie inesistenti e inconsistenti.
“E’ arrivato il momento di cambiare – scrive il manager – superando ostacoli e guardando al futuro, nella coscienza di quanto sia delicato questo momento”. E’ la perfetta sintesi dei motivi veri per i quali oggi gli ISCHITANI SONO IN MOBILITAZIONE PERMANENTE E SI PREPARANO AD UNA NUOVA GRANDE INIZIATIVA POPOLARE. Per voltare pagina rispetto alla pessima gestione della sanità di questi anni, che ha eroso sistematicamente la dotazione di servizi sanitari sulle isole, risparmiando solo in termini di qualità, efficienza, funzionalità, non certo economici. Tutt’altro.
E poi NON E’ SOLO L’ASL LA DESTINATARIA DELLA PROTESTA. Anzi. Molte delle questioni da risolvere, alcune sollevate dallo stesso d’Amore perchè individuate come cruciali per garantire un’assistenza più adeguata, non sono di competenza aziendale, ma attengono alla responsabilità di enti sovraordinati. Dal tema delle isole sedi di lavoro disagiate alla intollerabile soppressione dell’Utic configurata nel nuovo Piano ospedaliero regionale, è ad altri che sono indirizzate le sacrosante rivendicazioni degli isolani. Che saranno al centro della manifestazione del 14 ottobre.
PERCHE’, DOTTOR D’AMORE, GLI ISCHITANI ALL’UTIC NON RINUNCIANO. Non c’è “modello di riorganizzazione” che possa costringerci ad accettare passivamente e in silenzio una sottrazione che mette a rischio delle vite umane, data la condizione di INSULARITA’ che lei ci ha detto esplicitamente di non considerare discriminante, ma che – e quelli che vivono stabilmente su un’isola lo imparano sulla loro pelle e quella dei loro cari – è un aspetto imprescindibile in una valutazione seria della dotazione di servizi da garantire alla popolazione.
Concludendo, merita una sottolineatura positiva la disponibilità del manager, che ha messo a disposizione degli isolani la sua “mail personale antonio.damore@aslnapoli2nord.it per comunicare dubbi, pormi quesiti o rappresentarmi criticità”. Speriamo solo che l’esito sia più concreto e fattivo di quanto non è stato per le richieste più urgenti prospettate dal Cudas Ischia nell’incontro a Monteruscello. A cominciare dalla DISINFESTAZIONE DEL “RIZZOLI”, INVASO DALLE FORMICHE E CON FREQUENTI AVVISTAMENTI DI BLATTE E TOPI, CHE NON ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI VEDERE REALIZZATA…