Acqua alta e buio pesto in via delle Ginestre, la strada dimenticata della Città d’Ischia

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Un miraggio – Foto Qui Ischia

Non è una strada di “periferia”, anche se non è in centro. E non è neppure una strada fuori mano, visto  che attraversa una zona residenziale e che serve, tra l’altro, il liceo dell’isola, il teatro e i vari servizi collocati nei locali del Polifunzionale, dove ha sede anche la frequentatissima palestra dell’istituto, utilizzata anche da diversi gruppi sportivi. Eppure, via delle Ginestre sembra appartenere ad un altro mondo, come se fosse piombata all’improvviso nel bel mezzo del territorio ischitano da un altro pianeta. Tanto che definirla strada in certi momenti della giornata e in certe condizioni climatiche richiede un notevole sforzo di fantasia, perché è davvero difficile considerare come tale un budello buio o un fiume in piena, con pericolose sovrapposizioni delle due condizioni.

Al calar del sole, via delle Ginestre diventa un BUDELLO BUIO. Per tutta la sua lunghezza, da via Michele Mazzella a via Morgioni non c’è ombra di illuminazione pubblica, non un lampione. L’unica luce arriva dalle insegne dei negozi, da qualche luce condominiale e poi, in fondo, dal distributore e dal campo di calcetto. In mezzo, lunghi tratti completamente oscuri. Così, le automobili debbono accendere i fari come se si trovassero su una strada fuori città e i pedoni debbono camminare munendosi di apposita torcia, visto che il marciapiede, sulla destra, è in pieno oscuramento e minaccia  seriamente l’incolumità di chi lo percorre.

E non parliamo degli effetti della pioggia. Che trasforma quell’arteria in un INVASO D’ACQUA impraticabile, con pesantissime conseguenze sulla viabilità, a maggior ragione nelle ore buie. Un vero disastro, su cui negli anni non si è trovato modo di intervenire, perpetuando i disagi e una situazione a dir poco imbarazzante all’interno di un centro abitato. Una condizione che l’estremizzarsi dei fenomeni climatici rende sempre meno rara ed eccezionale.

Eppure, tra tanti progettoni escogitati in questi anni, con discutibili interventi anche lì dove non ce n’era la necessità, non si è pensato a nulla per garantire una migliore vivibilità e fruibilità in quella zona. E se al Comune d’Ischia sembra esserci una certa predilezione per laghi e laghetti, che negli anni si sono moltiplicati e approfonditi senza che si tentasse  di eliminare almeno i più piccoli figuriamoci quello enorme  che si forma in via delle Ginestre ad ogni acquazzone, non si è riusciti neppure a portare in quella landa qualche lampione. Incredibilmente, ciò che si è arrivati a realizzare sulla Sopraelevata, è ancora un miraggio dentro la Città. Dove ci permettiamo di avere un doppio impianto (anche se funzionante a metà e con pochissima luce) nella vicina via Foschini, mentre in via delle Ginestre non ce n’è neppure uno. Un’altra “svista” del “made in Ischia”. Che fa acqua – e buio – da tutte le parti…

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