Sono venuti da ogni parte d’Italia, nonostante il mare grosso. Qualcuno anche per una sola giornata, pur di partecipare ad un appuntamento di rilievo nazionale, praticamente gli Stati generali delle aree protette italiane, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati: i dirigenti del Ministero dell’Ambiente, rappresentanti di Regioni, i vertici di Federparchi e dell’Associazione della Guide ambientali escursionistiche, direttori e presidenti dei maggiori parchi nazionali e di quasi tutte le Aree Marine Protette, docenti e ricercatori di varie università. Tante esperienze esposte, raccontate, condivise. Un’occasione preziosa per discutere, dibattere, confrontarsi. Per presentare i risultati di studi e progetti in corso e fare il punto sulla ricerca, sulle strategie e sugli obiettivi da raggiungere rispetto alla CONSERVAZIONE e alla VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO AMBIENTALE delle aree protette, a terra e a mare. Due giorni intensi, ricchi di informazioni e novità, pieni di idee e proposte, prodighi di spunti interessanti di approfondimento e di riflessione non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli altri. Perchè “”LA GESTIONE DEL CAPITALE NATURALE TRA TERRA E MARE”, il seminario che si è svolto a Ischia nello scorso fine settimana, era aperto al pubblico e consentiva di entrare nella realtà delle aree protette anche a chi non vi è direttamente impegnato per motivi professionali. Ma che ci vive o le frequenta come visitatore e viaggiatore.
MA NEPPURE QUESTO E’ BASTATO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE DEGLI ISCHITANI. SPECIE DI QUELLI CHE AVREBBERO AVUTO OTTIMI MOTIVI ALMENO PER AFFACCIARSI NELLA SALA DELLA CURIA VESCOVILE DOVE SI SONO TENUTI GLI INCONTRI.
Per tutta la mattinata di venerdì, in apertura di seminario, si è approfondito il tema del CAPITALE AMBIENTALE, su cui da qualche anno sono impegnati gruppi di ricerca di diverse università. Eh già, al contrario di quanto pensano in tanti, ormai ECOLOGIA ED ECONOMIA sono SEMPRE PIU’ COMPENETRATE. Tanto che congiuntamente ecologi ed economisti stanno elaborando dei modelli di valutazione economica del capitale ambientale del Paese, che è parte integrante della ricchezza nazionale. Tanto che di recente è stato insediato un Comitato con 9 ministri, delegati di Bankitalia, Istat, Anci (Associazione Comuni) ed esperti per predisporre il rapporto annuale sull’argomento. In questo contesto si stanno studiando anche i vari parametri ecologici ed economici delle AMP. Per riuscire a massimizzarne i vantaggi in termini di tutela della biodiversità, ma anche per calcolarne il valore. Di alcune è stato già fatto – Ventotene, per esempio, vale 9 milioni di euro- corrispondente al costo ambientale da sostenere per costituire il capitale naturale che rappresentano. E si sta mettendo a punto un sistema di CONTABILITA’ AMBIENTALE, che presto sarà integrato nella contabilità tradizionale, in primis degli enti locali.
E’ stato calcolato che PER OGNI EURO DI FINANZIAMENTO PUBBLICO UN’AMP NE RESTITUISCE DAI 6 AGLI 8 COME RICCHEZZA AMBIENTALE. Che, opportunamente valorizzata, diventa anche RICCHEZZA ECONOMICA SOPRATTUTTO ATTRAVERSO IL TURISMO. Per tutto il pomeriggio di venerdì si è discusso di turismo sostenibile e di qualificazione, definizione e promozione dei prodotti turistici legati a territori di particolare valore ambientale. Senza trascurare il contributo che l’ambiente dà alla qualità della vita innanzitutto dei residenti. E si è entrati nel vivo delle questioni legate a questo argomento attraverso le testimonianze di quanto si sta già organizzando in tante Aree Marine Protette e parchi terrestri, esperienze anche molto avanzate in termini di GESTIONE DEL TERRITORIO e di SERVIZI legati all’ambiente e alla sua fruizione. Si è parlato di MARCHI DI QUALITA’, di CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI, di SOSTENIBILITA’ COME ATTRATTORE TURISTICO. E DELLA PRESENZA DELLE AREE MARINE PROTETTE NEL PIANO STRATEGICO DEL TURISMO 2017/2020. Senza dimenticare il nodo delle SINERGIE TRA ENTI E ISTITUZIONI, in particolare tra Ministero dell’Ambiente, con gli Enti parco e le AMP, e il Ministero dei Beni culturali e del Turismo, con il sistema delle Sovrintendenze, perchè il BINOMIO NATURA-CULTURA E’ UN PILASTRO DELL’ECONOMIA TURISTICA NAZIONALE .
Poi, la giornata di sabato è stata dedicata alle tematiche legate alla COMUNICAZIONE al pubblico del valore, delle peculiarità, delle emozioni legate al patrimonio naturale, quella che viene definita dagli esperti HERITAGE INTERPRETATION. Si sono confrontati dirigenti delle aree protette con gli esperti di ambiente e le guide ambientali, che hanno la responsabilità di comunicare l’identità e l’”anima” dei luoghi ai loro fruitori, soprattutto forestieri. E in questo quadro, come già il giorno prima, si è fatto cenno al nascere e al moltiplicarsi di NUOVE OPPORTUNITA’ DI LAVORO legate alla “green economy” e alla tutela, gestione, promozione e fruizione delle aree protetta a terra e a mare.
Tutti argomenti su cui studi, dibattiti ed esperimenti sono andati molto avanti nelle altre Aree Marine Protette, mentre a Ischia amministratori e gestori erano alle prese con una guerra di posizione non dichiarata che ha bloccato il “Regno di Nettuno” e l’ha portato al commissariamento.
A maggior ragione sarebbe stato opportuno che si fosse approfittato di questo seminario, che ha portato sull’isola ciò che ne era rimasto inspiegabilmente estraneo, per superare questo “gap”. Ma in due giorni, oltre al Sindaco d’Ischia che ha portato il saluto, restando presente forse neppure un’ora, NON SI E’ VISTO NESSUN ESPONENTE DELLA SCHIERA DI CONSIGLIERI E ASSESSORI COMUNALI. Neppure qualche delegato all’Ambiente, curioso di confrontarsi con altre realtà. Unica presenza significativa, la DELEGAZIONE DI PROCIDA, guidata dal vicesindaco Giuditta Lubrano Lavadera.
ASSENTI ingiustificati (e ingiustificabili) anche gli OPERATORI TURISTICI isolani. Di tanti albergatori, si è visto solo il presidente di Federalberghi Mennella nella prima giornata. Eppure, erano tutti temi che li riguardano direttamente, come operatori in un’Area Marina Protetta. E non è neppure stagione di grande lavoro, ma neppure loro hanno sentito un po’ di curiosità per farsi una passeggiata a Ischia Ponte.
Siamo tutti “nati imparati” a Ischia, che non abbiamo bisogno di confrontarci, scambiare esperienze, sapere cosa si prepara altrove? Pronti solo a lamentarci che altri decidono per noi, di essere spodestati di ciò che non abbiamo saputo gestire? Un’altra occasione persa. PER CRESCERE.