Home
Sanità Che fastidio la dialettica democratica…ma è servita a svelare il “mistero” dell’Utic del Rizzoli!
Che fastidio la dialettica democratica…ma è servita a svelare il “mistero” dell’Utic del Rizzoli!
Posted about
9 anni ago |
Nessuno è scappato. E nessuno ha litigato. E perché poi qualcuno sarebbe dovuto scappare o avrebbe dovuto litigare, in un paese democratico in cui la civile interlocuzione dovrebbe essere la NORMA tra i cittadini-utenti-contribuenti, i politici che sono eletti per rappresentarli e gestire a loro nome la cosa pubblica e i dirigenti di aziende o enti che sono prima di tutto dei dipendenti pubblici, pagati per dare servizi alla comunità? Dunque, sgombriamo il campo da equivoci, ricostruzioni iperboliche e esagerazioni “de relato”. Stamattina, in occasione del convegno organizzato dall’Asl Na2 Nord su “ALIMENTI E ALTA CUCINA: QUALITA’, SICUREZZA E RISPETTO”, non ci sono state fughe, né “appiccichi” né risse. Né fuori né dentro il cinema Excelsior in cui si svolgeva la manifestazione. Ma certo non c’è stata neppure la messa cantata che avrebbero voluto celebrare gli organizzatori nell’atmosfera ovattata della sala, per l’occasione affollata di operatori del settore alberghiero, termale, della ristorazione con e senza stelle. A rompere il rito laico con sottofondo musicale è stata la presenza di un gruppo di aderenti al Cudas, il Comitato Unitario per il Diritto alla Salute, con la presidente GIANNA NAPOLEONE e buona parte del Consiglio direttivo. Convenuti davanti al cinema con uno striscione nell’intento di chiedere al direttore generale dell’Asl, ANTONIO D’AMORE, la risposta sul destino dell’UTIC DEL RIZZOLI che egli non aveva ritenuto di dare alla lettera speditagli proprio dal Comitato isolano il 22 ottobre scorso.

Foto Qui Ischia
Eh già, perchè la questione del futuro dell’Unità coronarica ischitana NON E’ affatto RISOLTA né SUPERATA. Anche se hanno continuato a presentarcela come tale molti degli ospiti in prima fila al convegno di questa mattina. A cominciare dai SINDACI che, rassicurati a dovere dai loro riferimenti partitici cittadini, da tempo hanno smesso finanche di porsi il problema, non di occuparsene, semplicemente perchè non se ne erano mai occupati. Né tanto meno preoccupati. E anche i rappresentanti di categoria che stamattina si sono succeduti sul palco per il saluto all’ospite d’onore, ovvero il manager dell’Asl, hanno brillato finora per assenza e distrazione rispetto ai temi della salute e della difesa dei servizi sanitari, che pure interessano anche loro, visto che vivono sull’isola.
Senza dimenticare che un’assistenza sanitaria efficiente è parte integrante e qualificante pure dell’offerta turistica, non meno della sicurezza alimentare a cui, giustamente, gli addetti ai lavori dedicano tanta attenzione. Non a caso, proprio in virtù dell’utenza turistica, il “Rizzoli” è l’unico ospedale dell’Asl che vanta delle entrate, non solo delle uscite, anche se poi i soldi recuperati dai pazienti di altre Asl e soprattutto di altre Regioni e di Paesi stranieri finiscono nel calderone del bilancio aziendale, a beneficio di tutti…
Ma torniamo alla QUESTIONE UTIC. In particolare, a quel foglio di carta datato 14 ottobre, ovvero il giorno della seconda grande manifestazione popolare promossa dal Cudas, con la sigla del commissario POLIMENI e del subcommissario D’AMARIO sotto un breve testo, che il giorno dopo fu pubblicato e pubblicizzato come la soluzione per l’Unità coronarica di Ischia. I due artefici del Piano ospedaliero regionale, che prevede la soppressione dell’Utic di Ischia, scrivevano che il direttore generale dell’Asl avrebbe potuto “prevedere una Unità Coronarica nel presidio Rizzoli di Ischia”. Dunque, ne derivava che a decidere la sopravvivenza e la morte dell’Utic sarebbe dovuto essere D’Amore, nel cui campo veniva buttata la palla, lasciando intendere che sarebbe stata quella decisiva per la partita.
Lì per lì anche il Cudas interpretò come l’attesa svolta quel foglio. Ma poi, riflettendoci sopra, volle vederci più chiaro e così scrisse a D’Amore per verificare con lui se effettivamente fosse nella sua facoltà di sciogliere la prognosi sul futuro dell’Utic del “Rizzoli”.. Ma a quella domanda legittima del Cudas, il manager di Monteruscello non ha risposto.

Foto Qui Ischia
Ma siccome quella risposta è importante e necessaria, perché ISCHIA NON PUO’ PERMETTERSI DI PERDERE L’UTIC, tanto meno per distrazione degli isolani, ecco che la presenza a Ischia di D’Amore era l’occasione propizia per cercare di fare luce sul “mistero”.
D’Amore, però, nel trovare inaspettatamente all’ingresso del cinema il gruppo del Cudas con lo striscione, tirava dritto velocemente, senza fermarsi alla richiesta di una risposta. E anche dentro, l’atteggiamento di chiusura veniva inspiegabilmente confermato quando lo avvicinava, in rappresentanza del Cudas, GIANNI VUOSO, che gli reiterava la richiesta di chiarimenti sull’Utic. Con la dovuta educazione e la pacatezza che contraddistingue il professore.
Il direttore generale, però. non gradiva. E con fare piuttosto brusco e evidente disappunto per l’”intrusione”, rispondeva di non dover dire nulla a “persone” al di fuori dell’argomento del convegno. Ma poi, alla fine, una risposta, seppur con fastidio evidente, la dava. In sostanza, lui disconosce ogni potere decisionale sull’Utic e non solo. Con tono di voce più alto, ha sostenuto che decide tutto il governo, che se il commissario governativo non modifica quanto è scritto nel Piano ospedaliero regionale “IO NON CI POSSO FARE NULLA”.
Ecco, dunque, svelato il “mistero”. QUEL FOGLIO DEL 14 OTTOBRE non serve, non vale come soluzione. NON SALVA L’UTIC!!! CHE E’ TUTTORA IN PERICOLO, VISTO CHE NESSUNA MODIFICA E’ STATA APPORTATA AL PIANO OSPEDALIERO.

Foto Qui Ischia
Ovviamente, non possiamo non dare credito e non fidarci della valutazione del manager, ci mancherebbe. Resta incomprensibile l’utilità di quella nota di Polimeni, se non come tentativo di disinnescare la mobilitazione della cittadinanza evidenziata dalla manifestazione di quello stesso giorno. Una notizia non notizia. Una “novità” che si è sciolta come nebbia al sole.
Senonchè, resta non scalfito IL PROBLEMA DELL’UTIC A ISCHIA. D’Amore potrà infastidirsi dell’esistenza di un Comitato di cittadini che si occupa di sanità, i politici nostrani potranno accontentarsi di rassicurazioni di circostanza e continuare a tenere la testa sotto la sabbia, ma finchè su questa storia non sarà fatta completa chiarezza NON POSSONO ASPETTARSI CHE CALI IL SILENZIO, CHE CESSINO LE RICHIESTE CIVILI DI SOLUZIONE, CHE SI METTA LA SORDINA ALLA LEGITTIMA PREOCCUPAZIONE E INDIGNAZIONE DELLA CITTADINANZA.
Ognuno si assuma le sue responsabilità, onori il suo ruolo, svolga la sua funzione e faccia il suo dovere. Nel rispetto dei diritti dei cittadini e dei bisogni peculiari dei territori isolani. E non era anche di RISPETTO che trattava il convegno organizzato oggi dall’Asl, proprio a Ischia?