Da Sermoneta a Latina, due importanti mostre per l’artista ischitano Raffaele Iacono

arteiaconoNel candido bozzolo della chiesa dell’Immacolata sul Castello Aragonese, sono esposte alcune sue opere nella grande mostra permanente dedicata a Gabriele Mattera. E qualche settimana fa,  con lo stesso artista, a cui era legato da una solida amicizia, aveva condiviso gli affascinanti spazi espositivi della Torre Guevara. E’ stata un’estate intensa per il maestro Raffaele Iacono e l’autunno non sembra essere da meno, visto che alla sua partecipazione ad una collettiva a Sermoneta, nel Lazio, si sta per affiancare una nuova mostra a Latina. Che lo vedrà protagonista con alcuni dei lavori più significativi di questa sua fase creativa unitamente ad un artista romano, Paolo Damiani.

E’ dal 29 ottobre scorso che nella suggestiva chiesa di San Michele Arcangelo a Sermoneta è in corso una grande collettiva di quaranta artisti curata dalla Galleria di Lydia Palumbo Scalzi. Con EVENTO 2016 si è voluto comporre un complesso, articolato e inusuale mosaico, per presentare al pubblico la varietà di anime, tendenze ed esperienze dell’arte contemporanea in  Italia. Un’operazione sicuramente intrigante e per certi versi ardita, che sta riscuotendo grande interesse da parte degli appassionati e dei media.

In concomitanza con la mostra di Sermoneta, che proseguirà fino al 29 novembre, sabato prossimo, 12 novembre s’inaugurerà a Latina, presso la Galleria Lydia Palumbo Scalzi, DIALOGHI DI STILE, con RAFFAELE IACONO e PAOLO DAMIANI e i loro percorsi, le loro storie artistiche diverse e peculiari, che nella profondità delle differenze compongono una sorprendente armonia di stili e di messaggi.

sermonetaCome ha scritto nella sua presentazione la storica dell’arte Roberta Fretta, riguardo ai due protagonisti dell’appuntamento di Latina: “Il primo (Damiani) semifigurativo, il secondo (Iacono) informale diremmo a prima vista, eppure da protagonisti sulle pareti della galleria in via Cerveteri, lasciano cadere ogni barriera, i frammenti di colore, di corpi dell’uno pare vengano raccolti dall’altro per diventare cicatrici su carta di ricordi, di sogni, di possibilità ancora inespresse. Sempre a prima vista, sembra che le figure di Damiani si lascino guardare mentre si nascondono in Iacono, ma più ci si lascia guardare dalle tele e dalle carte esposte e più si entra in un mondo dove i confini dell’essere sono sempre più labili fino a compenetrarsi e rafforzarsi nella ricerca dell’uno e dell’altro. Due artisti che non si sono mai incontrati, due percorsi e due realtà differenti eppure Lydia Palumbo li ha voluti insieme, e ha avuto ragione perché la forza dell’uno amplifica la forza dell’altro, un dialogo sempre pronto allo scambio di pieni e vuoti, di linee e colori di presenze e assenze che parlano a chi è in grado di ascoltare con gli occhi. Il legame tra le opere è talmente forte che sembrano dittici, trittici creati a 4 mani e invece Damiani e Iacono ognuno nel suo studio creavano secondo il proprio io secondo il proprio stile”.

 Entrambi gli artisti, che si conosceranno di persona nell’occasione, saranno presenti al vernissage fissato per sabato prossimo. La mostra accompagnerà quanto resta del 2016, per concludersi il 31 dicembre.

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