Un itinerario tra arte e fede alla scoperta delle Madonne della Misericordia dell’isola d’Ischia

copertina-le-madonneE’ un patrimonio enorme, vario e versatile. Che potrebbe alimentare un gran numero di itinerari tematici da un borgo all’altro dell’isola, coniugando ovunque arte, storia e paesaggio. Le oltre settanta chiese ischitane sono scrigni preziosi di opere d’arte, spesso di buon livello, che nei secoli sono stati espressione della fede e dell’identità collettiva. Ed è questa doppia valenza che è stata approfondita dal lavoro di ricerca, interpretazione e scrittura compiuto dal professor AGOSTINO DI LUSTRO e dalla dottoressa ERNESTA MAZZELLA sulle Madonne della Misericordia rappresentate nei luoghi di culto della nostra isola. Ne è il frutto un volumetto tutto da leggere per le informazioni che offre, da osservare per l’ottimo corredo fotografico e da seguire, come utile guida, per andare ad ammirare dal vivo i dipinti che vi sono segnalati e descritti con accuratezza e precisione.

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Madonna delle Grazie Di Spigna in Visitapoveri

Undici raffigurazioni della Madonna di materiali, stili e epoche diverse. Dipinti, ma anche statue, di cui vengono analizzate le caratteristiche e le peculiarità, di cui vengono raccontati la genesi, i riferimenti di fede, il contesto sociale. Un approccio multidisciplinare, che attinge dalle competenze specifiche degli autori – teologiche, storiche e artistiche – componendole in una ricostruzione a tutto tondo per ciascuna delle opere esaminate: la MADONNA DELLA MISERICORDIA della chiesa di San Domenico a Ischia; la MADONNA DELLE GRAZIE del polittico della chiesa di Sant’Antonio a Ischia, della tavola lignea nella Basilica di San Vito a Forio, del dipinto di Di Spigna e del medaglione della chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri a Forio e, ultima ma non  ultima, della grande tela del De Matteis  nella Chiesa dello Spirito Santo a Ischia Ponte; l’antico quadro della MADONNA DELLA LIBERA nella Cattedrale; la MADONNA DEL SOCCORSO nella chiesa di Santa Maria del Soccorso a Forio; la MADONNA DELLA SALVAZIONE, anch’essa nella chiesa dello Spirito Santo; la MADONNA DEL PERPETUO RIFUGIO nella chiesa di Santa Maria di Portosalvo a Ischia e la MADONNA DELLA MERCEDE nella chiesa di Santa Maria della Mercede a Fontana.

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Madonna delle Grazie nel paliotto di Visitapoveri

Si svolge su due piani, teologico e storico-artistico, la narrazione di questo affascinante itinerario sviluppata nel libro. E questo schema è stato riproposto qualche giorno fa, in occasione della presentazione a cura del CENTRO STUDI SULL’ISOLA D’ISCHIA presso la Biblioteca Comunale Antoniana. Facendo scorrere sulla parete affrescata della sala le immagini delle opere protagoniste della loro ricerca, i due autori le hanno illustrate una per una con grande dovizia di particolari, evidenziando il tema della MISERICORDIA che unisce espressioni artistiche tanto diverse. E le riconduce tutte, a prescindere dall’epoca di riferimento, nel solco della fede che le ha ispirate e da cui è scaturita anche la scelta di Papa Francesco di dedicare alla Misericordia il Giubileo straordinario che ora volge al termine.

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Madonna Misericordia di S.Domenico

Dopo un excursus storico sull’attribuzione alla Madonna del titolo di “madre della misericordia, ci si immerge nella realtà ischitana che riserva subito una sorpresa, perchè della MADONNA DELLA MISERICORDIA in tutta l’isola se ne trova una sola raffigurazione, nella CHIESA DI SAN DOMENICO A ISCHIA. Perdipiù non si tratta di un dipinto, bensì di una “Madonna vestita”, realizzata nel ’700 con la tecnica dello “sciuttapanno”, ovvero un manichino di legno con volto e mani di terracotta, senza piedi e vestita con un abito sontuoso. Di sicuro si tratta della creazione di una bottega napoletana, arrivata a Ischia come tante altre risalenti all’età barocca, che si trovano nelle chiese dell’isola. Venivano commissionate perchè per la loro leggerezza potevano essere portate più facilmente in processione e anche perché erano più economiche. E infatti erano perlopiù le Confraternite ad acquistarle e ad utilizzarle per diverse ricorrenze, cambiando di volta in volta gli abiti e aggiungendo qualche elemento caratteristico connesso ai diversi titoli attribuiti a Maria. C’era anche l’usanza, fino al secolo scorso, di regalare abiti da sposa per abbigliare le Madonne: si trattava di abiti realizzati con tessuti di valore, anche provenienti da San Leucio. E nello specifico la Madonna della Misericordia indossava anche un ampio mantello,  che nell’iconografia corrente si apre per avvolgere protettiva gli uomini peccatori.

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Madonna polittico di S.Antonio

Quell’unica raffigurazione è spiegata dal fatto che fin dal XIV secolo il titolo di “madre della misericordia” era stato progressivamente soppiantato da quello di MADONNA DELLE GRAZIE. E infatti, con questo  nome, la Madonna è protagonista, con il Bambino,di diverse opere d’arte sulla nostra isola. Si tratta di dipinti di notevole valore artistico, a cominciare dalla grande tela custodita nella Chiesa dello Spirito Santo a Ischia firmata da Paolo De Matteis nel 1710. Per proseguire con la rappresentazione nella parte centrale del POLITTICO (restaurato da pochi anni) esposto nella sacrestia della Chiesa di Sant’Antonio, che vede ai piedi della Madonna due grandi donne della storia di Ischia e non solo, Costanza d’Avalos e Vittoria Colonna. E un altro bel dipinto è a Santa Maria Visitapoveri a Forio, opera di Alfonso Di Spigna.

Tutte queste raffigurazioni hanno un elemento in comune, la cosiddetta “LACTATIO”, che risulta essere ricorrente a caratterizzante. Con il suo latte, che rappresenta la misericordia e l’amore di Dio, la Madonna raggiunge e redime le anime del Purgatorio che si affollano ai suoi piedi e che attendono la salvezza. Spiegazioni e precisazioni di ordine teologico, puntualmente proposte da Agostino Di Lustro,  che ripercorre l’itinerario dei dipinti soffermandosi sulle peculiarità storico-religiose di ogni figura ed evidenziandone affinità e differenze.

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Madonna delle Grazie di Paolo De Matteis – Spirito Santo

Peraltro, la Madonna delle Grazie è un soggetto che ricorre anche in altri dipinti a Ischia. Come il quadro che oggi fa parte della dotazione del Museo Diocesano, ma proveniente dall’antica chiesa, non più esistente,  di Santa Maria in Ortodonico sul Castello Aragonese. Un altro dipinto della Madonna delle Grazie con il Bambino e i Cherubini è nella chiesa ad essa intitolata, più nota come San Pietro, nel centro di Ischia. In quel caso, non c’è la “lactatio”. Ancora un’altra tela è custodita, poi, a Forio nella Chiesa di San Francesco Saverio e lì mancano  invece le anime purganti.

Ma il libro si sofferma anche su altre opere fondamentali per completare il suo viaggio nel culto e nell’iconografia della Madonna sulla nostra isola. Si approfondiscono e si spiegano le simbologie che vi sono presenti e poi la parte artistica è sintetizzata nelle ottime schede che forniscono perfino l’esatta localizzazione delle varie Madonne nelle piantine delle chiese in cui sono ospitate. E a completare il racconto a quattro mani, un’ampia galleria di immagini, che dà conto immediatamente della bellezza e del valore intrinseco di questa porzione pregevole e non abbastanza conosciuta del patrimonio artistico dell’isola. Che si conferma uno scrigno d’arte ancora in gran parte da esplorare. La missione di studio e divulgazione del “team” Di Lustro-Mazzella può continuare…

 

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