Grazie ai donatori volontari ischitani, il 2016 registra una raccolta di sangue record

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Trani con il recordman dei donatori, Pino Bramante. Foto Qui Ischia

Il trend in crescita è stato confermato anche in questo 2016 che volge al termine. Di anno in anno, i numeri sono costantemente migliorati, dando testimonianza concretamente e inequivocabilmente di quanto sia radicata e continui a diffondersi la cultura della donazione di sangue sulla nostra isola. Merito della Fidas-Advs, che ha costruito con pazienza e sfidando non pochi ostacoli i risultati positivi che si stanno susseguendo nel tempo. Ultimo quello appena conquistato, con la donazione conclusiva del 2016, che ha fruttato ben 95 sacche di sangue. Un piccolo record che si è trasferito alla contabilità finale dell’anno: 915 donazioni, una vetta mai raggiunta, che fino a qualche annata fa sembrava ancora difficile se non ardua da raggiungere. Quando ancora si lottava ad ogni appuntamento per portare a casa (cioè al Centro trasfusionale del “Cardarelli” a cui afferisce anche il sangue raccolto a Ischia) fino all’ultima sacca, con l’obiettivo di raggiungere la soglia degli 800 donatori necessaria per ottenere l’iscrizione al Registro regionale delle Associazioni di donatori, conditio sine qua non perchè l’ADVS isolana riuscisse a conservare la sua autonomia dalla terraferma.

Quel limite, presentatosi come una spada di Damocle sul futuro della donazione di sangue a Ischia, si è trasformato alla fine in un incentivo, che ha sviluppato potenzialità e valorizzato opportunità. E la progressione dei risultati degli ultimi anni lo evidenzia: in appena 5 anni il numero delle donazioni è più che RADDOPPIATO, passando dalle 404 del 2011 alle 915 attuali. E tutto ciò nonostante i problemi che pure non sono mancati in questo periodo di tempo, visto che appena due anni fa si rischiò seriamente di dover interrompere l’attività di raccolta a causa della dipendenza dal “Rizzoli”, con le sue inemendabili defaillance organizzative, che stava per travolgere la donazione di sangue sull’isola. Un momento di crisi profonda, superato grazie alla forza della Fidas-Advs, che uscì dall’impasse avviando un’organizzazione diretta delle donazioni, facendo appello al contributo volontario di medici e infermieri, al posto del personale comandato dall’ospedale che l’Asl non pagava da anni.

Una rivoluzione che ha funzionato, confermandosi come la soluzione migliore anche quest’anno. “Dobbiamo ringraziare per questo ottimo risultato tutti i medici che si sono alternati nei vari appuntamenti e gli infermieri dell’équipe, tra i quali soprattutto Francesco Iacono, che non è mancato a nessuna donazione – il commento del presidente dell’ADVS ischitana, LUIGI TRANI – Tutti loro hanno dimostrato nei fatti un grande senso civico e un grande spirito di collaborazione”. Altro elemento decisivo è stata la collaborazione che si è creata con altri gruppi e associazioni che operano in altri settori sul territorio. Sottolinea Trani: “Sono nati e si sono sviluppati rapporti decisivi per portare volontari agli appuntamenti quindicinali, a cominciare dalle sinergie consolidate con l’Associazione Moveo e l’Associazione ciclistica, che hanno coinvolto anche tanti giovani”.

Non c’è tempo di sedersi sugli allori, però. Per quanto significativo, il record 2016 è una tappa di un percorso da proseguire con altri obiettivi e traguardi, comunque possibili: “Dobbiamo migliorare l’organizzazione – spiega il dirigente ADVS – per potenziare la raccolta e facilitare le donazioni periodiche. E poi dobbiamo riuscire a rendere più omogenei i risultati nei vari periodi dell’anno. Attualmente, con le due date mensili, quasi ogni mese raggiungiamo o ci avviciniamo alle 100 sacche, ma poi registriamo una forte diminuzione in estate, proprio quando c’è più carenza di sangue e si moltiplicano gli appelli dal “Cardarelli” per incrementare la raccolta. Dobbiamo cercare di recuperare anche in quei mesi”. E quanto sia importante garantire disponibilità di sangue in Campania in estate lo sanno bene anche tanti isolani, che si sono trovati, come tutti gli altri pazienti campani, a dover affrontare l’ostacolo della penuria di sangue – talvolta di specifici gruppi – nelle strutture della terraferma per sottoporsi a interventi chirurgici o per trasfusioni.

Comunque, vista la performance del 2016, l’obiettivo da raggiungere nel 2017 sarà quello, ancora più importante e impegnativo, delle 1000 sacche. Obiettivo possibile, alla portata del sistema di donazione della nostra isola. Si ricomincerà tra un paio di settimane, domenica 15 la prima data di donazione del nuovo anno.

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