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Mare I siti acidificati nel mare d’Ischia, splendida mostra fotografica per il National Geographic
I siti acidificati nel mare d’Ischia, splendida mostra fotografica per il National Geographic
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8 anni ago |

Foto Qui Ischia
In questi giorni delle festività natalizie saranno alla portata anche dei non addetti ai lavori. Anche di chi non ha confidenza con la ricerca scientifica e del mare conosce solo quello che vede. Uno studio di livello mondiale, che vede protagonista il mare della nostra isola, è uscito dai laboratori della Villa Dohrn-Centro di Ecologia del Benthos, sulla collina dirimpettaia, per entrare nel grande salone di Palazzo d’Ambra sede della Lega Navale, adeguatamente sintetizzato da splendide fotografie subacquee, in mostra fino al 7 gennaio. Un allestimento che all’indiscusso valore estetico unisce una missione divulgativa a beneficio di un pubblico vasto e composito. Di isolani, che potranno cogliere l’occasione per saperne di più su quello che accade sott’acqua anche in luoghi molto noti e molto vicini alla costa. E di turisti che, sbarcando a Ischia, s’imbatteranno proprio sul porto nell’esposizione dedicata ad habitat marini tanato peculiari, a cui la ricerca ha assegnato un ruolo di valenza planetaria. “FINESTRE SUL FUTURO”, come le hanno chiamate dando anche un bel titolo alla mostra, perché è in questi siti dalle tante particolarità che già sono evidenti gli effetti dell’acidificazione degli ambienti marini. Cinque punti nel mare di Ischia divenuti laboratori naturali per la presenza di “VENTS”, ovvero emissioni naturali di anidride carbonica capaci di anticipare, seppure in un contesto molto circoscritto, le variazioni dell’habitat marino, con tutte le sue forme di vita, conseguenti al cambiamento climatico.
La realizzazione di un importante servizio fotografico e di un video girato nei siti di studio del mare d’Ischia era, fin dall’inizio, uno degli obiettivi della ricerca indicato dalla NATIONAL GEOGRAPHIC SOCIETY. Il prestigioso network della comunicazione geografica e ambientale ha finanziato, infatti, la prima annualità dello studio sui quattro siti acidificati, identificati due anni fa dal gruppo di lavoro coordinato da MARIA CRISTINA GAMBI, in aggiunta al laboratorio sommerso nella baia di Sant’Anna che gli scienziati seguono già da diversi anni. A raccontare per immagini i “vents” isolani e i loro differenti contesti è stato un vero artista della fotografia in campo ambientale, PASQUALE VASSALLO, napoletano, “un’eccellenza del nostro territorio” come è stato definito all’inaugurazione della mostra, con un curriculum straordinario di cui sono parte integrante altri pregevoli lavori per il National Geographic.
E’ alle belle foto di Vassallo esposte nel panoramico salone della Lega Navale che è affidato il percorso informativo ed esplicativo sulle “Finestre sul futuro”, la cui genesi è stata presentata l’altra sera all’inaugurazione a Palazzo d’Ambra. A fare gli onori di casa, il presidente della Lega FRANCO BUONO, che ha sottolineato l’immediato interesse verso la proposta di Villa Dohrn da parte del sodalizio che presiede, che a livello nazionale è anche un’associazione ambientalista riconosciuta. Per il vicesindaco ENZO FERRANDINO, il valore della mostra, che illustra una così importante attività scientifica nel nostro mare, dimostra il buon utilizzo delle strutture comunali, quando favorisce una sana aggregazione e contribuisce all’offerta turistico-culturale di Ischia.

La Vullatura – SZN
E’ stata poi Maria Cristina Gambi a spiegare le varie tappe del già lungo e impegnativo percorso scientifico incentrato dapprima sullo studio del sito sommerso del Castello, che resta il più complesso di tutti, e ora degli altri quattro luoghi di “vents” su cui si è concentrata l’attenzione solo da un paio di anni. Nell’illustrare le particolarità dei singoli siti, Gambi ha messo l’accento sull’importanza della consolidata collaborazione tra il Centro Dohrn e chi frequenta il mare di Ischia, che è stata decisiva anche nell’identificazione dei nuovi punti di ricerca. Il sito della “VULLATURA”, antistante la Spiaggia dei Pescatori alla Mandra, è stato segnalato dalla COOPERATIVA BARCHE, mentre il sito più profondo (a ben 48 metri, per cui non è stato fotografato perchè non ve ne erano le condizioni) della MADONNINA è stato indicato dal diving di PIETRO SORVINO. “Questo ricerca è un vero esempio di CITIZEN SCIENCE – ha affermato Gambi – a cui si aggiunge la partecipazione della Lega Navale a questa fase espositiva”.
Le foto proposte seguono un ITINERARIO che dal CASTELLO raggiunge altri TRE dei quattro SITI oggetto della ricerca. Ciascuna è accompagnata da una scheda utile anche a contestualizzare l’immagine nell’habitat da cui proviene. Ed è entusiasmante il viaggio proposto al visitatore, che ha l’opportunità di ammirare come se fossero dal vivo i fondali dei vari siti, ognuno diverso dall’altro. Con gli effetti visibili, ma anch’essi peeculiari, delle colonne di bollicine che s’innalzano nella colonna d’acqua e gli effetti delle emissioni acide sulle praterie di Posidonia, che sembrano esservisi ottimamente adattate, e su altre specie vegetali, alcune delle quali aliene. E numerose foto presentano anche le specie animali presenti nei vari siti, alcune endemiche di cui si stanno approfondendo alcune variazioni fisiche a contatto con acqua dal Ph più acido del normale, altre aliene che sembrano aver trovato condizioni più favorevoli di accrescimento. Bellissime le distese arancio degli Astroides all’interno della GROTTA DEL MAGO, e gli agglomerati rosso vivo di una spugna molto fotogenica, la “crambe crambe”, frequente a quanto pare negli ambienti acidificati.
Immagini preziose come supporto ai dati scientifici raccolti in questo anno di rilievi nei vari siti che fanno l’unicità ischitana: in nessun altro luogo al mondo sono stati trovati, perdipiù a breve distanza gli uni dagli altri, tanti fondali marini naturalmente acidificati con caratteristiche così diverse da offrire il più ampio ventaglio di condizioni e opportunità di studio. Perciò i rilievi effettuati in situ, le osservazioni compiute, i campioni raccolti saranno oggetto di ricerca anche all’estero. L’altra coordinatrice del gruppo di ricerca attivo a Ischia, la catalana NOURIA TEIXIDO, sta per partire per la California e in primavera verranno a Ischia scienziati dagli Usa e dalla Spagna per altri sopralluoghi. Così il nostro mare si conferma sempre più al centro dell’interesse della ricerca internazionale.
La mostra resterà aperta dal LUNEDI’ al VENERDI’ ORE 17.00 – 20.00 e il LUNEDI’, MERCOLEDI’ E VENERDI’ anche dalle ore 11.00 alle 13.00. Fino al 7 gennaio.