Il Cudas Ischia: “L’annuncio di d’Amore sulla “zona disagiata” era una promessa inconsistente”

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Foto Qui Ischia

(c.s.) Una settimana fa, durante il convegno sull’alimentazione che lo ha portato sulla nostra isola, il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio d’Amore, condivise con il vasto pubblico presente al Cinema Excelsior il contenuto di una telefonata con la quale, in diretta, il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, annunciava come imminente il riconoscimento di Ischia e Procida come zone disagiate. A formalizzare questa novità molto attesa sulle isole, che è anche in cima alle nostre richieste come CUDAS Ischia, sarebbe dovuto essere il Consiglio regionale nella seduta di ieri. E così, fiduciosi, ieri aspettavamo che arrivasse la bella notizia, per salutarla con soddisfazione come un segnale importante di svolta per la sanità pubblica sulle isole.

Ma l’attesa protrattasi per l’intera giornata non è stata coronata dal risultato annunciato. Il Consiglio regionale si è riunito regolarmente, ma del provvedimento per la nostra isola non ve n’è stata traccia.E così, invece di avere conferma di una decisione già data per certa, abbiamo avuto la sicurezza che si era trattato, ancora una volta, solo di una vuota promessa, buona a tener buona l’opinione pubblica isolana, almeno fin quando non se ne è rivelata l’inconsistenza.

Il CUDAS Ischia prende atto dell’ennesima occasione persa per iniziare a dare una risposta seria ed efficace alle pesantissime implicazioni dell’insularità sui livelli di assistenza attualmente messi a disposizione dei residenti e degli ospiti delle isole di Ischia e Procida, giacchè Capri ha già ottenuto da qualche tempo il riconoscimento di “zona disagiata”. E anche questa disparità di trattamento fra territori che hanno caratteristiche, limiti e condizionamenti simili, avrebbe dovuto indurre gli organi regionali, ciascuno per le sue competenze, ad intervenire con tempestività per porvi rimedio.

Per quanto ci riguarda, questo ennesimo buco nell’acqua rafforza la nostra determinazione ad andare avanti nella battaglia civile per il riconoscimento della nostra isola come zona disagiata e per ottenere risposte concrete alle tante esigenze disattese della sanità pubblica sia in ospedale che sul territorio. Per salvaguardare il diritto alla salute degli isolani, ancora fortemente penalizzati rispetto ai cittadini residenti sulla terraferma.

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