Un altro anno è passato. E a questo punto si può affermare che neppure l’intero 2016 è stato sufficiente a dare finalmente il via ad una delle operazioni culturali più interessanti e ricche di potenzialità che sono in attesa di vedere la luce sulla nostra isola. E dire che più di una volta era stata data per imminente ma, nonostante le promesse – e le premesse – l’inaugurazione del MUSEO DI AENARIA nella Torre di Sant’Anna è rimasta ancora lettera morta. Così salgono già a tre gli anni delle occasioni mancate. Ed il quarto è appena cominciato.
Il nuovo “antiquarium” della Torre era stato dato come imminente, la prima volta, “entro l’autunno”. Del 2014. L’annuncio, peraltro, era arrivato nel corso dell’ufficializzazione delle importanti scoperte archeologiche che stavano riservando i fondali della baia sotto al Castello e, presenti tutti i soggetti istituzionali coinvolti, ovvero Sovrintendenza archeologica e Comune d’Ischia, era stata indicata come prossima l’apertura al pubblico prima della fine della stagione turistica. In tempo, sembrava, per intercettare la clientela di settembre-ottobre, che notoriamente è la più sensibile e interessata ad una offerta turistica con una forte connotazione culturale. Mancava poco, insomma. O almeno questo era il messaggio comunicato alla cittadinanza e agli operatori turistici.
Poi, però, andò diversamente. L’autunno non portò l’attesa inaugurazione, che sembrava rinviata solo di qualche mese. In tempo per l’avvio della stagione turistica successiva, magari. A maggior ragione, considerato che la novità di Aenaria cominciava ad essere conosciuta al di là dell’isola e che l’interesse dei forestieri verso la scoperta della città sommersa nel mare di Ischia continuava a crescere. Ma arrivò Pasqua 2015 con il fatidico inizio della stagione e nulla accadde in merito all’inaugurazione del museo. Ancora un appuntamento mancato.
Nel frattempo, tuttavia, la concretizzazione del progetto aveva compiuto un passo avanti fondamentale. Nelle sale libere al primo piano della Torre, infatti, erano state COLLOCATE E MONTATE LE VETRINE previste dall’allestimento del Museo, curato dalla Sovrintendenza. Di fatto, mancava e manca soltanto di sistemarci i reperti selezionati per l’esposizione. Che dovrebbe avere come finalità quella di illustrare la realtà della città portuale romana inghiottita dal mare, così come hanno consentito finora di ricostruirla i risultati delle campagne di scavo condotte dal 2011 da Marina di Sant’Anna sotto la direzione della Sovrintendenza archeologica.
MA NEPPURE L’AVER APPRONTATO GLI SPAZI ESPOSITIVI E’ STATO SUFFICIENTE A DARE UNA SVOLTA DECISIVA A QUESTA INCREDIBILE VICENDA. UN ALTRO ESEMPIO DI INCONCLUDENZA CHE LASCIA BASITI.
Dopo aver lasciato scorrere un altro anno, ovvero tutto il 2016, senza aprire il Museo, nonostante i locali siano già arredati e preparati per accogliere i visitatori, si sono fatte ancora più “misteriose” le ragioni di questo incomprensibile blocco. Che cosa impedisce di compiere l’ultimo e decisivo passo per la nascita di questa costola del Museo Archeologico di Pithecusae interamente dedicata a Aenaria? E visto che le sale sono attrezzate, cos’altro manca per concretizzare l’esposizione dei reperti recuperati in questi anni nel ventre di Aenaria, straordinario attrattore turistico-culturale per Ischia Ponte e per l’intera isola, ammesso che si riesca a farlo funzionare come tale?
Eppure, continuiamo ad ascoltare e registrare dichiarazioni pubbliche circa la volontà del Comune d’Ischia di puntare sul binomio cultura-turismo, della cui forza attrattiva ormai largamente riconosciuta a livello mondiale è giunta finalmente notizia anche nelle stanze del palazzo municipale. E anche sulla volontà di agevolare la realizzazione del progetto di valorizzazione della città romana, di cui lo spazio museale nella Torre è parte integrante, le parole si sono sprecate. Null’altro che chiacchiere, alla fine, senza alcun supporto in atti e fatti conseguenti, che sono gli unici che contano qualcosa. E che, guarda caso, mancano all’appello, facendo sorgere parecchi dubbi pure sulla reale esistenza della volontà esplicitata verbalmente in pubblico.
Siamo all’inizio del 2017, ce la faranno ad aprire il museo alla Torre nei prossimi tre mesi, in tempo per la stagione turistica? I “territori” che fanno turismo in modo serio ed efficace, cominciano a programmare e a promuovere certe novità capaci di fare la differenza nella qualità e nell’appeal della propria offerta almeno SEI MESI PRIMA della nuova stagione. A Ischia questa normalità è ancora un’utopia, ma almeno un’idea sull’evoluzione della “pratica museo di Aenaria” in Municipio ce l’hanno o stiamo ancora in alto mare e ci avviamo a perdere – come comunità – un altro anno utile per qualificare seriamente l’offerta di turismo culturale nel Comune capoluogo?
Tra tante manifestazioni anche modeste promosse al rango di eventi, è accettabile e intelligente continuare a procrastinare e a trascurare l’evento finalmente degno dell’impegnativa definizione o continueremo a concentrare tutte le energie su fritture di paranza e baccalà? I prossimi mesi ci daranno le risposte…