Ma in Comune, a Ischia, si ricordano lo schifo rimasto all’ingresso della pineta in via Foschini?

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Foto Qui Ischia

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Ci è cresciuta l’erba, dentro e tutt’intorno. E nel frattempo si è pure seccata. Mesi e mesi di abbandono, sempre nell’attesa che ci si decidesse a chiuderlo, quel cantiere infinito all’interno della pineta. Anzi, meglio, all’ingresso del parco pubblico di via Foschini, che certamente meriterebbe ben altra presentazione, al posto dello sconcio che si trascina da quasi un anno, senza che se ne intraveda ancora il necessario e doveroso superamento, benché i lavori per la condotta fognaria siano superati da un pezzo. Non ultimati, perchè fin quando non si sistemerà anche la situazione in pineta, non si potrà né definirli né tanto meno considerarli ultimati.

Si era ancora in piena attività nell’attigua via Foschini e nella vicina via Leonardo Mazzella, quando fu concluso lo scavo di enormi buche all’ingresso della pineta che proseguivano anche sotto il manto stradale. Di lato. un deposito di grandi tubi di scarico neri e di grossi recipienti di cemento per la fognatura, del genere disseminato in questi ultimi anni sotto tutte le arterie isolane. Così, al di là del muro di cinta del parco, era stata creata un’area presumibilmente di raccolta, in cui si sarebbero dovuti installare i recipienti e collegarli alla rete che era ancora in via di costruzione. Settimana dopo settimana, mentre si completavano i lavori al di là del muro, nella pineta tutto rimaneva fermo. Anche comprensibilmente, perché la sistemazione di quell’area di raccolta non poteva che corrispondere all’ultimo atto delle opere in corso. Dunque, c’era ancora un po’ da aspettare.

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E con questa (quasi) certezza arrivò Pasqua, insieme all’idea che passata la festa si sarebbe messa mano  un’altra volta, in modo finalmente risolutivo. Macché. Dopo Pasqua si sono succeduti settimane e mesi senza che l’atteso completamento si realizzasse. Ad un certo punto, ci si è ricordati di transennare lo spazio occupato da buche e deposito di materiali e poi basta. Da allora null’altro è successo. La condizione di provvisorietà si è trasformata in vergogna permanente. Davanti alla quale sono sfilati tutti i visitatori estivi, autunnali e ora invernali. Nel frattempo, è scivolato via quasi un anno. Inutilmente. E l’erba cresciuta e seccata che ha imprigionato i tuboni e gli altri materiali ne è la dimostrazione.

Ma a questo punto qualche domanda si impone: è destinato a restare così l’ingresso della pineta di via Foschini? Quel cantiere è chiuso? E quella attuale, è la condizione “normale” lasciata in eredità dalla grande opera, con le fosse aperte e la roba accatastata in quel modo indecoroso? E questa la conclusione A REGOLA D’ARTE delle fognature “made in Ischia”? Certo che ci vuole un bel coraggio a lasciare ancora quello schifo…

E dire che in Comune continuano a sfornare idee (e presentazioni) di altri lavori milionari, quando hanno ancora quello “sperpetuo” abbandonato. Ma volete chiudere prima là, finire decentemente il lavoro rimasto incompleto, restituendo un po’ di decoro all’ingresso del frequentatissimo parco, che potrebbe, dovrebbe essere un attrattore turistico? Troppo normale, logica e prevedibile come sequenza, vero?

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