Palo a rischio e belvedere degradato, urge intervento a basso costo del Comune d’Ischia

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Il palo semovente – Foto Qui Ischia

Sono anni che è ridotto in condizioni vergognose, ma nessuno continua ad occuparsene. Eh già, là non c’è bisogno di milioni né di centinaia di migliaia di euro per intervenire, per portare un po’ di decoro. E, dunque, quell’angolo di Ischia deve rimanere una “fetenzia”, un inno al degrado malgrado sia collocato davanti ad un panorama da sogno e sia parte integrante di uno dei percorsi turistici più classici e frequentati dell’intera isola. Tutto questo non conta: per il Comune l’ultimo tratto del lungomare Aragonese e il soprastante belvedere dello Stradone è come se non facessero parte del territorio di sua competenza. Come se non esistessero.

Ma invece esistono eccome. E, per come stanno messi adesso, rappresentano un motivo di “scuorno” per la Città d’Ischia, che si permette di esibire in quelle condizioni un luogo, invece, da curare e valorizzare. E mettere in sicurezza, pure, perché c’è un palo della pubblica illuminazione che si regge in piedi per miracolo e rappresenta un serio rischio per l’incolumità dei passanti.

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Il cestino desaparecido – Foto Qui Ischia

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Color ruggine puro – Foto Qui Ischia

Il palo pericolante si trova sul lungomare, proprio all’inizio della scalinata che porta sul belvedere. Il cemento che dovrebbe ancorare al suolo il palo, si sta sfaldando in tanti pezzi e non svolge più la sua funzione. In aggiunta, le varie parti che compongono il lampione appaiono non più incastrate tra loro e in alcuni punti sembrano penzoloni e in precarissimo equilibrio. Una situazione di pericolo su cui è URGENTE INTERVENIRE, SOSTITUENDO QUEL PALO o ricomponendolo e cementandolo di nuovo a terra. Di sicuro, almeno quel lampione non può più essere trascurato, perché la sua instabilità comporta un RISCHIO IMMINENTE CHE VA PREVENUTO.

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La ciliegina sulla torta – Foto Qui Ischia

E poi – da quanti anni inutilmente viene segnalato? – ci sarebbe da effettuare la manutenzione sulla scalinata. In particolare, c’è da manutenere la ringhiera in ferro, ormai un ammasso di ruggine destinata a diventare essa stessa un altro pericolo per i frequentatori del luogo. MA CHE CI VUOLE A VERNICIARE CON L’ANTIRUGGINE PRIMA E CON UN PO’ DI VERNICE VERDE POI QUELL’INFERRIATA? Un lavoretto da quattro soldi, che non necessita di progetti né di “rendering” ad effetto, tanto meno di grossi investimenti e mesi di lavoro. C’è bisogno solo di qualche barattolo di vernice, qualche pennello e dei manutentori del Comune, ammesso che esistano davvero, visto che i frutti del loro lavoro in giro per il paese sono invisibili.

E una mano di vernice va data anche sulle panchine, dove siedono ogni giorno turisti incantati dal panorama e desiderosi di goderselo in santa pace. Quando quell’angolo non viene scelto da qualche artista estemporaneo per disegnare o dipingere en plein air. Quale immagine di Ischia proponiamo a quelle persone, al di qua della ringhiera rugginosa? In che modo presentiamo il belvedere che dovrebbe essere pulito e sistemato e, invece, è uno scandalo al sole?

Nei mesi degli annunci a cascata di lavori milionari “a schiovr”, lo vogliamo regalare un RESTAURO PREELETTORALE a bassissimo costo al belvedere di Ischia Ponte?

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