Strisce pedonali sempre stinte, quegli attraversamenti pedonali da immaginare a Ischia

SAMSUNG CAMERA PICTURESdi Ennio Anastasio

Sono sempre molto stinte, scolorite, quando non del tutto cancellate dall’usura e dagli agenti atmosferici. Già, avete capito bene, parliamo delle strisce pedonali, proprio quelle che dovrebbero evidenziare gli attraversamenti delle strade in centro urbano, permettendo una maggiore sicurezza all’utenza più debole, che rischia, molto spesso, di essere travolta da un veicolo in marcia. La situazione, ovviamente, non riguarda il solo Comune di Ischia ma è generalizzata sull’intera isola quasi si volesse fare a gara tra i vari Enti, per poi aprire la solita polemica sulle cause di un incidente: precedenza,  scarsa visibilità,  disattenzione, ma in realtà celando  un’emergenza  acuta, quella di una segnaletica stradale “nebulosa” che non può e non deve essere sottaciuta anzitempo.

Nel Comune capoluogo, diciottomila persone, tra  pendolari di buon mattino, studenti, impiegati, lavoratori, si muovono ogni giorno, un  vero “piccolo popolo” in marcia e la nostra attenzione non può non indirizzarsi  verso alcune strade principali del centro cittadino che inevitabilmente vanno percorse, il più delle volte anche in fretta, per raggiungere quotidianamente i posti di lavoro e d’istruzione. Come non notare, che l’attraversamento di via FRANCESCO SOGLIUZZO ( anche nota come via Excelsior) con angolo via Antonio Sogliuzzo non presenta proprio più alcun carattere di segnaletica orizzontale? Oltre le strisce, anche lo STOP  è andato a farsi benedire; eppure ogni giorno, questo tragitto viene percorso oltre che da adulti, anche da centinaia di giovanissimi studenti, che si recano a scuola. Poveretti, li vedi lì, a sporgere il capo dal marciapiede verso la strada che devono attraversare,  sapendo bene che l’automobilista in arrivo non verrà avvisato  in lontananza da strisce ben visibili ma soltanto dalla conoscenza dei luoghi, dal buon senso di prudenza e dalla pratica di guida. Via Francesco Sogliuzzo è oltretutto una strada scarsamente illuminata, seppur frequentatissima, e quindi nelle ore serali diventa particolarmente pericolosa nel suo ripetuto attraversamento.

La situazione non cambia di molto lungo via ANTONIO SOGLIUZZO, di recente interessata da lavori per un intero lato e dove quindi metà della carreggiata non presenta proprio un bel nulla in termini di segnaletica, mentre l’altra metà soltanto alcuni segmenti sbiaditi, in parte cancellati dall’usura dei mezzi pesanti che vi hanno transitato. Visibilità per i pedoni quasi nulla e ridicola per gli automobilisti  per i quali sarebbe lecito chiedersi : ma possono dichiararsi colpevoli di una mancata precedenza ai pedoni in procinto di attraversare, se la strada è da considerarsi una vera black point?

Dall’anarchia al rispetto teutonico delle regole

Via ALFREDO DE LUCA è una delle più belle strade del Comune di Ischia, curata negli arredi urbani (a parte gli impianti semaforici da livello tangenziale )  e nella pulizia quotidiana dei marciapiedi. Vi transitiamo ogni giorno, raggiungiamo negozi, uffici postali, scuole, ma  il più delle volte l’attraversamento avviene sulle  zebrature dichiaratamente consunte e sbiadite, poco visibili agli automobilisti in arrivo, e sono veramente pochi  i punti zebrati che contrastano con il  nero dell’asfalto. A questo punto possiamo scegliere di seguire due strade : contestare con fermezza  i ricchi 163,00 euro di ammenda, con relativo taglio di otto punti dalla patente, come impone il Codice della strada, agendo dunque nello stesso modo di una cittadina di Verona nei confronti del vigile che ha redatto il verbale, sostenendo l’ufficiale, che la stessa, non si  era fermata per lasciar passare un pedone in fase di attraversamento, ma ciò accadeva su strisce pedonali  oramai inesistenti, oppure seguiamo l’altra strada, quella adottata da un cittadino di Firenze che lo scorso anno in via Carducci si è armato di rullo e pittura bianca e si è messo all’opera con impegno rifacendo un attraversamento pedonale così tanto scolorito da essere ritenuto nullo all’attenzione di automobilisti e pedoni.  Provocazione? Ma non troppo, e comunque anche in questo caso si è passibili di sanzione. Insomma è veramente difficile passare dal sentimento improvvisato dell’anarchia  ad un rispetto teutonico delle regole, quale strada dunque occorre seguire ?

Le strisce scoloriscono in fretta ? Mancanza di qualità

La verità è che siamo INDIETRO DI OLTRE 20 ANNI nella scelta dei MATERIALI che si utilizzano nella segnaletica orizzontale ed è lecito pensare ad una sorta di risparmio che si vuole attuare, visto che di tanto in tanto qualche zebratura, almeno nei punti più vicini alle scuole, viene rifatta ma la durata della loro visibilità non supera i trenta/quaranta giorni  per poi ritornare al  punto di partenza. D’altronde non possiamo aspettarci molto da quel pò di pittura acrilica che viene utilizzata con il sistema a spruzzo della macchina traccialinee, la stessa che si occupa di strisce spartitraffico,  incroci stradali, di corsie in genere.

Da anni in moltissime città italiane la posa in opera delle strisce pedonali avviene con vernice di tipo termoplastico che abbina resine sintetiche con pigmenti riflettenti. La città di Milano ha scelto in molti attraversamenti  molto trafficati  l’utilizzo di segmenti trasversali in rilievo di 1 millimetro con un tipo di materiale denominato “termocolato plastico” ad alto contenuto di microsfere di vetro premiscelate applicate ad alte temperature con apposite attrezzature. Altre città da tempo hanno adottato invece la “zebralight” che combina una vernice antiscivolo reattiva al metacrilato con tecnologia ” clusterbead”, il risultato è stato quello di ottenere una superficie bianca delle strisce che grazie al tipo di materiale, permette di illuminarsi nelle ore serali al passaggio delle auto con le stesse luci dei fari.

La vicina città di Napoli  già in molti punti di attraversamento utilizza una pittura bicomponente di tipo lastoplastico che garantisce una notevole resistenza nel tempo ed anche una duratura visibilità. Qualcosa in termini di migliore qualità si è cercato di fare in prossimità delle scuole medie statali  “G. Scotti” ad Ischia  per poi ritornare al “sistema risparmio” nel tracciare le zebrature nella strada rifatta da poco a CARTAROMANA, dove insiste il plesso scolastico “Onofrio Buonocore”, con solito sistema dello spruzzo di pittura acrilica di breve durata. Qual è il granello di sabbia che in ogni momento inceppa il grande orologio che avanza nelle città italiane in termini di civiltà e progresso e resta invece fermo ad Ischia? Garantire la sicurezza dei pedoni, utenza più debole, non è un dovere per ogni amministrazione? Tutelare e incentivare una mobilità sostenibile, permettere  agli automobilisti  un sistema visibile del codice della strada sull’asfalto non è una priorità indiscussa?  Gli introiti locali in termini di Imu, Tasi, add. comunali, tassa di soggiorno non mancano, è veramente ora di prestare maggiore attenzione alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini che si trovano in strada ogni giorno. Abbiamo bisogno di ascolto, di persone che volendo assumere un ruolo guida,  vincano la superficialità, che abbiano la consapevolezza di capire e comprendere i problemi di ogni giorno, che  mettano al centro dell’attenzione le persone e le regole dello stare insieme. Già, partendo proprio dal basso, ad esempio dalle strisce pedonali.

 

 

What Next?

Recent Articles