Sospesa la corsa delle 20 per Pozzuoli, pesanti ripercussioni sul personale pendolare del Rizzoli

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Foto Qui Ischia

Piove sul bagnato. Come se non dovessero già fare i salti mortali per onorare gli orari di lavoro a Ischia, i pendolari della sanità sono ora alle prese con un altro ostacolo sull’organizzazione delle loro difficili giornate, che dipende anche dagli orari dei collegamenti marittimi da e verso la terraferma. E’ improvvisamente venuta meno l’ULTIMA CORSA serale della GESTOUR, quella delle VENTI, che aveva fatto finora la differenza nella complicata gestione dei turni ospedalieri. Una piccola, ma strategica conquista che è sfumata per ora senza alcuna spiegazione e senza alcuna certezza sul futuro. Che è una complicazione ulteriore per l’utenza.

Sul porto di Ischia, sul cartello esposto all’esterno della biglietteria  della compagnia che collega l’isola a Pozzuoli, la corsa delle venti per la città flegrea è stata cancellata con uno scarabocchio nero. E’ l’unica soppressa di tutte quelle quotidiane e senza alcuna indicazione sulle motivazioni, tanto meno sul suo destino. La situazione non cambia, a livello informativo, neppure chiedendo lumi all’addetta di turno: il “NON SO” è la risposta a tutte le domande che riguardano il presente e il futuro di quel collegamento sospeso, di fatto, a tempo indeterminato. E neppure alle medesime richieste di spiegazioni formulate al telefono arrivano risposte chiarificatrici. Chiunque risponda, rinvia ad altri non meglio definiti interlocutori qualunque indicazione. Insomma, questa soppressione improvvisa PER ORA resta un MISTERO. Che nessuno sembra intenzionato a svelare, anche se in questi casi i CHIARIMENTI ALL’UTENZA DOVREBBERO ESSERE UN OBBLIGO, NON UN OPTIONAL.

Una regola di civiltà che dovrebbe valere soprattutto quando, come in questo caso, il servizio soppresso era stato attivato proprio per venire incontro alle ESIGENZE specifiche dei PENDOLARI. Già, perchè erano state in particolare le sollecitazioni dall’ospedale isolano, esplicitate dall’allora direttore sanitario MARIAVALENTINA GROSSI, a produrre la novità di un collegamento serale per Pozzuoli in un orario che consentiva ai residenti in terraferma di tornarsene a casa dopo il turno di lavoro. Mentre prima, come di nuovo adesso, in quella fascia oraria l’unica destinazione era ed è Napoli. Ma vale la pena ricordare che per molti lavoratori, in base alle loro zone di residenza, il porto di riferimento è quello di Pozzuoli, presso il quale molti lasciano anche le auto con, tra l’altro, costi di parcheggio mensili che si aggiungono alla già lunga lista di spese aggiuntive in capo ai pendolari attivi sull’isola.

E dire che appena giovedì scorso, durante la vivace assemblea sindacale al “Rizzoli”, la QUESTIONE TRASPORTI, per le sue implicazioni sugli spostamenti quotidiani della maggior parte dei dipendenti, era stata tra i temi più dibattuti. E anche tra i più frequenti motivi di lamentela, proprio per la mancanza di corse in orari compatibili con gli spostamenti del personale. Perché ci sono casi in cui le partenze sono precluse dalla mancanza di collegamenti e altri in cui per pochi minuti si perde la possibilità di imbarcarsi. E queste difficoltà si traducono in allungamenti significativi del tempo speso per andare e venire dall’isola e in ore sottratte al riposo e alla famiglia. UN DISAGIO PESANTE tra quelli che sopportano i sanitari impegnati a Ischia.

Senza contare che i collegamenti marittimi condizionano i turni in ospedale, oltre agli “smonti” tra un turno e l’altro, che spesso avvengono in ritardo allungando all’improvviso gli orari di servizio dei dipendenti. Sembra poco importante la soppressione del traghetto Gestour delle venti, eppure da essa dipende la difficile quadratura dei TURNI EUROPEI.

Dunque, per il personale sanitario impegnato in ospedale LA CORSA DELLE VENTI PER POZZUOLI E’ ESSENZIALE. Una conquista da salvaguardare e rafforzare. Perciò è necessario innanzitutto FARE CHIAREZZA SUI MOTIVI DELLA SOPPRESSIONE e poi AGIRE CON FORZA PER IL RIPRISTINO. Una responsabilità che grava sulla dirigenza dell’ASL, non escluso l’attuale direttore sanitario LUIGI CAPUANO, e sui SINDACI, che dovrebbero far sentire anch’essi la loro voce. Perchè anche dal funzionamento di un collegamento marittimo dipendono i delicatissimi equilibri dell’organizzazione sanitaria isolana.

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