La cascata dal Muro Rotto è scomparsa, ma nello scavo della Siena…

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Foto Qui Ischia

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Fino a ieri aveva spurgato abbondantemente in mare. Poi, stamattina, la cascata è scomparsa. Nessun mistero… semplicemente è stato fermato il fitto sistema di tubi e pompe che risucchiava da settimane l’acqua zampillante all’interno dello scavo della Siena. Che così, in poche ore, si è trasformato in un grande invaso d’acqua, un’enorme piscina grande quanto tutta l’area destinata ad ospitare il parcheggio che sarebbe dovuto essere già completato e attivato da tempo. Se non fosse per quella vena d’acqua che è stata intercettata in corso d’opera. Inspiegabilmente intercettata, perchè si sapeva che sotto il vecchio frutteto all’ingresso del borgo, poi trasformato in posteggio all’aperto, si poteva incontrare l’acqua. E non solo per la prossimità del mare, ma perchè in quella zona sgorga l’acqua del Pontano, conosciuta da secoli, di cui a quanto pare non si era tenuto nel debito conto. Con il risultato che è, oggi più che mai, sotto gli occhi di tutti. Compresi tanti turisti che stamattina guardavano esterrefatti lo strano spettacolo al di là della rete metallica che delimita il cantiere lungo via Pontano.

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La consistenza della vena d’acqua dolce portata alla luce dallo sventramento del terreno della Siena era stata già evidenziata, nelle scorse settimane, dalla copiosissima cascata che finiva a mare, senza soluzione di continuità h24, dai tubi collegati al sistema di pompaggio attivato lungo l’intero perimetro dello scavo. Ma anche con quel dispositivo tecnico non si era riusciti a prosciugare completamente l’area del cantiere, dove in vari punti si potevano osservare gli zampilli che formavano pozze più o meno estese, nonostante le pompe funzionassero a tutta forza. Una conferma di quanto serio sia stato l’impatto dei lavori con la situazione nel sottosuolo, con particolare riguardo alla falda acquifera, che difficilmente si poteva (si può) considerare estranea a quella quantità incontenibile d’acqua fino a ieri deviata in mare.

Davanti allo spettacolo di oggi, al crescere costante del volume d’acqua nell’invaso del cantiere, diventano ancora più PRESSANTI I DUBBI E LE PREOCCUPAZIONI  su quanto sta accadendo alla Siena. E si fa anche più ASSORDANTE IL SILENZIO DELLE AUTORITA’ PREPOSTE, che continuano a negare doverosi CHIARIMENTI ORMAI INELUDIBILI E URGENTI ALLA CITTADINANZA. A cominciare dai residenti della zona limitrofa al cantiere, che hanno tutto il diritto di sapere se siano state adottate tutte le precauzioni e le attenzioni necessarie a tutelare l’assetto idrogeologico dell’area. E se sia stata salvaguardata la falda, quanto meno nella parte “perenne”, che va assolutamente protetta proprio per l’equilibrio idro-geologico del territorio.

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Per quanto altro tempo si pensa di andare avanti come se nulla fosse, con quella situazione alle porte del centro storico? Come si pensa di agire per sanare il problema e mettere in sicurezza la sorgente sotterranea “scoperchiata”? Com’è lo stato della falda a monte dello scavo? Quali verifiche sono state fatte sull’assetto idro-geologico dell’area e tutt’intorno e (sempre che siano state fatte) con quali risultati?

Domande che non possono rimanere più in sospeso, perchè quel fiume grida risposte….

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