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News La petizione del Cudas per “Ischia zona disagiata” sarà presentata stasera nel Tg regionale
La petizione del Cudas per “Ischia zona disagiata” sarà presentata stasera nel Tg regionale
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8 anni ago |
Foto Qui Ischia
Una mattinata intensa, davanti al “Rizzoli” da cui sono usciti tanti di coloro che si sono fermati al banchetto, documento alla mano, per mettere la firma sotto alla petizione lanciata dal Cudas, per ottenere il riconoscimento di “ISCHIA ZONA DISAGIATA”. Medici e infermieri, che vivono sulla loro pelle il disagio quotidiano del personale che non c’è, degli spazi che mancano, dei servizi che vanno avanti a fatica, grazie ad un miracolo che si ripete ogni giorno h24. E numerosi utenti e passanti, pronti ad approfittare dell’occasione per raccontare altri disservizi, carenze, esperienze personali e familiari, che rafforzano la richiesta di dare ossigeno ad un ospedale che con quello di cui dispone riesce ormai appena a sopravvivere. E mentre i fogli con le firme si moltiplicavano, l’atteso arrivo della troupe Rai, con la giornalista del Tg regionale ANNA TERESA DAMIANO, che già ad ottobre aveva dedicato un servizio alla grande manifestazione popolare in difesa del Diritto alla Salute degli isolani.
Foto Qui Ischia
Foto Qui Ischia
Ha passato la mattina sull’isola, l’inviata Rai, per dare conto della nuova iniziativa del Cudas e per esplorare la realtà della sanità a Ischia. Così, ha raccolto notizie, valutazioni e riflessioni a tutto campo. Ha cominciato un infermiere che, appena smontato dal turno di notte, si è fermato al banchetto a firmare e non ha esitato a descrivere, con pochi efficaci concetti, le condizioni assurde in cui si lavora nell’ospedale dell’isola, dove, non a caso, nessuno vuole venire e da dove, chi non è figlio dello scoglio, ha sempre fretta di fuggire. Il modo più efficace, da dentro, per spiegare le ragioni della raccolta firme e delle iniziative del Cudas, che da parte sua illustra con dati e informazioni puntuali i perché della proposta – zona disagiata – figlia della corale protesta dei mesi passati.
Ha incontrato anche il direttore sanitario del presidio, CAPUANO, l’inviata del Tgr Campania. Si è trattenuta a lungo con il dirigente, fresco di una nomina che si rinnova con cadenza mensile. Toni ottimistici dispensati a piene mani, impegno dichiarato color verde speranza, neppure il responsabile pro tempore del “Rizzoli” ha potuto negare che la COPERTA E’ CORTA, CHE IL “TRIAGE” E’ PARTITO FRIGGENDO I PESCI CON L’ACQUA, CHE SI APRIRA’ PRESTO L’OBI, MA NON SI SA QUANDO. E poi ci sono i posti letto di oggi (75) e quelli (114) che ci dovrebbero essere se e quando arriverà l’ampliamento che aspettiamo dal 2001 e che, tra Roma e Napoli, sono riusciti a farci sfuggire solo pochi anni fa, alla vigilia dell’apertura del cantiere. Un altro vergognoso capitolo che Capuano non conosce, da forestiero, e che non c’è tempo per raccontare alla Damiano, chè richiederebbe un servizio a parte.
Foto Qui Ischia
Poi, davanti al banchetto delle firme, la giornalista napoletana ha raccolto le altre interviste: di RAFFAELE MARINO, con la testimonianza dei problemi dell’ONCOLOGIA, tra le priorità della battaglia del Cudas; del portavoce del Comitato stesso, ANTONELLO IMPAGLIAZZO, che ha sintetizzato le ragioni della petizione e i suoi obiettivi; di EGIDIO FERRANTE, che ha riproposto l’emergenza della SALUTE MENTALE smantellata e ridotta al lumicino sulla nostra isola; di una mamma dell’ASSOCIAZIONE di GENITORI impegnata per tutelare i ragazzi autistici. Voci che hanno offerto un panorama completo dello stato (pietoso) in cui versa la sanità sulla nostra isola, cenerentola nell’Asl Na2 Nord e nella Regione.
Tante voci, tante questioni vitali per la popolazione residente e per gli ospiti forestieri, tante notizie. Da sintetizzare e condensare in un servizio di 1 minuto e 40, secondo più secondo meno, che andrà in onda nell’edizione serale e notturna del Tg regionale. Appuntamento alle 19,35 e poco dopo la mezzanotte per la replica sui Raitre. Così, la vertenza sanità a Ischia arriverà dritta all’attenzione anche di chi abita in terraferma e non ha contezza e consapevolezza degli effetti dell’insularità sulla tutela della salute e sulla gestione dei servizi sanitari.