Niente donazioni a Ischia, il “Cardarelli” ha bloccato la raccolta sangue sine die!!!

IMG_0365

Foto Qui Ischia

E’ una di quelle vicende che si fa fatica a dover prendere atto che siano reali, per l’illogicità, la contraddittorietà e l’assurdità che le caratterizzano. Con l’aggravante che si evidenzia una volta di più la progressiva marginalizzazione a cui in terraferma stanno progressivamente relegando la nostra isola, sul fronte primario e delicatissimo dei servizi sanitari. Categoria in cui rientra, per vari motivi, anche la RACCOLTA DI SANGUE. Che è stata SOSPESA sine die. A cominciare dall’appuntamento di ieri mattina, al quale pure si erano presentati dei donatori, sulla base del calendario annuale noto, che se ne sono dovuti andare senza aver potuto effettuare la donazione periodica.

Il blocco delle donazioni sull’isola è stato deciso dall’altra parte del mare. Dal Centro Trasfusionale del Cardarelli, da cui l’Unità di Raccolta isolana è direttamente dipendente. L’attuale dirigente, qualche giorno fa, aveva invitato la Fidas-Advs di Ischia ad interrompere le donazioni, a partire da quella più prossima del 23 aprile, proprio quella di ieri, la seconda prevista in questo mese. Il motivo addotto è che vi è la necessità di adeguare la raccolta alla NORMATIVA NAZIONALE, più stringente di prima. D’altra parte, le nuove norme non sono proprio appena nate, giacchè sono entrate in vigore ormai da circa un anno. E finora non è solo Ischia che non vi si è uniformata, anzi almeno per quanto riguarda la Campania sembra che le Unità di raccolta in grado di ottemperarvi sarebbero, al momento, la classica eccezione che conferma la regola. Eppure, Ischia è stata già messa in mora, mentre non pare che sia avvenuto con la medesima tempestività altrove.

Comunque, se bisogna adeguarsi, prima lo si fa e meglio è. Già, ma a cosa bisogna adeguarsi? Perchè quali siano le NUOVE PRESCRIZIONI  NON E’ DATO SAPERE. Sembra incredibile, ma nell’imporre il blocco delle donazioni di sangue, non si è pensato di indicare in quale modo sarebbe possibile ripristinare la raccolta periodica sulla nostra isola! Una chiamiamola (per carità di patria) dimenticanza, che rischia di costare carissima ad un sistema che, di certo, non può rinunciare come se nulla fosse ad un contributo prezioso come quello garantito nel tempo dai donatori isolani. Tanto più alla luce del crescente numero di donazioni registrato negli ultimi anni sulla nostra isola. E quest’anno c’erano tutti i presupposti per raggiungere l’obiettivo di mille.

Al momento attuale, è questo il nodo della questione: ottenere dal Centro Trasfusionale del Cardarelli indicazioni chiare, linee guida precise a cui adeguarsi come condizione per la riattivazione dell’Unità di Raccolta sull’isola.

Ora, dovrebbe essere interesse primario del Centro di riferimento risolvere il prima possibile il problema e archiviare positivamente al più presto la “pratica” ischitana, in considerazione dell’apporto che l’isola assicura e che negli anni passati era stato spesso riconosciuto e sottolineato dai vertici del “Cardarelli”. D’altra parte, basta recarsi al presidio “San Giovan Giuseppe” in occasione delle donazioni mensili, per rendersi conto di quanto sia vitale e importante il movimento dei donatori di sangue a Ischia. Persone di ogni età, tantissimi giovani, che rispondono con entusiasmo agli appuntamenti quindicinali e si presentano motivati e assidui per compiere un atto di grande generosità e valore sociale. E che dire della tempestività con cui i volontari isolani hanno sempre aderito alle richieste giunte da Napoli per specifici gruppi sanguigni nei (frequenti) periodi di carenza segnalati in terraferma? Anche pochi mesi fa, bastò l’input da Napoli per raccogliere decine di sacche di sangue di gruppo zero a Ischia, destinate al Centro del “Cardarelli”.

Ma come, in Campania siamo sempre sull’orlo della crisi, dell’insufficienza di sangue e poi ci si prende il lusso di rimandare a casa decine di volontari, senza offrire una soluzione al problema che quell’esito ha determinato? E’ davvero il colmo…

Intanto, con il blocco fino a data da destinarsi, ISCHIA E’ STATA PRIVATA DI UN ALTRO SERVIZIO. Già, perchè la donazione di sangue come tale può configurarsi, sia perchè “produce” sangue ed emoderivati indispensabili per far funzionare altri servizi sanitari sia perchè i donatori hanno usufruito finora di controlli e di visite mediche, che svolgono una funzione essenziale nella prevenzione e  nella cura della loro salute. E che ora vengono loro negati.

Ma a Napoli, dove dovevano sapere delle prescrizioni di legge e dove disponevano del calendario delle donazioni isolane già nello scorso settembre, non potevano individuare e raccomandare l’adeguamento alla normativa vigente all’inizio dell’anno o anche un  po’ prima, per non arrivare a interferire così pesantemente come in  queste ore con il programma di raccolta stabilito?

Per fortuna, l’Advs-Fidas Ischia è come sempre fortemente motivata a mantener viva la raccolta e a fare la propria parte – e anche di più – per adeguare e ulteriormente qualificare l’attività dell’Unità ischitana.Tanto da aver deciso di avviare a proprie spese un PROGETTO DI AGGIORNAMENTO dei medici e degli infermieri che seguono le donazioni e si occupano dei donatori. L’associazione, dunque, non dorme e non si arrende all’illogicità del sistema, decisa com’è a continuare il suo prezioso cammino di salute con i donatori isolani. Ma lo stesso si può dire di chi ha contribuito a creare questa gravissima situazione senza curarsi delle gravissime conseguenze per il sistema e per i malati della Campania? E’ davvero strano questo nostro paese, fondato sulla disorganizzazione e le “sviste” burocratiche a spese dei cittadini e dei malati, specie se abitanti sull’isola!!!

What Next?

Related Articles