Lo Stato ha assegnato alle Campania fondi per la sanità delle isole, perchè non si spendono?

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Ci tagliano servizi e non spendono i soldi pronti per le isole – Foto Qui Ischia

Lo Stato ci ha pensato che gli abitanti delle isole minori e delle zone montane più isolate hanno esigenze particolari, rispetto alla disponibilità e funzionalità dei servizi sanitari sui loro territori. E già due anni fa, attraverso il Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione economica) aveva provveduto a destinare alla Regione Campania FONDI specifici per finanziare un “PROGETTO PER L’OTTIMIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA SANITARIA NELLE PICCOLE ISOLE E NELLE LOCALITA’ CON PARTICOLARE DIFFICOLTA’ DI ACCESSO DELLA CAMPANIA”. Non pochi spiccioli, ma ben  4.755.410 euro, in tre annualità, dal 1216 al 2018. Di cui fino ad ora NON è stato SPESO NEPPURE UN CENTESIMO. Tanto che di questa disponibilità, decisamente significativa tanto più in piena epoca di vacche magre, non si era saputo nulla. Passata sotto silenzio, come il provvedimento con cui la REGIONE ha provveduto a creare le condizioni utili all’acquisizione e all’utilizzo delle somme assegnate. L’ennesima dimostrazione di quanto la sanità degli isolani sia in fondo all’attenzione generale, in Campania, e alle preoccupazioni e azioni dei vari enti e organi preposti. A cominciare dalle due Aziende sanitarie (la nostra Na2 Nord per Ischia e Procida) e la Na1 Centro (per Capri) che hanno competenza sulle isole campane.

Era il 23 dicembre 2015 quando il Cipe adottò la delibera n.122, poi pubblicata sulla Gazzetta ufficiale nel marzo 2016. Con quel provvedimento, a pesare sul Fondo Sanitario Nazionale 2011-13, venivano assegnate alle Regioni delle quote sulle somme vincolate agli obiettivi prioritari e di rilievo nazionale del Piano Sanitario Nazionale 2006/2008. Somme destinate, appunto, all’”ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle isole minori e nelle località caratterizzate da eccezionali difficoltà di accesso”. E la parte spettante alla Campania di quella quota ammontava a 4 milioni e oltre 700mila euro. Di cui si stabilivano anche modalità e tempi di erogazione: il PRIMO ACCONTO di  1.748.217 all’atto della pubblicazione della Delibera CIPE in Gazzetta Ufficiale; il SECONDO, di 1.048.930 all’atto della presentazione e valutazione positiva del Progetto da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza; il SALDO di ben 1.958.263,00 (20% somme Fondo sanitario 2011 e 100% somme 2012 e 2013) all’atto della relazione finale sulle attività svolte e sui risultati ottenuti, purchè fosse “dimostrata la sostenibilità a regime degli interventi”.

In concreto, di quei fondi, il Cipe ha effettivamente EROGATO alla Campania il PRIMO ACCONTO di  1.748.217euro, incassato il 3 ottobre dello scorso anno. Peraltro, il 22 dicembre 2016 un decreto del Commissario per il rientro del disavanzo regionale aveva APPROVATO  il Progetto regionale “ISOLE E MONTI CAMPANIA”, nell’ambito del programma nazionale sempre per l’”OTTIMIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA SANITARIA NELLE ISOLE MINORI”.

A quel punto, però, si è creato un problema contabile, trattandosi di somme non previste dal bilancio regionale di previsione del triennio 2016/18 e, di conseguenza, neppure dal bilancio gestionale per lo stesso periodo. Ed è stato per sanare questo problema che all’UNANIMITA’ la GIUNTA REGIONALE, il 30 dicembre scorso, ha approvato la delibera con cui ha istituito nuovi capitoli di bilancio e di spesa per utilizzare quei soldi e ha proceduto alle corrispondenti variazioni dei bilanci 2016/17/18, interessati anche dalla due erogazioni successive.

Dunque – questa la buona notizia – i SOLDI CI SONO E ALTRI NE ARRIVERANNO, a patto che sia utilizzata la prima tranche per le finalità per cui è stata erogata e a a cui è vincolata. Ma a sette mesi dal trasferimento dell’acconto e  a cinque dalla delibera regionale che ne ha reso possibile la spesa, questa non è ancora avvenuta. E non vi è notizia che stia per avvenire. Eppure, ce n’è di bisogno di interventi per “ottimizzare” l’assistenza sanitaria sulle ISOLE del golfo, alle prese in questi mesi, con CARENZE GRAVISSIME E SITUAZIONI CHE HANNO EVIDENZIATO PROPRIO LA REALTA’ OPPOSTA.

Perciò è il momento di CHIEDERE CONTO DI QUEI FONDI e di cosa si voglia farne, in concreto, il prima possibile. Per evitare che, non essendo stato utilizzato il primo acconto, venga compromessa l’erogazione delle quote restanti, che sono condizionate dal raggiungimento di specifici obiettivi. CHE FANNO LA REGIONE E LE DUE AZIENDE SANITARIE DI RIFERIMENTO PER LE ISOLE?

Sul tema è intervenuta nelle ultime ore una netta presa di posizione del coordinatore UIL della nostra Asl, CIRO CHIETTI, che ha dichiarato: “Mente noi parliamo del disagio del personale sanitario di Ischia e Procida rischiamo di perdere soldi emessi dalla Regione Campania con delibera numero 779 del 28/12/2016 in cui si legge chiaro ( progetto per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle piccole isole). Si parla di fondi Cipe per una cifra di quasi 4 milioni di euro da spalmare in tre anni. La nostra Azienda dovrebbe fare delle progettualità e nello stesso tempo chiedere quanti di questi fondi Cipe sono destinati all’Asl Napoli 2 Nord. La mia paura che vengono persi questi fondi oppure ancor più grave dimenticati. Noi come UIL manderemo una nota di sollecito al Governatore della Campania e al Direttore Generale per sensibilizzare la questione fondi Cipe”.

A Ischia abbiamo già fatto esperienza diretta di come 3 milioni di euro già erogati dal Cipe per l’AMPLIAMENTO DEL “RIZZOLI” siano poi stati dirottati altrove, perchè a Roma si ritenne che non erano stati usati. E la perdita di quel finanziamento ha avuto CONSEGUENZE DISASTROSE per le quali stiamo ancora pagando, da isolani, un prezzo altissimo. Non è proprio il caso di ripetere quella penosa esperienza…meglio affrettarsi a scongiurarla.

 

 

 

 

 

 

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