Ortopedia e anestesia in crisi a Lacco, verranno gli specialisti dagli altri ospedali dell’Asl

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Foto Qui Ischia

Finalmente si intravede uno spiraglio nella disastrosa situazione in cui è precipitato il “Rizzoli” per la gravissima carenza di anestesisti e ortopedici, che ha ridotto ai minimi termini i servizi dei due reparti. E’ datata 16 maggio una delibera del direttore generale D’Amore, che dà il via libera all’integrazione del personale dell’ospedale di Lacco con gli specialisti degli altri presidi della Na2 Nord. Una misura di emergenza, per tamponare fino a dicembre, quando potrebbero entrare in servizio i vincitori del concorso bandito per reclutare nuovi anestesisti, sempre che vada a buon fine. Una misura  attesa dalla fine di marzo, su iniziativa del direttore sanitario dell’ospedale isolano, che tuttavia ha richiesto un intervento correttivo e risolutivo del direttore generale senza il quale si sarebbe perduto altro tempo prezioso. Mentre in via Fundera, in queste ultime settimane, si è stati costretti a sospendere gli interventi chirurgici di elezione per l’insufficienza degli anestesisti e si è arrivati al punto di indirizzare i pazienti bisognosi di visite ortopediche addirittura a Procida o a Pozzuoli!

La nuova delibera ha un titolo chiaro ed eloquente: “INTEGRAZIONE E PARZIALE MODIFICA DELIBERA 229 DEL 29/03/17 AD OGGETTO ATTIVITA’ ANESTESIOLOGICHE ED ORTOPEDICHE DEL PRESIDIO RIZZOLI DI ISCHIA” ed è firmata dal direttore generale D’Amore. Quella a cui fa riferimento e da cui è mutuata, invece, era firmata dal direttore sanitario del “Rizzoli”, Capuano, e rappresentava una vera rarità. Erano almeno otto anni, infatti, che un direttore sanitario del presidio isolano non utilizzava la sua facoltà di deliberazione. A convincere a farlo l’attuale dirigente è stata la situazione di vera e propria emergenza descritta proprio nella prima parte della delibera di marzo. In essa, si legge della “grave carenza di personale medico, discipline anestesiologia e ortopedia. La carenza di personale medico anestesista e ortopedico negli anni si è sempre più acuita tanto da essere allo stato attuale particolarmente critica. La normativa vigente in tema di orario di lavoro in particolare la 161/2014, nonché la NECESSITA’ DI GARANTIRE IL RISPETTO DEI LEA, impongono l’implementazione di processi idonei  ad una proficua organizzazione del lavoro”. Insomma, una constatazione e conseguente riconoscimento di una REALTA’ vicina AL  COLLASSO, dove non si è in grado di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Che, infatti, garantiti non lo sono più.

La pezza a colore, fino a dicembre, consiste nell’usufruire con un apposito CONVENZIONAMENTO INTERNO delle prestazioni di anestesisti e ortopedici in servizio negli altri tre presidi aziendali della terraferma – Pozzuoli, Giugliano e Frattamaggiore. I medici dipendenti dell’Asl dovranno venire a Ischia per coprire i turni scoperti dell’ospedale isolano. E la carenza che si è creata in via Fundera è di enormi dimensioni, quantificata fino a dicembre nella delibera originaria in ben  4492 ORE PER ANESTESIA e 2724 PER ORTOPEDIA.

Nella delibera di Capuano si stabiliva un compenso per ogni ora lavorata di giorno a Ischia di 45 euro lordi, mentre una cifra di 480 euro lordi per ogni turno di notte. Proprio su quel “quantum” si era arenata la manovra tentata dal direttore sanitario: i 45 EURO, cifra decisamente misera considerato che si tratta di professionisti che hanno la responsabilità di vite umane, NON sono stati ACCETTATI da chi li avrebbe dovuti percepire,  con tutti gli aggravi legati al pendolarismo da e per l’isola oltre alle tasse. E così dal mese di marzo l’INIZIATIVA NON HA AVUTO SEGUITO e tutto è rimasto bloccato. Sul fronte delle soluzioni.

Nel frattempo, però, si è aggravato ulteriormente il problema dell’ospedale di Lacco Ameno. Sia in Ortopedia, dove già da anni non ci sono specialisti di sera e di notte e nei festivi, sia in Rianimazione/Anestesia, dove con 8 medici invece dei 18 dell’organico scritto non si è stati più in grado di garantire la presenza indispensabile in camera operatoria, fatte salve ovviamente le urgenze.

Siccome allo stato non vi è altra strada percorribile a breve se non il convenzionamento interno, per ridare un po’ di ossigeno al “Rizzoli”, tanto più in vista del periodo (obbligato per legge) delle ferie in contemporanea con l’aumento di prestazioni dell’estate, a Frattamaggiore hanno dovuto rimettere mano alla delibera. E, pur accogliendone le motivazioni e l’impostazione e quantificando un fabbisogno di 7216 ore da qui a dicembre, la nuova delibera del direttore generale ha RITOCCATO la cifra prevista, portando il compenso  a 60 EURO LORDI ALL’ORA nei turni diurni, mentre sono rimasti i 480 euro notturni. Per una cifra complessiva di 454.080 euro lordi.

La delibera del 16 maggio è IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA. E si spera che stavolta i medici della terraferma accettino di venire a fare delle ore a Ischia, per consentire il funzionamento dei reparti più carenti e soprattutto la normale attività operatoria. Tutto questo (trambusto) fino a dicembre, quando dovrebbe giungere a conclusione l’iter del concorso che è già stato bandito e che prevede la nomina e l’insediamento della commissione giudicatrice proprio in questi giorni. E auguriamoci anche in questo caso che tutto fili liscio e che nel medio periodo si possa contare su un organico compatibile con le reali esigenze della popolazione residente e degli ospiti dell’isola.

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