L’acqua continua a sgorgare e a finire a mare alla Siena, ma è per tutti argomento tabù

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Foto Qui Ischia

74. Sono settantaquattro giorni che spurga incessantemente acqua a mare, dal retro del Muro Rotto. In quantitativi ancora molto significativi, come è stato sempre da quando la cascata si è materializzata. Tanta acqua, pompata attraverso una fittissima rete di tubi che copre completamente l’area dell’antico terreno agricolo della Siena, in corso di trasformazione in parcheggio interrato. Anche se, date le circostanze, l’aggettivo appare decisamente fuori luogo. Più appropriato sembra essere “subacqueo” semmai, visto che più che la terra, elemento caratteristico di quell’area è l’acqua. Che continua a zampillare ovunque, nonostante i tentativi di bloccarla stiano andando avanti da tre anni. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Anche in questi giorni, in cui si scarica a mare a tutta forza. Ma niente, nello spazio del cantiere, nonostante le pompe attive h24 e il ginepraio di tubi e rubinetti, le pozze non mancano e si vede in più punti l’acqua che emerge.

A distanza di oltre due mesi, dunque, il continuo pompaggio a mare non ha risolto il problema di fondo. E sul fondo previsto del parcheggio. E allora, a maggior ragione dopo tentativi tanto reiterati e impegnativi, le domande iniziali si ripropongono in tutta la loro essenzialità e imprescindibilità: COME SI PENSA DI REALIZZARE L’OPERA INTERRATA SENZA AVER RISOLTO (ammesso che sia risolvibile) IL PROBLEMA DELL’ACQUA CHE SGORGA DAL SOTTOSUOLO A GETTO CONTINUO?

E POI, COSA CI SI ASPETTA DALLA CASCATA A MARE? DI TENERLA ATTIVA ALL’INFINITO, MANTENENDO TUBI E TUBICINI IN FUNZIONE ANCHE CON IL PARCHEGGIO FINITO E FUNZIONANTE?

O CHE SI PROSCIUGHI TUTTA LA SORGENTE SOTTERRANEA LA CUI ESISTENZA ERA STATA IN TUTTA EVIDENZA SOTTOVALUTATA, SE NON IGNORATA, ALL’AVVIO DEI LAVORI E ANCHE PRIMA?

E CON QUALI EFFETTI SULLA FALDA? QUALCUNO SI E’ PRESO LA BRIGA, IN QUESTI 74 GIORNI, DI ANDARE A VERIFICARE LO STATO DELLA FALDA, CHE E QUESTIONE DI PRIMARIO INTERESSE PER LA COMUNITA’ INTERA?

Veniamo, appunto, all’interesse della comunità. Che tanta acqua finisca a mare NON è un AFFARE PRIVATO, perchè c’è in ballo acqua sotterranea che è un bene comune, tanto più se fosse coinvolta la faglia. E il tutto finisce a mare, altra risorsa comune, peraltro in un punto ad altissima fruizione pubblica, quale è la spiaggia all’ingresso del centro storico. Perciò la comunità ha diritto a porre delle domande e ha conseguentemente diritto a delle RISPOSTE.

Per ora nessun amministratore isolano ha ritenuto di darle. La questione è rigorosamente relegata nell’angolo, anche ora che siamo in piena stagione turistica e quasi in estate. La situazione della Siena è avvolta in un silenzio assordante osservato da tutti, al di là dei colori, delle posizioni politiche o pseudo tali, degli schieramenti. Dei poteri reali e/o delle velleità e potenzialità di governanti e aspiranti.

LA CASCATA DELLA SIENA C’E’, SI VEDE, SI TOCCA, SI FOTOGRAFA. MA E’ UN ARGOMENTO TABU’. Il che non basterà a risolvere il problemone che si porta dietro. E che in un modo o nell’altro bisognerà prima o poi affrontare. Come FATTO PUBBLICO, perchè tale è. Speriamo solo che allora non sia già troppo tardi per trovare una soluzione utile e appropriata. Ed evitare altri problemi.

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