Approvato l’accordo con Ancim, la Regione si apre alla tutela del diritto alla salute degli isolani

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Foto Qui Ischia

Chi l’avrebbe mai detto! E chi potrebbe mai immaginarlo, guardando alla realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno noi, figli di un dio minore che abitiamo sulle isole, che si sono tanto preoccupati della nostra salute, a livello nazionale. Eh sì, perchè il tema cruciale di riuscire ad assicurare anche a chi vive in zone particolari come le isole minori gli stessi livelli di assistenza garantiti agli altri cittadini della Repubblica, ovvero il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione su tutto il territorio nazionale, è stato già affrontato in varie sedi, a Roma. Come il Ministero della Salute, che in un decreto del 2015 ha stabilito dei criteri per l’individuazione degli ospedali di zone disagiate, e il Cipe, che ha assegnato fondi ad hoc alla sanità nelle isole minori. E poi c’è stato anche il Piano ospedaliero nazionale del triennio 2003-2005, che ha raccomandato particolare attenzione a territori disagiati come le isole, mentre il Piano attualmente vigente introduce il concetto che va garantita agli abitanti delle piccole isole la stessa accessibilità alle prestazioni sanitarie dei cittadini “continentali”. Insomma, sulla carta la parità dei diritti è riconosciuta e tutelata, anche se la realtà dimostra il contrario. E a ricordare quei fondamenti normativi è proprio la DELIBERA REGIONALE appena approvata, che ha recepito l’ACCORDO tra la REGIONE CAMPANIA, i COMUNI INSULARI e l’ANCIM, l’Associazione Nazionale Comuni delle Isole Minori.

Già nella premessa di quest’ultimo provvedimento vi sono delle importanti dichiarazioni di principio, che recepiscono il contenuto e il senso delle rivendicazioni degli isolani, finora inascoltate: ” 1) è necessario assicurare a tutti i cittadini, in relazione al fabbisogno assistenziale, l’accesso e la fruizione appropriata dei servizi sanitari di diagnosi, cura e riabilitazione, nonché di prevenzione ed educazione alla salute: 2) le piccole isole, a causa della loro collocazione geografica, presentano particolari criticità dovute, soprattutto, alle possibili interruzioni dei collegamenti con la terraferma e alla variazione stagionale della popolazione presente, con un afflusso turistico più elevato in alcune stagioni dell’anno; 3) assicurare i livelli essenziali di assistenza nelle piccole isole può essere complesso e  costituisce una sfida per la programmazione e la gestione sanitaria”.

TRE ISOLE, STESSI PROBLEMI

Nella sua parte descrittiva, la delibera evidenzia che, per quanto riguarda la sanità, le tre Isole Partenopee soffrono delle stesse criticità:”CARENZA STRUTTURALE dei presidi ospedalieri per le degenze, degli ambulatori, dei centri dialisi, dei servizi all’utenza in generale; DIFFICOLTA’ TRASPORTO su terraferma di malati in caso di avverse condizioni meteo; carenza di strutture per l’assistenza agli ANZIANI che, soprattutto nelle isole, costituiscono un’altissima percentuale della popolazione residente;  CARENZA DEI SERVIZI di ostetricia, ginecologia e pediatria, per soddisfare le esigenza delle giovani famiglie; DIFFICOLTA’ di REPERIRE PERSONALE medico e paramedico disposto a prestare servizio presso le isole senza alcun riconoscimento o indennità legata al disagio del raggiungimento del posto di lavoro”.

Una disamina precisa e puntuale, che evidenzia anche come l’APPARTENENZA a ASL DIVERSE (la Na2 Nord, Ischia e Procida e la Na1 Centro, Capri) comporti una condizione di “eterogeneità nell’organizzazione gestionale”. E, per come stiamo messi su tutte e tre le isole, si può affermare che, purtroppo, quella “eterogeneità” rappresenta una criticità aggiuntiva e che nelle modalità di gestione delle loro realtà insulari, tra le due Aziende sembra esserci una gara a chi fa meno o fa peggio.

Il documento, inoltre, focalizza l’attenzione anche sulla massiccia PRESENZA DI TURISTI, che rientrano pienamente nel bacino d’utenza degli ospedali isolani, il che per ora equivale solo ad un problema ulteriore, mentre potrebbe rappresentare una importante occasione anche per qualificare l’offerta turistica dei territori unitamente a quella sanitaria. “Occorre offrire – si legge – un’assistenza sanitaria adeguata non solo ai cittadini residenti, ma anche ai numerosi turisti che soggiornano in tali isole per lunghi periodi, proprio grazie alle attrazioni culturali, termali e paesaggistiche che le stesse offrono, in modo da qualificare tali isole come “ISOLE DELLA SALUTE”.

In considerazione di questi limiti del sistema, il Commissario ad acta per l’attuazione del piano di Rientro dei disavanzi del settore sanitario della Regione Campania ha approvato il Progetto “OTTIMIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA SANITARIA NELLE PICCOLE ISOLE  ed in altre località caratterizzate da eccezionale difficoltà di accesso” in esecuzione della Delibera CIPE n.122 del 23/12/2015. E “il Ministro della Salute, consapevole delle fragilità e delle problematicità che le isole minori vivono, ha istituito, nel nuovo Patto per la Salute 2014-2016 approvato in Conferenza Stato-Regioni, l’OSSERVATORIO NAZIONALE PER LA VERIFICA DELL’ASSISTENZA SANITARIA NELLE ISOLE MINORI, con il compito di monitorare le prestazioni sanitarie e la loro adeguatezza”.

L’OSSERVATORIO MISTO PERMANENTE REGIONALE

In questo quadro si inserisce la REGIONE, con un ruolo di GARANTE “dell’uniformità di comportamenti e di soluzioni per le Isole minori anche attraverso l’istituzione di un OSSERVATORIO MISTO PERMANENTE.

E la delibera approvata dalla Giunta regionale all’unanimità ha pienamente recepito questa impostazione. Essa prevede l’APPROVAZIONE dello schema di ACCORDO tra la Regione Campania, i Sindaci delle isole Campane e l’ANCIM. E la COSTITUZIONE dell’Osservatorio misto permanente, che si chiamerà OSSERVATORIO SALUTE ISOLE CAMPANE,  composto dal Presidente della Regione o suo delegato, che lo presiede, dai Direttori Sanitari di Distretto e di Presidio Ospedaliero delle comunità isolane interessate, dal Direttore Generale Tutela della Salute o suo delegato, dal rappresentante dei Sindaci delle isole minori campane, dal Presidente ANCIM o suo delegato.

Il nuovo organo avrà compiti seguenti: MONITORARE l’ATTUAZIONE dello stipulando “ACCORDO tra la Regione Campania, i Sindaci delle isole Campane e l’ANCIM”; STUDIARE FORME GESTIONALI INNOVATIVE e sperimentali per l’elaborazione di modelli di organizzazione sanitaria e di programmi di assistenza sanitaria atti a garantire il più efficiente ed efficace raggiungimento dei LEA, nel rispetto delle leggi nazionali, del Piano di rientro dal disavanzo sanitario e dell’equilibrio economico-finanziario; ELABORARE un’eventuale PROPOSTA di costituzione di DISTRETTI SANITARI DEDICATI nelle isole, nel rispetto delle misure previste dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario; STABILIRE che la SEDE dell’”OSSERVATORIO salute isole campane” è presso la Giunta regionale della Campania.

Adesso che il nuovo strumento normativo è disponibile, si dovrà dargli ATTUAZIONE, fare in modo che non resti solo un bell’elenco di buoni propositi, ma che dispieghi concretamente tutti i suoi effetti e persegua efficacemente le finalità stabilite. E bisognerà anche che questa fase attuativa parte con la massima SOLLECITUDINE, perchè i problemi premono e le situazioni sanitarie insulari si stanno configurando come delle vere e proprie emergenze sia a Ischia che a Procida che a Capri. Insomma, la delibera non è che l’importante e imprescindibile punto di inizio di un percorso. Tutto ancora da compiere.

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