“Il protocollo Comuni, Regione e Ancim è una pietra miliare per la sanità delle isole”

img_4546

Foto Qui Ischia

La notizia l’ha data per primo, con un post sulla pagina Fb del Comune di Procida, il sindaco DINO AMBROSINO. Poche ore fa, la Giunta regionale ha approvato il Protocollo d’intesa sulla sanità nelle isole concordato tra i Comuni delle isole del Golfo, la Regione e l’Ancim, l’Associazione nazionale dei Comuni delle Isole Minori. Un provvedimento di cui si parlava da tempo, molto atteso per la sua portata innovativa  rispetto alla realtà attuale, piena di criticità, dell’assistenza sanitaria assicurata alle popolazioni isolane. Evidentemente, la nomina a commissario per la Sanità del governatore DE LUCA ha sbloccato la delibera in stand by, di cui si aspetta ora la pubblicazione sul BURC. Sarà quello il passaggio formale decisivo per la vigenza dell’atto e per verificarne il contenuto, ovvero se abbia o meno recepito interamente e integralmente il testo frutto di un lungo lavoro di elaborazione da parte dei vari soggetti proponenti: Comuni, Regione e Ancim, appunto.

“Prima di parlare del merito del provvedimento è il caso di aspettarne la pubblicazione e di leggerne il contenuto, ma il Protocollo concordato rappresenta UNA PIETRA MILIARE per la sanità delle isole, un ATTO di INDIRIZZO e di PROGRAMMAZIONE fondamentale rispetto ai servizi erogati dalle Asl sulle isole”. Non nasconde la sua soddisfazione il dottor PAOLO FALCO, delegato alla Sanità del Comune di Capri, che a questo obiettivo ha dedicato impegno ed energie negli ultimi anni, attingendo dalla sua profonda conoscenza dei vari aspetti e delle tante falle della sanità delle isole. Prima di essere un pubblico amministratore, infatti, Falco, come molti ischitani ricorderanno, è un medico, chirurgo per l’esattezza, che ha svolto la professione per diversi anni sulla nostra isola,  apprezzato componente dell’équipe della Chirurgia del “Rizzoli”. E nel nostro ospedale ha fatto esperienza diretta delle inadeguatezze di un sistema che ha finito con il penalizzare oltremodo, sulle isole,  sia l’utenza dei servizi sanitari che quanti vi lavorano nei diversi ruoli e mansioni.

“Il protocollo concordato con l’Ancim – ci ha spiegato Falco – è nato  dopo aver sentito i direttori sanitari degli ospedali, gli operatori, ci sono voluti due anni di lavoro. Ma è la prima volta che si riconosce la particolarità degli interventi da realizzare nelle isole. Ed uno dei punti qualificanti è il riconoscimento che le isole sono ZONE DISAGIATE, per cui vanno previste misure specifiche per chi lavora in quel contesto”.

Insomma, almeno sui principi a cui dovrà ispirarsi in futuro la politica sanitaria nelle isole del golfo di Napoli si sta aprendo finalmente una NUOVA FASE,  finalmente in grado di invertire la brutta rotta di depauperamento progressivo dei servizi su cui si era proceduto negli ultimi anni. Che, se hanno riservato una “cura” lacrime e sangue a tutta la sanità campana, hanno visto sistematicamente penalizzate e marginalizzate le realtà insulari, con i risultati disastrosi che verifichiamo tutti ogni giorno. E che hanno praticamente messo in ginocchio tutti e tre i presidi ospedalieri di Ischia, Capri e Procida, seppure con specificità e modalità diverse. Non sarà facile uscire dalle sabbie mobili in cui sono stati fatti precipitare il “Rizzoli”, il “Capilupi” e l’appena salvato “Gaetanina Scotto”, la strada da percorrere sarà ancora lunga e impervia. Ma stavolta è stata individuata la direzione giusta su cui muoversi. E il riconoscimento che  chi vive e chi lavora nella sanità sulle isole ha ESIGENZE DIVERSE da chi lo fa in terraferma è una CONQUISTA importante e il presupposto fondamentale per ogni altro passo futuro.

 

 

 

What Next?

Related Articles