Pro Conigli e Pescecani, una festa di fratellanza e semplicità

IMG_4027

Sant’Anna 2017, la sfida tra “Pro Conigli” e “Pescecani” si svolgerà nel Piazzale delle Alghe – Foto Qui Ischia

di PIETRO FERRANDINO

Appartiene al nostro passato recente, ben presto dimenticato, una delle usanze più divertenti del Lunedì in Albis, quella dei leggendari scontri “calcistici” tra le selezioni dei PRO CONIGLI e PESCECANI. Si trattava di una pantomima di partita che solitamente vedeva protagonisti degli ex calciatori e i personaggi più noti e divertenti dell’epoca, risalente all’immediato secondo dopoguerra. Quella dei Pro-Conigli era la selezione delle contrade collinari, Campagnano, San Michele, Sant’Antuono e così via, dove predominava l’economia agricola (quindi “Pro Conigli”), quella dei “Pescecani era la selezione delle contrade “marinare”, San Pietro, Mandra, Ischia Ponte. Il principale promotore era l’infaticabile GIANNINO MESSINA, sempre al centro di iniziative paesane di intrattenimento e socializzazione.

I “giocatori”, avanti negli anni, indossavano le casacche con i “colori sociali” e si davano battaglia sul rettangolo del “Vincenzo Rispoli” nella “partita” diretta da un “arbitro” scelto tra i notabili del paese, quasi sempre don ANDREA MONTI di Ischia Ponte.

L’avvenimento coinvolgeva praticamente l’intero paese, ma la descrizione più sentita e diretta di una gara tra la “Pro Conigli” e “Pescecani”la lasciamo ad un articolo di colore di FRANCESCO FERMO e pubblicato da un periodico locale il 16 aprile 1903: “A divertire maggiormente quelli di Ischia pensano ancor più i “Conigli” e i “Pescecani” che sul campo del “Rispoli” disputano la tradizionale partita di pallone. Un avvenimento questo, al quale la popolazione di Ischia partecipa all’unanimità…La partita “Conigli” “Pescecani” diverte tutti perché è una partita a suon di musica, tricche-tracche e botte in aria; d’una musica, insomma, che è capace di far ballare a regolari ritmi fin le pance dei giocatori. Ci pensate: uomini di quarantanni  corrono dietro un pallone sdegnato, urlare l’un contro l’altro, cadere l’uno sull’altro, finire nella rete col pallone, scambiare l’arbitro per paletto?

…Una folla considerevole ha preso d’assalto ogni ordine di posti. Uomini e donne, bambini e adulti si sono appollaiati finanche sulla sommità del muro di cinta e delle parracine confinanti con l’arso di Miano. Le due squadre, petto in fuori e testa eretta, a passo di bersagliere hanno fatto il loro ingresso, accompagnate nel giro d’onore dalla banda di Chiummano e dagli uomini della ‘Ndrezzata nei loro pittoreschi costumi, mentre lo sparo di fragorosi mortaretti riempiva tutt’intorno l’aria a festa…Spettacolare a volte per il verificarsi di grovigli che non lasciavano distinguere da che parte fossero gli attaccanti, dove i difensori. Unico obiettivo: il povero pallone…Atleti veramente di classe si sono rivelati “Cricorio” e “Rocchino”che con la loro irruenza hanno spesso sbaragliato le cattive azioni degli avversari, riuscendo persino a togliere il pallone dai piedi dei loro stessi compagni di gioco. I due portieri “Ricchiella” e “Lione” hanno mandato addirittura in visibilio i più esigenti del pubblico per le loro parate spettacolari”.

Quella sfida della primavera del ’53 servì anche a rasserenare gli animi tesi dalle solite diatribe amministrative (anche allora…) e Fermo concludeva: “Ischia e Porto d’Ischia, dopo la breve parentesi amministrativa che aveva offuscato un pochino i loro rapporti di buon vicinato, sono contente, entusiaste dei loro ragazzi e della partita che essi hanno giocato nell’allegria che infonde nell’anima una giornata di sole. Nella Festa della Pasqua e della Primavera esse si scambiano come ieri e sempre le espressioni più sincere di reciproca e fraterna convivenza”.

Da “Il Golfo” – Aprile 1995

What Next?

Recent Articles