Home
Mare Cascata a mare, laguna verde a terra, alla Siena l’acqua non va in ferie
Cascata a mare, laguna verde a terra, alla Siena l’acqua non va in ferie
Posted about
7 anni ago |
Foto Qui Ischia
Fanno tutti gli gnorri. Nessuno vede, sente e parla. Ma intanto all’ingresso di Ischia Ponte l’acqua zampilla a più non posso nell’area del cantiere chiuso per le ferie di agosto. Un intrico di torrentelli che, oltre alle pozze verdastre ormai permanenti, stanno alimentando in queste ore, nella parte centrale dell’invaso, una PISCINA naturale già di notevole ampiezza e discreta profondità. E senza che, in contemporanea, si sia minimamente ridotta la portata della CASCATA che finisce in mare al Muro Rotto. Mentre funziona a tutta forza il sistema di tubi e motori che, secondo gli esperti (?), dovrebbe eliminare l’invasione dell’acqua nello scavo. Una delle tante assicurazioni/rassicurazioni che non sembrano trovare riscontri nella realtà. Ormai pure da diversi anni.
I cartelli con la descrizione dei lavori nell’ex orto/vigneto della Siena si sono scoloriti nel tempo con le loro informazioni sul finanziamento europeo di partenza (per i Por 2010-13) e sulle opere da realizzare. Il sole si è mangiato anche tutti i riferimenti alla CONCLUSIONE DEI LAVORI, che sarebbe dovuta avvenire già da un pezzo, mentre tra tre mesi si festeggeranno i QUATTRO ANNI dall’inizio dell’impresa. Che, per quanto riguarda la parte PARCHEGGIO, ovvero quella di un qualche interesse pubblico rispetto al complesso delle opere da realizzare, appare ben lungi dall’essere in dirittura d’arrivo. Come pure continuano a sostenere anche autorevoli esponenti dell’amministrazione ischitana. Gli unici a dormire sonni tranquilli su dieci guanciali davanti allo spettacolo inquietante a cui ischitani e turisti (le facce di questi ultimi affacciati sullo scavo sarebbero da fotografare!) assistono ormai da anni. E senza che si sia visto un minimo regresso della forza dell’acqua “invasora”, semmai il contrario.
Foto Qui Ischia
Intanto, mentre l’acqua la fa da padrona a terra e a mare, continuano ad essere ELUSE le DOMANDE sulla realtà attuale e sulle prospettive dell’area della Siena. Eluse dai pubblici amministratori, che sono gli unici a dover dare spiegazioni convincenti e pubbliche sull’opera che hanno autorizzato con gli altri enti preposti. Opera privata che, tuttavia, per il suo impatto sul PATRIMONIO COMUNE (mare, sottosuolo, falda e risorse idriche, paesaggio in un punto cruciale per l’immagine del paese etc.) e per i FONDI PUBBLICI di cui ha usufruito, dovrebbe doverosamente essere “rendicontata” passo dopo passo, metro dopo metro, centimetro cubo dopo centimetro cubo alla cittadinanza, che sta pagando un conto salato per la sua concretizzazione.
Tutto procede regolarmente, per chi di dovere. Benissimo, allora che problema hanno a indicare una data certa – non il giorno, ma il mese e l’anno sì – per la conclusione dei lavori, scrivendola di nuovo in modo visibile sui cartelli esterni al cantiere?
Tutto procede regolarmente: e allora perché non ci spiegano chiaramente che pensano di fare con l’acqua che esce da tutti i buchi dello scavo e che finisce, in gran parte, a mare, vicino ad una spiaggia superaffollata in piena stagione balneare?
E poi, queste analisi dell’acqua che finisce a mare, usata impropriamente come doccia da incoscienti bagnanti, perchè non vengono pubblicizzate? Se ci sono e se sono effettuate da un soggetto terzo abilitato, perché non possono essere divulgate, in modo da rassicurare seriamente la cittadinanza sulla totale compatibilità di quel liquido con le attività umane con cui entra in contatto?
Siamo ad agosto, ma l’ACQUA DELLA SIENA NON VA IN FERIE. E NEPPURE TUTTI I QUESITI E LE PROBLEMATICHE CHE SI PORTA DIETRO. Gli amministratori ischitani pensano davvero di potersela cavare sempre facendo le scimmie cinesi, com’è stato finora?