Ischia Dolphin Project: in 3 mesi, 54 avvistamenti di 5 specie di cetacei e tornano i grampi

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Foto ODO

Era da un po’ che non li si vedeva. Da un paio d’anni per l’esattezza. E dire che la loro accertata presenza tra i frequentatori abituali del tratto di mare tra Ischia e Ventotene era stata tra le motivazioni forti della creazione nella nostra Area Marina Protetta di una ZONA D non costiera per la tutela dei CETACEI. Un’altra rarità del Regno di Nettuno, i GRAMPI, animale di cui si sapeva poco o nulla dalle nostre parti fin quando, nel 1999, erano stati avvistati per la prima volta dall’équipe di DELPHIS. E quella scoperta, confermata dai puntuali avvistamenti delle estati successive, aveva contribuito non poco a comprendere anche la straordinarietà dell’habitat marino intorno al CANYON SOMMERSO DI CUMA, l’unico sito del Mediterraneo dove fosse provata la presenza di ben sette specie di mammiferi marini, tra cui i rarissimi delfini comuni, i globicefali e proprio loro, i grampi. Fotografati e identificati uno per uno grazie alle cicatrici bianche che, con il passare degli anni, si formano sul mantello grigio e che contraddistinguono ogni individuo come le impronte digitali degli esseri umani. Segni inconfondibili, che hanno consentito negli ultimi mesi di individuare con i nomi già assegnati gli animali finalmente riavvistati nella campagna estiva dell’ISCHIA DOLPHIN PROJECT 2017.

Era sembrato strano che i grampi fossero “scomparsi” improvvisamente, dopo tanti anni di avvistamenti estivi regolari, con una sequenza ininterrotta di dati senza pari nel Mediterraneo. Dove, non a caso, sono classificati dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come “data deficient”. Eppure, dopo l’ottobre 2015 i grampi non erano stati più intercettati dai ricercatori di OCEANO MARE DELPHIS ONLUS. Perciò l’anno scorso, nella casella degli avvistamenti a loro dedicati, spiccava uno zero preoccupante. A cui si contrappone positivamente il 4 riferito agli avvistamenti del primo trimestre della campagna 2017. Un  bel segnale, incoraggiante, che potrebbe risultarlo ancora di più nel bilancio finale dell’estate.

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Nelle 60 uscite in mare effettuate tra Ventotene e Ischia negli ultimi tre mesi dal “Jean Gab”, l’imbarcazione di Oceanomare Delphis, per quattro volte sono stati intercettati i GRAMPI, DODICI individui, tutti già in passato identificati dai ricercatori. Un gruppo composito, con adulti, madri e giovani, una grande famiglia con più generazioni insomma. Tra loro, sono stati riconosciuti  RAFFAELLO, MAGRITTE e CANOVA, censiti rispettivamente nel 2006, 2007 e 2011, insieme alla triade nonna MODIGLIANI, mamma VASARI (censite entrambe nel 2005) con il giovane GAUDI’.

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Anche stavolta il Canyon di Cuma ha confermato la sua eccezionale valenza per la BIODIVERSITA’ nel Golfo di Napoli. E’ lì che sono stati incontrati tra giugno, luglio e in questo inizio di agosto i grampi, intenti ad alimentarsi, che poi è il motivo che aggrega in quel tratto di mare tanti esemplari di tante specie diverse di cetacei. Un SITO DI ALIMENTAZIONE, ma anche di RIPRODUZIONE, come è stato dimostrato anche per i grampi, visto che negli anni sono stati fotografati e seguiti con continuità cuccioli fino alla giovinezza, come Gaudì, o all’età adulta in altri casi. E evidentemente anche loro si sono abituati ad avvistare il “Jean Gab”, visto che, come spiega il comunicato di Oceanomare Delphis, “hanno mostrato un’evidente interazione positiva con la barca, avvicinandosi a prua e lasciandosi fotografare in evoluzioni e numerose emersioni a pochi metri dall’equipaggio. Si sono poi ‘esibiti’ in diversi comportamenti legati alla socializzazione, confermati in prima analisi anche dalle registrazioni acustiche rilevate dagli idrofoni trainati in dotazione all’imbarcazione”.

Esibizioni a favore di fotocamera che hanno fornito dati preziosi da approfondire nelle prossime settimane, insieme a quelli degli altri 50 AVVISTAMENTI di  STENELLE STRIATE (20), CAPODOGLI (17), TURSIOPI (12) E BALENOTTERA COMUNE (1). Mancano finora all’appello anche quest’anno i globicefali, sempre meno avvistati nel bacino Mediterraneo, e gli ancor più rari esemplari di Delfino comune, già da tempo nella lista rossa degli animali a rischio di estinzione, che non si osserva a Ischia dal 2014.

In questa prima parte della campagna estiva dell’Ischia Dolphin Project sono stati impegnati sul campo, cioè a bordo, 9 ricercatori e 35 volontari da 12 Paesi diversi: Austria, Francia, Germania, Israele, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Svizzera, Spagna Turchia, Regno Unito, USA. Fino ad ottobre, come ogni anno, ci sarà la possibilità per chiunque lo desideri di imbarcarsi con il team di ricercatori anche per una sola giornata. Basta contattare postmaster@oceanomaredelphis.org. Un’esperienza da non perdere alla scoperta della meravigliosa unicità del nostro mare. Da ammirare e tutelare.

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