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comuni Lettera aperta alla Protezione Civile e a De Luca: istituiamo le “sentinelle del territorio”!
Lettera aperta alla Protezione Civile e a De Luca: istituiamo le “sentinelle del territorio”!
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7 anni ago |
Foto Qui Ischia
Prof. Francesco Rispoli (*)
Brucia il Vesuvio, brucia Ischia, brucia la Campania e tutto il Mezzogiorno, giù fino a quella che fu la bellissima riserva dello Zingaro alla punta occidentale della Sicilia prima che i piromani – e la mafia! – incenerissero i suoi 500 ettari.
Qui a Ischia enormi estensioni di boschi tra i più belli di quello che, di questo passo, potrebbe diventare il “ricordo” dell’Isola Verde, sono andate in fumo nei giorni scorsi a seguito di incendi devastanti (dolosi? malavitosi?). Sul piano degli effetti, dal punto di vista non solo dell’immagine, ma soprattutto di una realtà paesaggistica che fa di Ischia un luogo straordinario, davvero patrimonio dell’umanità, anche per quantità e varietà del patrimonio boschivo, si tratta un gravissimo danno e di un ennesimo colpo basso!
Per di più in alcune zone, penso ai Frassitelli, l’incendio ha reso ancor più fragile il territorio, con una urgente necessità di messa in sicurezza dell’intera area in cui è presumibile che, in mancanza di una sufficiente compagine di radicamento vegetale, possano insorgere con le piogge – che prima o poi arriveranno e forse con delle bombe d’acqua! – consistenti e pericolosi fenomeni franosi.
Una riflessione si impone con assoluta urgenza. I costi di queste devastazioni sono altissimi sia per la perdita di inestimabili patrimoni paesaggistici che per quel che riguarda mezzi e uomini per fronteggiare gli incendi: vigili del fuoco, Canadair e elicotteri antincendio, spesso generosi volontari.
Vorrei avanzare una proposta per l’Isola tenendo conto che i suoi siti sensibili sono tutti ben individuabili e che per loro natura istituzionale quelli della Protezione Civile sono compiti di “prevenzione”. Si potrebbero istituire delle vere e proprie “sentinelle del territorio” in affiancamento alle organizzazioni di volontariato che già operano sull’isola e che dovrebbero essere – insieme a queste – coordinate a livello interisolano da un tavolo dei Sindaci per evitare interventi disarticolati e ridotti ai confini comunali. Le “sentinelle” potrebbero essere reclutate offrendo loro lavoro con un compenso equo che costerebbe alla comunità cifre di gran lunga inferiori non solo a quelle dei danni subiti ma anche delle spese per farvi fronte sia nell’emergenza che nelle successive fasi di messa un sicurezza del territorio.
Credo che questo possa essere un modo concreto per guardare alle tre componenti della sostenibilità: ambiente, economia, società. Un modo per legare patrimonio ambientale e sicurezza, turismo e sicurezza, lavoro e sicurezza.
(*) Assessore al Comune di Ischia con delega allo Sviluppo sostenibile del territorio