Lo scandalo del “Rizzoli” lesionato, Ischia ha diritto a un ospedale sicuro

img_4546

Foto Qui Ischia

Non è questo il momento, dice qualcuno. Invece, non può non essere che questo il momento per indignarsi e chiedere conto per la condizione in cui è venuto a trovarsi l’unico OSPEDALE dell’isola nel momento (appunto) in cui era FONDAMENTALE la sua piena funzionalità. Ieri sera, non appena si è cominciata a delineare la reale entità della tragedia, con la necessità di garantire la dovuta assistenza ai feriti della zona colpita dal terremoto, si è saputo che il presidio alla Fundera era stato  EVACUATO, perchè vi erano comparse delle lesioni, chiaramente collegate all’evento sismico, che ponevano dubbi sulla sua agibilità. E così si è proceduto a dimettere chi poteva essere dimesso e ci si è predisposti al trasferimento dei pazienti ancora bisognevoli di cure in  terraferma, lasciando nel nosocomio lacchese solo i ricoverati in Terapia Intensiva in quanto intrasportabili. Insomma, l’isola si è venuta a trovare in un attimo PRIVA DEL SUO OSPEDALE  con il mare (e la notte) di mezzo – ovvero l’incubo per ogni isolano – e proprio nella situazione di massima emergenza.

Si sta parlando molto in queste ore, anche con un certo pressappochismo, delle condizioni non ideali e del basso livello di affidabilità del patrimonio edilizio privato, ancora una volta non all’altezza del rischio geologico esistente sul territorio. Ma che dire allora della più importante e imprescindibile opera pubblica, cioè l’ospedale? Come mai si è glissato incredibilmente fino ad ora sulla SCANDALO di un presidio ospedaliero lesionato da un sisma di magnitudine 4.0, che è catalogata come lieve o comunque non distruttiva?

E’ un paese civile quello nel quale, nel pieno di un’emergenza anche sanitaria, si è costretti ad approntare una medicheria all’aperto vicino al presidio inagibile, mentre da Napoli annunciano l’invio di un ospedale da campo?

Poi, nella nottata, è stato “RIVALUTATO” anche lo stato del “Rizzoli”, che per magia è tornato agibile e ha potuto riprendere la sua attività. Per  fortuna! Miracoli che si fanno nella Asl Na2 Nord, come ci insegna la storia dei residenti di Villa Orizzonte, che da pazienti Sir vennero “RIVALUTATI” sani e dimessi come se non avessero mai sofferto di patologie psichiatriche serissime e ormai cronicizzate.

Ma anche se la tivù su questo non ha trovato il tempo di spendere che poche parole, resta la VERGOGNA DI UN OSPEDALE LESIONATO PER UN TERREMOTO LIEVE AD APPENA QUINDICI ANNI DALLA SUA RADICALE RISTRUTTURAZIONE.

Quando, nei primi anni 2000, l’ospedale di Lacco fu sottoposto all’ammodernamento completo, era già situato all’interno della ZONA AD ALTO RISCHIO SISMICO. E, dunque, era da aspettarsi che in quell’occasione si fosse PROVVEDUTO AD UN ADEGUATO ADEGUAMENTO ANTISISMICO. Tanto più considerati i soldi che quegli interventi, durati anni, sono costati alla comunità. Per non parlare dei continui lavori a cui è stato sottoposto da allora, che hanno drenato altro denaro pubblico con risultati di cui nessuno ha compreso l’UTILITA’ né la FUNZIONALITA’.

Con tutto questo lavorio, questo “CANTIERE PERMANENTE”, l’ASL avrebbe dovuto GARANTIRCI UN OSPEDALE FUNZIONANTE E SICURO CON BEN ALTRE SOLLECITAZIONI SISMICHE. Un ospedale come quelli giapponesi, per intenderci, che resistono a sismi di ben altra intensità e capacità distruttiva. Perchè, a maggior ragione su un’isola dalla geologia complessa e delicata come la nostra, l’edificio più importante deve resistere di più e meglio di tutti gli altri. DEVE ESSERE L’ULTIMO A CREPARSI E A CROLLARE. NON IL PRIMO A LESIONARSI.

Tra poco arriva il governatore DE LUCA. Ieri sera è venuto a Ischia il direttore generale dell’Asl Na2 Nord D’AMORE. Nei prossimi giorni ha annunciato la sua visita il Capo dello Stato MATTARELLA. A tutti loro gli ischitani hanno il diritto e il dovere di chiedere UN OSPEDALE AFFIDABILE, SICURO E FUNZIONANTE SIA NELLA NORMALITA’ CHE NELL’EMERGENZA, purtroppo possibile sull’isola di Tifeo. UN OSPEDALE SOLIDO, NON UN GIGANTE RIPULITO MA DAI PIEDI D’ARGILLA.

MATTARELLA, DE LUCA e D’AMORE, oltre alla ministra LORENZIN,  sono i destinatari della grande petizione lanciata dal CUDAS ISCHIA per ottenere la zona disagiata e personale adeguato e sufficiente per l’ospedale. A questa richiesta oggi va aggiunta quella di un “RIZZOLI” SICURO. Tutela minima per il nostro DIRITTO ALLA SALUTE COME CITTADINI DELLA REPUBBLICA sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Che ieri sera (e non solo, ahinoi) è stato completamente disatteso.

What Next?

Recent Articles