A che punto siamo con la differenziata a Ischia? La domanda sorge spontanea osservando le abitudini diffuse tra la cittadinanza. Già, perché anche se indubbiamente sono spesso poco usi ad effettuare la selezione dei rifiuti domestici richiesta dalle regole in vigore sull’isola e nello specifico a Ischia, anche i residenti sembrano essersi progressivamente DISABITUATI a praticare una corretta differenziata. Basta gettare uno sguardo al contenuto delle buste conferite in questa giornata, il martedì dell’indifferenziato secco per rendersi conto che le buone pratiche sono sempre meno seguite ed eseguite, come se la raccolta differenziata sia una situazione provvisoria e reversibile. E ognuno possa fare (in questo caso disfare) come peggio crede.
Dovrebbe essere bandito l’umido dalle buste dell’indiferenziato secco, lo dice la stessa definizione. E invece in tante delle buste del martedì appaiono anche scarti di cucina, fondi di caffè, scarti di cibo. E anche parecchi involucri che andrebbero, invece, separati trattandosi di materiali riciclabili, dunque da recuperare. Tutto “ammiscato”, vanificando così l’operazione di differenziazione che non è un optional, ma un preciso DOVERE da ottemperare ogni giorno.
Si moltiplicano i sacchi misti, con rifiuti di ogni genere, riciclabili e non. E se è già grave che le “regole della casa”, ovvero della località di cui si è temporaneamente ospiti, vengano ignorate dalla stragrande maggioranza dei forestieri in affitto per periodi più o meno prolungati e dai proprietari delle seconde case, lo è ancora di più (grave) che un numero crescente di residenti stiano prendendo cattive abitudini e stiano venendo meno ai loro doveri di rispetto delle regole della raccolta differenziata, che tutelano il territorio casa di tutti.
Più che di concorsi estemporanei come le Cartoniadi, che sono state disattese proprio dalle modalità di raccolta di carte e cartoni da Ischiambiente oltre che dalla scarsa sensibilizzazione/informazione della cittadinanza, bisognerebbe che il Comune e la ditta per i rifiuti solidi urbani si preoccupassero di far FUNZIONARE al massimo L’ORDINARIO. Dunque, si dovrebbe ripetere (non è stato più fatto dalla prima volta) un’azione capillare di informazione/formazione della popolazione, per ricordare a tutti i motivi della necessità di differenziare e di conferire correttamente i rifiuti. E bisognerebbe cercare di raggiungere proprietari e occupanti di seconde case, che dovrebbero essere pienamente partecipi di una raccolta basata su principi di civiltà, così come chi affitta case a Ischia dovrebbe essere adeguatamente istruito dal proprietari delle abitazioni, anche per evitare conferimenti fuori orario o senza rispettarne il calendario settimanale. E, ciliegina sulla torta, ci vorrebbe una task force di controllori, che girassero di sera per individuare eventuali contravvenzioni alle regole e soprattutto per elevare multe sacrosante a chi riempi le buste a piacer suo.
E perché il Comune non pratica la differenziata negli spazi sotto il suo diretto controllo, a cominciare da tratti liberi di spiaggia che dovrebbero essere dotati di raccoglitori per le varie tipologie di rifiuti?
C’è bisogno di riconquistare gli ischitani alla differenziata, di tornare a spiegar loro gli ottimi motivi per cui la si deve rifare e di illustrare i luoghi e le aziende che ricevono e trasformano i diversi materiali riciclabili. Informare e formare, dovrebbe essere la missione non solo estiva di Ischia Ambiente. E invece nulla si fa da anni su quel fronte. Come su quello dei controlli e delle multe agli “insozzatori” seriali che entrano in azione al calar del sole. Fare chiacchiere sulla dimensione “green, verde” del Comune capoluogo non ha senso, quando si fa decadere e andare in malora la raccolta differenziata. Altro che Cartoniadi….