Troppe promesse al vento dell’Asl, il Cudas è vicino ai lavoratori del “Rizzoli”

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Foto Qui Ischia

E’ venuto a Ischia poche ore dopo il terremoto e, dopo aver sperimentato da vicino la situazione in cui si lavora al “Rizzoli”, ci si sarebbe aspettati che il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, ANTONIO D’AMORE, appena tornato a Frattamaggiore cambiasse rotta rispetto a quella che sta seguendo da quando ha assunto la direzione dell’Azienda. Che, cioè, dalle promesse passasse ai fatti sui tanti temi su cui in quest’ultimo anno ha assunto impegni precisi, rimasti in gran parte scritti sulla carta o affidati a parole al vento. Primi fra tutti quelli relativi al riassetto degli organici del “Rizzoli”, in particolare al turn over del personale paramedico pendolare, che dopo anni di disagi sta chiedendo da mesi di essere sostituito con forze “fresche”, ovvero gli infermieri che tornano in Campania dopo aver lavorato in altre zone d’Italia.

Ma niente, quegli infermieri, mano mano che firmano i contratti con la Na2 Nord, vengono destinati da tutt’altra parte rispetto a Ischia. Che da destinazione prioritaria a chiacchiere nei fatti è stata confermata CENERENTOLA DELL’ALS, L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO. Come emerge anche dal duro comunicato diffuso poco fa dal CUDAS Ischia, in cui si prende atto del mancato mantenimento delle promesse fatte dai vertici aziendali, che alimenta malumori più che comprensibili tra il personale in servizio, a detrimento anche della qualità dell’assistenza.

Questo il testo del comunicato CUDAS:

“Dopo qualche giorno di doveroso silenzio, nel rispetto delle vittime del terremoto del 21 agosto, il CUDAS ISCHIA vuole ringraziare ed esprimere tutta la sua gratitudine al personale dell’ospedale “Rizzoli” che, nel pieno del periodo di massimo lavoro nel corso dell’anno, si è ritrovato anche in prima fila nell’emergenza sisma, garantendo un servizio encomiabile fin dall’immediatezza dell’evento e nonostante le difficoltà in cui è costretto quotidianamente a lavorare.

Ci sentiamo di dover sottolineare l’abnegazione dimostrata dai lavoratori pendolari che, dopo il lunghissimo e complicatissimo turno della notte del terremoto, sono tornati sull’isola anche il giorno dopo, rinunciando al riposo, consapevoli che c’era bisogno anche di un loro contributo straordinario.

Anche alla luce di questa ennesima dimostrazione di senso della responsabilità da parte del personale non residente, non possiamo fare a meno di stigmatizzare la mancata applicazione del turn over promesso già molti mesi fa proprio ai pendolari “storici” in servizio a Ischia da parte della dirigenza dell’Asl Na2 Nord, che sta completamente disattendendo quell’impegno, destinando ai presidi della terraferma tutti gli infermieri che arrivano da altre parti d’Italia, grazie alla riapertura della mobilità extraregionale, da cui non è venuto alcun beneficio al già fin troppo disastrato organico dell’ospedale isolano. Come non ne è venuto dal trasferimento di un numero significativo di operatori socio-sanitari (OSS) dall’Asl di Salerno alla nostra, che aveva assicurato di considerare prioritario l’invio di rinforzi al “Rizzoli”, dove la carenza di OSS è addirittura drammatica. Scelte che rendono ancora una volta evidente la scarsissima considerazione dei vertici dell’Asl di Frattamaggiore rispetto ai bisogni reali dell’unico ospedale isolano, di cui in questi giorni di emergenza si è compresa ancora di più l’imprescindibile funzione.

Come CUDAS ISCHIA continueremo a sollecitare quanti sono preposti a tutti i livelli a garantire da un lato servizi sanitari adeguati alla popolazione e ai turisti e, dall’altro, condizioni di lavoro civili agli operatori del “Rizzoli” e, in generale, della sanità pubblica sull’isola.

Il CUDAS,  che un anno fa presentò al direttore generale D’Amore 20 questioni prioritarie da affrontare e risolvere sull’isola, ricorda che tra quelle era segnalata anche la necessità di “Adeguamento dell’intera struttura alle vigenti norme sismiche, in considerazione dell’alto coefficiente di sismicità dell’isola d’Ischia”. Quella richiesta, allora collocata al punto 15, oggi è diventata assolutamente prioritaria, e la RINNOVIAMO E SOLLECITIAMO CON FORZA A TUTTE LE AUTORITA’ COMPETENTI A DARVI RISPOSTA CONCRETA E SOLLECITA”.

Visto che gran parte delle richieste formulate un anno fa a Monteruscello al direttore D’Amore sono rimaste lettera morta e che si è andati indietro invece che avanti nei livelli di assistenza garantiti agli isolani, non si può non concludere che se le presenze del direttore generale a Ischia restano tutte improduttive come è stato fino ad oggi, forse sarebbe meglio che restasse a Frattamaggiore. A venire a capo efficacemente dei nodi che spetta a lui sciogliere e che, invece, si intricano sempre di più.

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