Incontro D’Amore-sindacati: forse riparte il turn over, ma la carenza di infermieri resta seria

rizE’ un’emergenza permanente, la carenza di infermieri nell’ospedale di Ischia, di cui non si riesce a venire a capo, nonostante riunioni, confronti, dibattiti, promesse e accordi. Ultimo della serie, quello firmato il 20 settembre scorso a Frattamaggiore, al termine dell’ennesima riunione tra i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Un solo punto all’ordine del giorno: la carenza di personale nel presidio di Ischia, che è un dato oggettivo su cui non può che convenire e concordare anche l’Asl. Sebbene le soluzioni siano sempre nettamente al di sotto delle reali necessità che si manifestano nel quotidiano, in via Fundera. E l’esito di quest’ultimo tavolo non sembra discostarsi molto dalla “regola”, com’era puntualmente avvenuto anche in passato.

E’ stato proprio il direttore generale D’Amore ad evocare un precedente accordo siglato quando lui era ancora Commissario straordinario della Na2 Nord, ovvero nel primo anno del suo incarico al vertice dell’Azienda. In quell’occasione, si era convenuto che fossero destinati a Ischia gli infermieri in entrata grazie alla riapertura – dopo gli anni del blocco – delle liste di mobilità extraregionale. E grazie ai nuovi arrivi, si sarebbero potuti “liberare” 15 infermieri dall’incarico sull’isola, vissuto dai pendolari come una sorta di esilio se non peggio, consentendo loro di tornare a lavorare in terraferma, più vicino alle zone di residenza. E per concretizzare quell’accordo, l’Asl aveva attivato un avviso pubblico, di cui D’Amore ha rivendicato la correttezza. Sta di fatto che a Ischia non c’è stato il ricambio richiesto, tanto che il problema del TURN OVER è rimasto di strettissima attualità, alimentando i malumori degli infermieri pendolari, sfociati nello stato di agitazione proclamato dai sindacati qualche settimana fa, che avuto un ruolo non secondario nella convocazione a Frattamaggiore.

Per superare l’impasse degli ultimi mesi, i sindacati il 20 settembre hanno proposto di riprendere il discorso, “dando prioritaria rilevanza  alla mobilità extraregionale verso Ischia” . A questa richiesta, il direttore generale, al fine di  dare una “risposta immediata”, come si legge nel verbale della riunione, ha risposto con l’idea di ricorrere di nuovo alla graduatoria per la mobilità extraregionale degli infermieri “impegnandosi ad assegnare 14 degli infermieri assunti in tal modo, direttamente al presidio di Ischia e subito dopo trasferire in terraferma 10 infermieri  in servizio attualmemte presso il “Rizzoli” secondo le esigenze organizzative e funzionali aziendali”. A proposito di queste ultime, D’Amore ha annunciato l’intenzione di assegnare 3 infermieri all’ospedale di Pozzuoli, per l’attivazione dell’Emodinamica, che risulta strategica anche per l’Utic.

Per avviare questo nuovo turn over, si dovrà utilizzare di nuovo un avviso pubblico, che dovrà essere predisposto con tutti gli atti necessari dagli uffici  entro 7 giorni, al fine di rendere possibile “il reclutamento con vincolo di assegnazione provvisoria al presidio di Ischia”. Peraltro, questa formula verbalizzata è molto generica e l’aggettivo “provvisoria” riferito all’assegnazione a Ischia apre di nuovo la strada ad arrivi da “toccata e fuga” dei nuovi infermieri. Qualche anno fa, per evitare che ci si svincolasse dall’incarico a Ischia in pochissimo tempo, era stato fissato un periodo obbligatorio di servizio sull’isola di CINQUE ANNI. Che fine ha fatto? Perché non lo si prevede nell’accordo appena firmato.

Accordo che, forse, risolverà in parte il problema del turn over, venendo incontro alle richieste legittime dei lavoratori pendolari da più tempo impiegati a Ischia, ma non scalfisce neppure la questione della CARENZA DI PERSONALE AL “RIZZOLI”. Se davvero dovessero arrivare QUATTORDICI INFERMIERI da altre Regioni, ammesso che accettino la sede isolana, si tratterebbe per la stragrande maggioranza di loro – ben DIECI – di SOSTITUTI dei pendolari “storici”. Il saldo attivo, ammesso che il reclutamento fili liscio (e sembra difficile immaginarlo), sarebbe solo di 4 unità. Che per la realtà dell’ospedale di Ischia sarebbe una goccia nel mare del bisogno. Di infermieri, infatti, ne mancano 16, quindi se ce ne danno 4 come RINFORZI, vuol dire che il BUCO DI ORGANICO non sarà affatto chiuso e che si perpetueranno i disagi che da queste mancanze restano.

Un buon motivo per partecipare lunedì al sit in fuori all’ospedale, a sostegno del riconoscimento di ZONA DISAGIATA, senza il quale il reclutamento verso Ischia continuerà a risultare arduo . Con conseguenze sempre più pesanti e preoccupanti sul funzionamento dell’unico presidio ospedaliero isolano.

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