La ZTL al Porto aggrava il traffico sulla sempre più pericolosa Sopraelevata

sopraelevataENNIO ANASTASIO

Pochi  minuti alle due del mattino, è un venerdì di questo afoso settembre isolano. Nella quiete di queste ore acerbe del nuovo giorno che ancora tanto si confondono con il sapore notturno, arrivano con estrema nitidezza i ruggiti potenti delle moto di grossa cilindrata che sfrecciano sulla sopraelevata a velocità pazzesca. Sembrano quasi inseguirsi, uno, due, forse tre moto: corrono all’impazzata provando con estrema freddezza l’adrenalina che si scatena con quella folle velocità. In lontananza il rombo tuonante sulla strada, che fa sobbalzare chiunque, tende ad affievolirsi  per poi ritornare dopo poco, forse per altre moto che sopraggiungono o forse per il ritorno degli stessi centauri che la procedono all’inverso. La Sopraelevata di Ischia, nota da anni come “strada della morte” ed ora anche illuminata, è un piatto troppo ghiotto per poterlo rifiutare, ed ecco che si trasforma in una vera PISTA DA CORSA, in particolare ogni fine settimana, con sorpassi azzardati, noncuranza dei limiti di velocità, con assurdi e assordanti ruggiti dei motori, perché le norme non vengono in gran parte rispettate e su quella strada se ne vedono di tutti i colori, in particolare la prova di moto, veri  “bolidi”, che vengono spinti alla massima velocità mettendo a rischio non solo la propria, ma anche la vita degli altri.

La  ZTL che impone l’utilizzo della Sopraelevata

Duecento metri di strada - sono quelli che intercorrono da Piazza Antica Reggia al Piazzale del Redentore proprio quelli diventati  dal 10 agosto di questa rovente estate zona ZTL, con il varco 1 e il varco 2 quasi perennemente chiusi, tranne che per due ore e trenta minuti al mattino (dalle 7,00 alle 10,30) ed un’ora di pomeriggio (dalle 16,00 alle 17,00)  Già,duecento metri sottoposti allo sguardo vigile e continuo delle telecamere, occhi elettronici che non conoscono motivazioni come stanchezza, prudenza, paura del guidare su di una strada fortemente pericolosa e che purtroppo rappresenta, o meglio, si vuole rappresentare come l’unica alternativa per raggiungere il centro di Ischia. Ed infatti  la soluzione tirata fuori dal cappello e volta allo scopo di evitare via Iasolino -  che comunque non è un centro accorsato per la presenza di negozi, bar, servizi, ma in realtà un tratto di strada portuale e niente più - impone di svoltare con la propria auto per affrontare la Sopraelevata, quella mancante di autovelox di controllo del  limite di velocità, dove la protezione con un guard-rail  è qualcosa di troppo da poterla richiedere, dove nulla si è fatto per  installare dossi artificiali di rallentamento fisico delle vetture, almeno in qualche punto critico, dove non esistono isole pedonali.

Una scelta amministrativa che ha colto di sorpresa un po’ tutti  e che pecca di recrudescenza se consideriamo che noi isolani viviamo di porti, di traghetti e di orari ad essi connessi per raggiungere la terraferma avendo come unica strada quella del mare, e non meritiamo certo una ZTL  per essere costretti  tutti a guidare sull’asfalto di una strada pericolosissima, dove sono ancora visibili le tracce di uno scontro quasi mortale di appena pochi giorni addietro tra uno scooter ed una vettura che procedeva in senso inverso. E’ forse giusto che qualcuno possa decidere che la nostra vita, quella dei nostri figli, dei nostri cari, sia posta sotto il segno di una ZTL? Che l’isola sia spaccata a metà per quasi tutte le ore del giorno ed interamente di notte?

L’importante è creare bene le regole dello stare insieme : la testimonianza

Luigi è residente nel Comune di Ischia, ma il suo lavoro, come tante altre persone, si svolge altrove, in una struttura ricettiva di Forio e molte volte quel lavoro si protrae fino a tarda notte, arrivando spesso alle prime ore del mattino. Il  ritorno a casa, con la sua auto, racconta verità inconfutabili : ” La Sopraelevata non è per niente una strada sicura, anche le auto tengono velocità sostenute e sono molte volte troppo vicine al centro della corsia, quasi ad invadere la corsia opposta e a volte assisto a sorpassi inutili, fatti quasi per voler correre e basta”. Ma è poi lo stesso che tiene a precisare il problema delle moto in corsa: “Se rientri nelle prime ore del mattino, è facile sentire il rombo dei motociclisti : ti arrivano alle spalle, sembra che vogliano usare la strada come una pista, assurdo come si comportano”

La testimonianza di Luigi è una delle tante, quella pescata a caso tra le mille persone che lavorano, che portano a casa uno stipendio, che crescono dei figli  e che vorrebbero rincasare, dopo tante ore di lavoro, con un po’ di sicurezza. E’ la testimonianza di chi  vorrebbe guidare, con prudenza, per appena duecento metri dal vecchio platano alla Piazza Antica Reggia, e di certo non  affrontare ogni notte la Sopraelevata per incrociare magari un centauro che sfreccia con la sua moto di grossa cilindrata ad oltre 170 km orari per poi anche autofilmarsi nella sua folle corsa. Ma la testimonianza di Luigi è anche la nostra, quella di persone che sottolineano l’importanza delle regole dello stare insieme, quelle giuste, della prudenza, del buon senso, e non possono credere che la loro vita possa dipendere, purtroppo, anche da una ZTL.

 

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