Riecco le strisce fantasma nel centro di Ischia: appena rifatte, sono già una “fetenzia”

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Tra Natale…- Foto Qui Ischia

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…e Santo Stefano – Foto Qui Ischia

Non c’è niente da fare. Ogni volta la stessa storia. Anzi, la stessa pessima fine. A Ischia le strisce pedonali sono a scomparsa, nel senso che quando vengono dipinte hanno solo pochi giorni – quando va bene – di visibilità, dunque di utilità e di efficacia. E nonostante il problema sia segnalato da tempo, si ricade sempre nello stesso effetto da “inchiostro simpatico”. Quello che obbliga pure a dover ripetere l’operazione con una frequenza decisamente peculiare del “made in Ischia”. Con la consapevolezza, da subito, che tanto non durerà e perciò ci si dovrà rimettere mano al più presto. Che poi il presto è sempre per modo di dire…

E’ nell’ultima settimana che la “buatta fatata” è tornata su strada, per la periodica ritinteggiatura degli attraversamenti pedonali. Operazione che va avanti  con la massima lentezza, al ritmo di  una “zebra” al giorno. Appuntamento fisso in concomitanza con la riapertura delle scuole e, trovandosi, per una rinfrescata alle strisce più prossime. Sempre con parsimonia, s’intende, s’avess ‘a consumà tutt ‘a pittur!

D’altra parte, per non farla consumare l’allungano a tutta forza. Più acqua bianca che vernice. E infatti dura poco. Il tempo del passaggio della prima auto e già l’impronta degli pneumatici lascia il segno. E bastano pochi giorni per assistere al sopravvento del grigio, sempre più carico, sul bianco. Così, le strisce ischitane sono sempre scolorite, poco visibili, più un problema che un aiuto per i poveri pedoni. Perchè se già con la segnaletica perfetta automobilisti e conducenti di motorini tendono a ignorare i pedoni e a passare sempre e comunque, quando le “zebre” sono pure slavate tutti passano in velocità, infischiandosene dei passanti e dei rischi connessi.

Ma come mai altrove le strisce durano settimane, mesi e svolgono così regolarmente la loro funzione a tutela dei pedoni? Che vernice usano gli artefici ischitani per garantire una durata così breve delle loro opere “d’arte”? Come mai non si riesce a fare un lavoro decente, investendo qualche centinaio di euro in materiale di qualità, invece che nella “pittura fantasma” largamente sperimentata nella sua inconsistenza? Magari cambiando materia prima e facendo durare il lavoro come negli altri paesi e città si risparmierebbe pure, perchè il bianco durerebbe più a lungo. Ma soprattutto si darebbe un senso ai segnali stradali. Se non si vedono bene, se pedoni e automobilisti li devono immaginare, se non riuscite neppure in questo misero intervento di ordinaria manutenzione, lasciate perdere. Che ci fate più bella figura e magari ci sono meno  rischi per i pedoni…

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