Venerdì sul Castello Aragonese serata dedicata al teatro con “Giobbe” di Joseph Roth

Giobbe-0282E’ diventata una felice consuetudine del settembre ischitano l’appuntamento con il teatro sul Castello Aragonese, a cura del TEATRO D’AOSTA di LIVIO VIANO. E nel solco delle proposte degli ultimi anni, tutti spettacoli pluripremiati in rassegne del continente, venerdì prossimo alle ore 21.00 approderà nel magnifico scenario dell’antica Cattedrale diruta un interessante adattamento di “GIOBBE, STORIA DI UN UOMO SEMPLICE” di JOSEPH ROTH. A portare in scena la complessa figura di Mendel Singer sarà l’ottimo ROBERTO ANGLISANI (la sua formazione tra l’Actor’s Studio di New York e la Scuola del Piccolo Teatro di Milano e il suo ricco curriculum sono una garanzia) ) che dopo le apprezzate prove offerte anche a Ischia con la “Conquista del Cervino” e “Giungla”, si cimenterà di nuovo in un monologo. Adattata da Francesco Nicolini, la versione del “Giobbe” presentata sull’Insula Minor ha vinto, nel giugno scorso, la  V edizione  del FESTIVAL DEI TEATRI DEL SACRO ad Ascoli Piceno.

L’opera

In un piccolo paesino sperduto della Russia, viveva molto tempo fa un uomo semplice, si chiamava Mendel Singer. Era un maestro che insegnava la Bibbia ai bambini. Aveva una moglie e tre figli, due maschi e una femmina. Dopo diversi anni gli nacque un quarto figlio. Questo a differenza degli altri non era proprio sano, né nel corpo e sembrava non esserlo nemmeno nella mente. Non parlava, aveva difficoltà a crescere e a camminare. Si chiamava Menuchim.  Aspettando che Menuchim guarisse, il tempo passa e arriva il momento che i figli maschi dovevano andare a fare il militare. Mendel spera in un piccolo difetto fisico che permettesse loro di evitare il servizio militare, ma sembrava che Menuchim si fosse accollato tutti i malanni della famiglia, così i due ragazzi furono dichiarati idonei e arruolati. Mendel e la moglie cercano tutti i modi per evitare questa “disgrazia”, ma con i pochi risparmi possono salvare solo uno dei propri figli. L’altro però dice che a lui fare il militare piace, e così uno dei figli parte militare e l’altro scappa in America. Tutto sembra tranquillizzarsi, ma una sera Mendel scopre che sua figlia ha delle relazioni con i cosacchi di una caserma vicino a casa. Nello stesso tempo il figlio emigrato in America manda soldi e una lettera ai genitori dove chiede loro che lo raggiungano. Non vorrebbero partire ma per timore che la figlia prosegua sulla cattiva strada decidono di partire. Ma c’è un problema: Menuchim non è sano e in America non ci può andare. Decidono di affidarlo a una coppia di giovani e in cambio di lasciare loro anche la casa…

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