“Che bellezza, che luminosità in questo paese!”: dedicato a Ischia, da Arturo Toscanini

Arturo_ToscaniniNutrimento per gli occhi. Per gli orecchi. E per lo spirito. Vale per la magnificenza dei giardini della Mortella che sorprende e conquista ad ogni passo, dovunque si posi lo sguardo sulla vegetazione prodiga di fioriture e di colori anche in questo primo scorcio d’autunno. E vale per la celebrazione del 150° anniversario della nascita di ARTURO TOSCANINI che si è tenuta stamattina in un piccolo (solo per dimensioni) tempio della musica quale è la sala concerti della Mortella. Una rievocazione  a tutto tondo, appassionata ed emozionata,  della personalità del Maestro di Parma e del suo grande contributo alla musica, che resta patrimonio della storia e della cultura mondiale. E anche l’occasione per ricostruire quel soggiorno trascorso a Ischia, che ispirò una dedica bellissima all’isola, da incorniciare.

IMG_6159

Foto Qui Ischia

Custode di pagine importanti della storia della musica contemporanea, la Mortella era il luogo ideale per esplorare la figura del più grande e amato direttore d’orchestra del Novecento, sebbene Toscanini fosse nato abbondantemente nel secolo precedente. E la Fondazione Walton, poi, non poteva trascurare di raccontare il rapporto intercorso tra il compositore britannico e il gigante del podio, fin da quando il primo si era appena affacciato sul proscenio della notorietà di cui il secondo era già padrone a livello mondiale. Era il 1930, infatti, quando il giovane Walton pensò di inviare al direttore italiano alcuni suoi spartiti, che tuttavia Toscanini non prese in considerazione. Si rividero varie volte in seguito, in qualche caso a testimoniarlo ci sono delle fotografie. Tra le quali una molto bella scattata all’uscita del Royal Festival Hall con Walton e Lady Susana e sir Laurence Olivier con  Vivien Leigh.

Era il 1953 quando Arturo Toscanini arrivò a Ischia, per trascorrervi un periodo durante il quale sottoporsi alle cure termali. Soffriva di una forma di artrosi che colpisce sovente i direttori d’orchestra e quindi ricorse alle terme ischitane traendone un effettivo giovamento. Soggiornò a Casamicciola, all’HOTEL SUISSE, e girò anche l’isola per conoscerla meglio. In diverse occasioni si recò a Ischia, nella zona di Punta Molino, per andare a trovare un amico artista. E sebbene il Maestro fosse decisamente una persona schiva, seria e riservata, per nulla incline alla mondanità, non poté sottrarsi alla pubblicità data alla sua vacanza curativa dalle foto, scattate dall’ischitano GAETANO DI SCALA, che furono pubblicate su “L’Europeo”, facendo il giro del mondo.

IMG_6161

Foto Qui Ischia

IMG_6162

Foto Qui Ischia

Come ha ricordato ALESSANDRA VINCIGUERRA, Presidente della Fondazione William Walton e La Mortella, per l’isola di cui era stato gradito ospite, Toscanini spese parole bellissime: “Che bellezza, che luminosità in questo paese! Un uomo potrebbe vivere con un pugno d’erba, se avesse occhi per vedere e orecchi per sentire. Un paese da sogno!”. Una vera dichiarazione d’amore, nel solco degli illustri visitatori che avevano fatto tappa a Ischia per riconquistare la salute perduta. Motivo per il quale FRANCO IACONO, presidente onorario Associazione Terra, ha annunciato che l’anno prossimo, in occasione del centenario di Federterme, Toscanini sarà inserito nella pubblicazione commemorativa insieme ad altri illustri fruitori e fautori delle cure termali.

IMG_6163

Foto Qui Ischia

A tratteggiare la figura del Toscanini grande artista della musica, con l’ausilio di registrazioni d’epoca, è stata LINA TUFANO, Responsabile Artistica della Fondazione William Walton e La Mortella. Il Maestro aveva conosciuto personalmente Verdi, delle cui opere sarà acclamato come il miglior esecutore, e fu amico di Puccini. Iniziò come concertista prima di dedicarsi completamente alla direzione d’orchestra, professione al cui progresso diede un contributo importantissimo, che gli venne riconosciuto ampiamente già in vita, acclamato da estimatori di tutto il mondo e molto apprezzato anche dalla critica. Un direttore molto rigoroso, severo, perfezionista, che pretendeva sempre il massimo da sé stesso e dagli orchestrali, per raggiungere la qualità e possibilmente . Molto rispettoso delle partiture, quindi del lavoro dei compositori, di cui tutelava al massimo le creazioni, sia pur filtrandole attraverso la sua sensibilità, cultura ed impostazione musicale. Aveva una grande cura del dettaglio, dirigeva a memoria e aveva una straordinaria capacità di ricordare le partiture: doti messe al servizio di un vastissimo repertorio di musica sinfonica e opere liriche dirette nei più grandi teatri del mondo. A cominciare dalla Scala, della cui orchestra fu un direttore “storico”, fin da quando aveva diretto il primo spettacolo inaugurale, dopo la ricostruzione, con il grande soprano Renata Tebaldi, che proprio lui aveva ribattezzato “voce d’angelo”.

IMG_6164

Foto Qui Ischia

IMG_6165

Foto Qui Ischia

A sorpresa, è intervenuta durante l’incontro la nipote di Toscanini EMANUELA DI CASTELBARCO, figlia di Wally, la seconda dei suoi quattro figli, che presiede il Comitato Internazionale Viva Toscanini, artefice delle iniziative volte a tener viva la memoria del Maestro e della sua opera. La signora ha raccontato l’incontro a cena con William e Susana Walton dopo una prima alla Scala, a cui anche lei aveva partecipato da bambina, e offerto al pubblico della manifestazione alcuni episodi della vita del nonno. Diversi altri, invece, sono stati raccontati da PAOLA SEVERINI, Segretario generale del Comitato Internazionale Viva Toscanini: dai primi segnali di insofferenza verso il fascismo alla decisione di espatriare negli Usa, dopo la violenta aggressione subita da giovani facinorosi a Bologna. La fuga negli Stati Uniti, fu determinante per farlo conoscere in America, dove divenne molto popolare. E dove, scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, finanziò con i suoi concerti le truppe in Europa. Perchè Toscanini fu molto dedito pure alla beneficienza, finanziando per anni, massicciamente, i “mutilatini” di don Gnocchi.

Lui che aveva diretto nei principali teatri del mondo, non lo fece mai al San Carlo, Probabilmente per i non ideai rapporti con il dirigente di allora. A spiegarlo, FRANCESCO CANESSA, già Sovrintendente del Teatro partenopeo, che ha raccontato di aver trovato documenti sullo sciopero degli orchestrali, che bloccò proprio la messa in scena al San Carlo, che avrebbe dovuto dirigere il Maestro. Aneddoti, episodi di vita, racconti sui rapporti con altri artisti hanno arricchito e completato il quadro della figura e dell’opera di Toscanini, protagonista di una mattinata sfolgorante di sole alla Mortella. Un omaggio di Ischia da incorniciare.

What Next?

Recent Articles